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giovedì 31 luglio 2014

CAMPO SANTO




Il titolo di oggi dovrebbe avere qualche parola un po' diversa e un po' più forte, comunque avete inteso e allora proseguono le visite ispettive iniziate giusto ieri. Oggi è la volta di un esempio ineguagliabile di ottima gestione comunale. Ci attende dunque il solito Bottini che nella materia è il delegato. Inizia quindi la visita a quel che dovrebbe essere il campo santo della frazione di Carciano. Passi la parte più recente, ma quando si mette piede in quello antico c'è soltanto l'imbarazzo da dove prendere l' avvio per annotare lo stato di degrado in cui si trova. Tra lapidi che cadono dai muri, tagli alle siepi che son dimenticati, palme che crescon un poco come i funghi, cappelle private da secoli ormai pure abbandonate, muri che crollano dappertutto e erbacce che infestano un po' ovunque, sembra di essere in qualche luogo abbandonato dagli uomini e da Dio. E certo è vero che i morti più non votano, ma forse questo poi non basta a spiegar la condizione di tale luogo per cui, da anni, invano protestiamo. Comunque sta volta c'è Bottini, seguito da una scorta, che ascolta, annota, annuisce e garantisce. Il nostro delegato, avvezzo ormai com'è all'immortalità della sua specie è, forse, alieno a pensar a un suo domani in un analog luogo, spiegando ciò, un poco, lo scarso suo interesse per sto campo santo, comunque, toccando oggi con mano lo stato disastrato di sto luogo, pressato dall'evidenza, da troppo tempo in atto, il Delegato promette, giura e dispone che, al volo, così almen dice, rimedierà al disastro. Prendiamo dunque atto di questo tardivo impegno del nostro Delegato che quanto a disponibilità e promesse è sempre pronto e il primo della fila. Vedremo dunque tra breve il risultato di questo aver fatto toccar con mano come conserva i beni suoi sto bel Palazzo e come spreca pur soldi per far, o meglio per non far, manutenzione. Intanto, già che c'eravamo, abbiamo scritto in agenda il prossimo appuntamento fissato con Bottini. Sarà un'altra visita sul luogo e poi, magari, ve lo diremo.

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