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lunedì 28 luglio 2014

PRENDERE O LASCIARE







Così, di botto e un po' a sorpresa, Canio, nell'ultima seduta e quasi di sfuggita, mise sul tavolo un oggetto che disse essere il dossier con cui produrre la domanda di denaro a fondazione Cariplo per attuare il suo progetto in vetta al Mottarone. Poi disse che c'era molta fretta e che aveva bisogno dunque di un bel voto per presentare in tempo utile il dossier. Un poco dubitammo e un poco gli credemmo così da dargli un voto al buio sulla fiducia. Nei giorni successivi il solito informato buon Gemelli pensò di dargli lui il rilievo meritato a quel progetto, facendoci sopra un paginone con cui svelava i misteri e i segreti di cui quel Consiglio che decise, di certo, non aveva. Passato qualche giorno anche noi mettemmo le mani sull'oggetto misterioso, scoprendo il contenuto che Canio geloso custodiva. L'oggetto è fatto bene, curato nella sostanza e nella forma; l'autore dimostra di conoscere il mestiere e quindi su questo non c'è nulla da ridire. Due milioni e quasi mezzo la previsione di una spesa, per ora, assai sommaria e solo indicativa, che, gira e poi rigira, alla fine non sarà molto diversa. Il contenuto dell'oggetto comunque è questo qui: Tre aree sulla vetta cambieranno la funzione; quella specie di parcheggio sotto la vetta diventerà una piazza più ordinata ed attrezzata, l'orribile spianata accanto la stazione di arrivo funiviario sarà riordinata e pure lei rinverdita ed attrezzata, i ruderi che furono l'albergo poi bruciato saranno un'area di svago, gioco ed accoglienza, il tutto funzionale a rendere la vetta e le sue strade soltanto pedonali. Si scende poi lungo un crinale e seguendo, pensiamo, un qualche sentiero ancor presente e che sarà oggetto d'interventi, si passa dall'Alpe che prende nome di Vidabbia, lì vi sarà modo di fare una sosta ed un ristoro per poi riprendere la discesa che va nella valle del rio Spessa. Sarà lungo poi questo percorso che verrà gettato il ponte tibetano immortalato da Gemelli sulla Stampa e così, seguendo la viabilità ora esistente si arriva alla tappa finale dell'Alpinia dove sarà allestito un capo base per i camper. Finita così l'illustrazione, occorre tornare a quella che è stata dichiarata essere la finalità di fondo del progetto, ossia per dirla come il bando pure recita la sua "emblematicità", il trasformare l'area della vetta in una zona off limit alle auto ed ai motori per lasciarla al trekking e al mountain bike. Ordunque, se questo è poi lo scopo, rimane il dubbio e il mistero dove Canio vorrà metterci le auto, visto che gli toglie gli spazi per la sosta, che poi in zona Alpinia, anziché farci il parcheggio di base per l'arroccamento funiviario, ci mette i camper che pur sarebbero stati, invece, bene messi in vetta e, ultima nota, perché manco un solo euro ci ha messo per recuperar ad uso coerente con lo scopo del progetto la stazione di vetta funiviaria che va a pezzi ? Così comunque è fatto Canio che non consente mai un esame serio delle cose e fa solo di testa sua con gli effetti ormai tutti evidenti.

 

 

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