Oggi primo di luglio di quest'anno, son mesi sei e giorni 4 che i lavori di costruzione del porto, come si vede, son ripresi. Soldi anticipati €. 397 mila e rotti, avanzamento realizzato uguale zero. Lo ripetiamo e lo calendarizziamo perché sia monitorato questo fatto. Ordunque ora si attendono i risultati di analisi, in corso di attuazione, con circa sei anni di ritardo, che ci diranno se e come, quando e a quanto si farà quest'opera costosa e maledetta. Intanto continua a dormire l'interpello che, è vero, non sono ancora mesi sei che è stato presentato, ma son soltanto cinque e sette giorni e quindi Canio aspetta e non ha fretta. Davanti a questi fatti c'è da dire solo una cosa; che nessuna azienda, non dico solo seria, dico nessuna, punto, avrebbe tardato soltanto anche un minuto a prendere l'intero cda di quell'azienda a calci nel sedere, togliendo le poltrone a presidenti e consiglieri, amministratori delegati e ciarlatani che, nel tempo loro concesso, avessero commesso tali fatti. Ora, comunemente anche si dice; il pubblico è una cosa, il privato è un'altra cosa. Lo so, cari signori, che così comunemente lo si dice, ma c'è un limite anche a tutto ed anche questo lo si dice, per cui se non si può cacciarli dalle sedie a calci nel di dietro, dovevano da tempo, aver la coscienza di togliere il disturbo avendo fallito, in pieno, l'obiettivo, anzi più di uno. Invece sono lì che scaldano le sedie; che fanno pensieri ancora sul prossimo futuro; che studiano alleanze, più o meno strampalate, pensando di essere immortali, più o meno, come dei. Ma andiamo ora un poco avanti e vediamo uno scenario. Immaginiamo che, presto (sic), il porto riesca a farsi; non oseranno mica questi rivendicarne il merito e l'onore? Io immagino che sì; che questi bei signori, il cui merito e il cui onore si colloca, più o meno, ad una quota pari a quella del calpestio dei nostri passi, aspettino nient'altro per rivendicar lor merito ed onore. Ma per tornare, in fine del discorso, al pubblico ed al privato, sarebbe come se, passato un fallimento, l'azienda che riapre richiami in servizio dei falliti. Mica è matta.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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martedì 1 luglio 2014
MONITORAGGIO AZIENDALE
Oggi primo di luglio di quest'anno, son mesi sei e giorni 4 che i lavori di costruzione del porto, come si vede, son ripresi. Soldi anticipati €. 397 mila e rotti, avanzamento realizzato uguale zero. Lo ripetiamo e lo calendarizziamo perché sia monitorato questo fatto. Ordunque ora si attendono i risultati di analisi, in corso di attuazione, con circa sei anni di ritardo, che ci diranno se e come, quando e a quanto si farà quest'opera costosa e maledetta. Intanto continua a dormire l'interpello che, è vero, non sono ancora mesi sei che è stato presentato, ma son soltanto cinque e sette giorni e quindi Canio aspetta e non ha fretta. Davanti a questi fatti c'è da dire solo una cosa; che nessuna azienda, non dico solo seria, dico nessuna, punto, avrebbe tardato soltanto anche un minuto a prendere l'intero cda di quell'azienda a calci nel sedere, togliendo le poltrone a presidenti e consiglieri, amministratori delegati e ciarlatani che, nel tempo loro concesso, avessero commesso tali fatti. Ora, comunemente anche si dice; il pubblico è una cosa, il privato è un'altra cosa. Lo so, cari signori, che così comunemente lo si dice, ma c'è un limite anche a tutto ed anche questo lo si dice, per cui se non si può cacciarli dalle sedie a calci nel di dietro, dovevano da tempo, aver la coscienza di togliere il disturbo avendo fallito, in pieno, l'obiettivo, anzi più di uno. Invece sono lì che scaldano le sedie; che fanno pensieri ancora sul prossimo futuro; che studiano alleanze, più o meno strampalate, pensando di essere immortali, più o meno, come dei. Ma andiamo ora un poco avanti e vediamo uno scenario. Immaginiamo che, presto (sic), il porto riesca a farsi; non oseranno mica questi rivendicarne il merito e l'onore? Io immagino che sì; che questi bei signori, il cui merito e il cui onore si colloca, più o meno, ad una quota pari a quella del calpestio dei nostri passi, aspettino nient'altro per rivendicar lor merito ed onore. Ma per tornare, in fine del discorso, al pubblico ed al privato, sarebbe come se, passato un fallimento, l'azienda che riapre richiami in servizio dei falliti. Mica è matta.
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