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venerdì 25 luglio 2014

DOPPIA AMMONIZIONE






Cambiamo tema e ritorniamo alla seduta dell'otto luglio scorso quando ci fu data "risposta" all'interpello intorno al porto; quell'interpello che, come noto, Canio teneva in un cassetto dal giorno, ormai molto lontano, in cui venne prodotto. Orbene, in piedi com'è ormai suo solito quando la cosa assume un'importanza, sto Canio da lettura della risposta che aveva predisposto. Veloce come un guizzo legge dei numeri in sequenza dove capire qualcosa anche ti voglio, poi gira la pagina e arrivato al punto a lui dolente, lo scantona. Sull'ultimo punto oggetto d' interpello neanche una parola. Così rispose dunque in assemblea il nostro Canio quando, ricordando che il mal comune è un mezzo gaudio, disse in premessa che fare le opere pubbliche é difficile, anzi, diciamo noi, che a volte par che sia pure impossibile. Comunque in quella risposta in parte reticente e in parte evanescente, Canio par che abbia detto che sì, forse, sembra vero che qualcuno ha preso anche un po' di troppi soldi rispetto al convenuto, per cui se è il tutto viene confermato occorre che sti soldi siano recuperati. A quanto ammonti il tutto, se è esatto il conto che abbiam fatto o non è esatto, questo per ora noi non lo sappiamo perché non siamo in grado di tradurre quanto Canio ha letto in aula. Sul resto poi, sul fatto che, contro la legge, Canio e il governo disposero di chiudere i conti con l'incaricato di quel progetto che, come è arcinoto era sbagliato, l'unica risposta che il Governatore ha dato è stata quella di scaricar su altri la responsabilità che, invece, giuridicamente lui si assunse firmano il deliberato che lo dispose. Sull'ultima questione oggetto d'interpello, cosa che per verità veniva riproposta nuovamente in quanto già oggetto inevaso di richiesta, Canio manco per nulla ha dato una risposta. Sfugge così di nuovo il nostro Alcade alle domande, scivola tra le maglie di una rete che, invano, gli viene stesa perché dentro ci caschi; si libera la presa quando, ormai, ha l'acqua in gola e torna, come prima, libero e felice a nuotare nel suo mare. Così è fatto sto Canio, capace soltanto di scaricar su altri i tanti guai che lui combina e caricar su se quei pochi meriti che si guadagna. Intanto, tempo due giorni ancora, son sette mesi che fu disposta quella fasulla ripartenza dei lavori di sto porto. 397 mila gli euro anticipati, zero, ripetesi zero le quantità di lavoro realizzate; duemilioni, circa, gli euro sin qui spesi, ci dica Canio a chi dobbiamo dire bene e un grazie.

 

 

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