Il titolo di oggi allude a una vicenda che, da tempo, si trascina. Si tratta degli attracchi che furon realizzati dicendo che sarebbero serviti a quelli del soccorso. Ci misero una vita per farli, poi quando furono finiti, pagati e collaudati scoprimmo che non servivano, per nulla, a quello scopo, ma nella sostanza circa proprio a poco o quasi a niente. Per verità dei fatti la cosa venne da noi portata con interpello in sede di Consiglio prima che le opere, mal fatte e peggio progettate, venissero approvate. In quella sede Canio promise di compiere verifiche, tanto che, passati che furono, si e no, sei o sette giorni, l'Ufficio accelerò la cosa e ne approvò subito il collaudo. Per meglio comprendere il senso della storia, sarebbe un po' come acquistare un'auto che mica poi va in moto e nonostante questo il venditore reclami il prezzo e l'acquirente lo paghi e taccia. Così è stato dunque sino ad ora, tanto che non ci stancammo mai di scrivere a chi sarebbe suo dovere perché si facesse chiarezza su sto spreco di pubblico denaro. La perseveranza or tuttavia par che paghi e per domani è convocato un summit sul luogo del malfatto. Presenti Comune, Regione, Volontari del soccorso e il sottoscritto si cercherà di mettere a fuoco la questione, verificando nei fatti che l'opera è sbagliata e i denari son stati sprecati. Insomma le solite questioni all'italiana, chiuse in fretta e furia e mai verificate, dove ognuno si prende i soldi pattuiti e poi nessuno più ci pensa e buona notte. Sta volta l'impegno è stato a mai mollare intorno alla questione sin tanto che chi sbaglia abbia pagato e risolto la questione. Vedremo dunque domani sul posto del mal fatto cosa le parti, davanti all'evidenza, diranno e poi faranno.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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martedì 29 luglio 2014
PERSEVERARE
Il titolo di oggi allude a una vicenda che, da tempo, si trascina. Si tratta degli attracchi che furon realizzati dicendo che sarebbero serviti a quelli del soccorso. Ci misero una vita per farli, poi quando furono finiti, pagati e collaudati scoprimmo che non servivano, per nulla, a quello scopo, ma nella sostanza circa proprio a poco o quasi a niente. Per verità dei fatti la cosa venne da noi portata con interpello in sede di Consiglio prima che le opere, mal fatte e peggio progettate, venissero approvate. In quella sede Canio promise di compiere verifiche, tanto che, passati che furono, si e no, sei o sette giorni, l'Ufficio accelerò la cosa e ne approvò subito il collaudo. Per meglio comprendere il senso della storia, sarebbe un po' come acquistare un'auto che mica poi va in moto e nonostante questo il venditore reclami il prezzo e l'acquirente lo paghi e taccia. Così è stato dunque sino ad ora, tanto che non ci stancammo mai di scrivere a chi sarebbe suo dovere perché si facesse chiarezza su sto spreco di pubblico denaro. La perseveranza or tuttavia par che paghi e per domani è convocato un summit sul luogo del malfatto. Presenti Comune, Regione, Volontari del soccorso e il sottoscritto si cercherà di mettere a fuoco la questione, verificando nei fatti che l'opera è sbagliata e i denari son stati sprecati. Insomma le solite questioni all'italiana, chiuse in fretta e furia e mai verificate, dove ognuno si prende i soldi pattuiti e poi nessuno più ci pensa e buona notte. Sta volta l'impegno è stato a mai mollare intorno alla questione sin tanto che chi sbaglia abbia pagato e risolto la questione. Vedremo dunque domani sul posto del mal fatto cosa le parti, davanti all'evidenza, diranno e poi faranno.
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