La settimana che si apre è quella del cuore della stagione estiva che non c'è; ne approfittiamo dunque per incominciare a dettar a Canio, anche se sta un po' febbricitante, la nuova agenda per dopo il ferragosto. Se la conta è stata giusta siamo arrivati al numero del titolo di oggi con questi quattro interpelli che vi postiamo;dopo verranno gli altri e poi, magari, commentiamo e lì chiudiamo. Auguri però intanto a Canio e che si prepari ad venir di nuovo in assemblea più vispo e scattante come mai.
OGG: Interpellanza art. 44 del regolamento sul funzionamento del Consiglio. Piscina comunale. Adeguatezza gestionale.Affinché possa essere inserito all’o.d.g del prossimo consiglio utile si formula il seguente interpello.
La gestione della piscina comunale sita in zona Lido è stata affidata in regime di concessione di servizio.
La questione dei mancati investimenti previsti o del loro, attuale, ritardo è già stata fatta oggetto di un precedente interpello e ci si riserva di ritornare in argomento, eventualmente, in altra sede. Giova invece qui osservare come, a parte la mancata attivazione anche nella presente stagione del servizio di ristorazione, dal Sindaco in precedenza invece assicurata, anche la gestione della vasca natatoria non risulta senza problemi.
Già si osservò la mancanza di possibilità di fruizione, insieme, di spiaggia e piscina e non già perché non prevista, ma perché non consentita dalla gestione, ora si osserva che la temperatura dell'acqua della vasca risulta a dir poco fredda se non gelida.
Si ritiene che l'impianto disponga di attrezzature per i riscaldamento, ma evidentemente non vengono utilizzate per ragioni di abbattimento dei costi di gestione.
Persino l'acqua delle docce, da quanto risulta, non viene riscaldata in alcun modo.
Se a questo si aggiunge una stagionalità non favorevole con poco irraggiamento e temperatura sino ai primi del mese di agosto ben sotto la media, si può immaginare l'impossibilità di pretendere che la temperatura della vasca raggiunga un livello tollerabile soltanto per effetto naturale.
La conseguenza di tutto ciò è un allontanamento dell'utenza dal servizio piscina, non certo un richiamo.
A fronte di tal modalità gestionale sta una tariffa, approvata dal Comune che prevede l'erogazione del servizio piscina, si presume, secondo le modalità che l'impianto può garantire, cioè si crede, con acqua a temperatura idonea.
Non si pensa che al momento dell'approvazione di quelle tariffe l'Ente ritenesse fossero da applicare per acqua erogata fredda e non a temperatura idonea, come avviene in impianti siti in Comuni vicini, assicurata dal sistema cui la struttura dovrebbe essere dotata.
Alla luce di quanto rappresentato si pone quindi interpello al Sindaco o all'Assessore Delegato affinché nella prima utile seduta del Consiglio abbia a fornire agli interpellanti risposte intorno ai seguenti quesiti:
1) La struttura natatoria costruita in località Lido risulta o no dotata di impianto per il riscaldamento della temperatura delle acque di balneazione ? In caso di risposta positiva l'Ente può assicurare che tale impianto è stato realizzato a regolare d'arte e quindi in grado di funzionare correttamente ?
2) Risulta anche all'Ente proprietario che nella presente stagione estiva, quanto meno sino alla data del presente interpello, ed anche nell'intera stagione estiva scorsa, è stata erogata acqua di balneazione a temperatura palesemente fredda e comunque tale da non consentire alla generalità dell'utenza di fruire con tranquillità del servizio, anzi inducendo molti ad allontanarsi da esso?
3) Ove tutto venisse confermato, ritiene l'Ente che le attuali applicate tariffe rispondano o non rispondano ai livelli di qualità del servizio che l'impianto, affidato in gestione, dovrebbe erogare sulla base dei requisiti posseduti e quindi ove non si ravvisasse una conformità tra servizio erogato e tariffa applicata come l'Ente pensa di intervenire ?
P. Il Gruppo Insieme
Gli interpellanti ringraziano
OGG: Interpellanza art. 44 del regolamento sul funzionamento del Consiglio. Sito locale di conferimento dei rifiuti differenziati ingombranti. Condizioni dell'impianto e adeguatezza gestionale.
Affinché possa essere inserito all’o.d.g del prossimo consiglio utile si formula il seguente interpello.
La gestione del locale sito di conferimento di rifiuti differenziati urbani ingombranti, in località Pisarota, gestito da Conservco, sia con riferimento alle sue condizioni strutturali, sia di funzionamento, è già stato oggetto, tempo fa, di interpellanza che, quanto meno ebbe a produrre un qualche effetto in termini di corretta gestione dell'accoglienza dell'utenza.
Si ritorna ora in argomento in quanto il predetto sito dovrebbe essere stato oggetto di interventi strutturali di miglioramento cui questo Ente ha contribuito finanziariamente in maniera anche consistente.
Si gradirebbe pertanto conoscere di quale entità è stato l'investimento attuato, se esso è stato completato e, nel dettaglio, quali intereventi siano stati attuati o, nel caso, quali interventi rimangano da essere attuati.
Quanto sopra poiché occorre dire che la percezione dell'utente non è molto cambiata dai tempi del primo interpello.
Ancor oggi le modalità di conferimento non hanno subito alcuna modifica, gli spazi di raccolta differenziata sono rimasti gli stessi, con il risultato, facilmente verificabile, che non sempre risulta facile e agevole depositare i rifiuti specie in presenza di condizioni atmosferiche avverse in quanto percolati e liquami invadono l'area di manovra in cui gli utenti debbono, loro malgrado, destreggiarsi.
Probabilmente poi disservizi frequenti o modalità di smaltimento dell'area dal parte del gestore, non coordinate con l'orario di apertura al pubblico del sito, fanno sì che, più volte, gli stalli di raccolta sono saturi oltre limite e ciò aggrava le modalità di conferimento, aggiungendosi che le operazioni di smaltimento del sito avvengono anche in contemporanea con gli orari di apertura al pubblico e ciò non pare neppure in linea con norme di sicurezza.
Poiché consistenti risorse affluiscono annualmente da questo Ente a Conservco, crediamo vi siano ragioni fondate di pretendere una corretta ed efficiente gestione del sito che non può essere lasciata alla improvvisazione degli operatori, ma che deve rispondere a precisi protocolli il cui rispetto deve poter essere sempre verificato dall' utente, in questo caso questo Ente.
Alla luce di quanto rappresentato si pone quindi interpello al Sindaco o all'Assessore Delegato affinché nella prima utile seduta del Consiglio abbia a fornire agli interpellanti risposte intorno ai seguenti quesiti:
1) Vero è che questo Ente ha contribuito e in che misura a finanziare investimenti a favore del sito di conferimenti dei rifiuti urbani differenziati ingombranti posto in località Pisarota ?
2) Quali investimenti erano previsti, quali sono stati attuati, quali rimangono da attuare ? Quali forme di controllo e di verifica sugli investimenti fatti ha posto in campo questo Ente quale soggetto finanziatore ?
3) L'attuale assetto strutturale della discarica risponde appieno alle norme tecniche vigenti in materia di costruzione delle aree di conferimento dei rifiuti urbani differenziati e se no quali interventi sarebbero ancora necessari per ottenere la conformità della discarica a norme?
4) Rispondono le attuali modalità di gestione ad un corretto protocollo e se tale protocollo esiste le più volte costatate disorganizzazioni gestionali che incidono direttamente sull'utenza, sono da imputare a fattori diversi quali, ad esempio, la disorganizzazione del gestore o a che altro?
5) Quali azioni intende questo Ente porre in campo perché le criticità lamentate abbiano a essere definitivamente risolte ?
P. Il Gruppo Insieme
Gli interpellanti ringraziano
OGG: Interpellanza art. 44 del regolamento sul funzionamento del Consiglio. Area di pertinenza Villa Palazzola. Sentenza Tribunale di Verbania. Riammissione in possesso- intendimenti dell'Amministrazione.
Affinché possa essere inserito all’o.d.g del prossimo consiglio utile si formula il seguente interpello.
Con sentenza di primo grado del Tribunale civile di Verbania, emessa in data 11/02/2014, il Giudice ha accertato il mancato verificarsi della condizione dedotta dall'articolo 5 lettere b del contratto di cessione del diritto di superficie intercorso tra l'Immobiliare Le Palme e la Alberghi di Baveno SPA, contratto stipulato in data 18/07/1985 e ne ha dichiarato l'inefficacia tra il Comune di Stresa e la medesima società Alberghi Baveno SPA.
In pari tempo il Giudice ha accertato essersi consolidata in capo al Comune di Stresa, la piena ed esclusiva proprietà dell'area che insistete sui mappali nn.: 31/168/1,168//2,168/5 del foglio 37 del NCEU e i medesimi mappali 263, 264 e 217 del NCT, disponendo l'immediato rilascio dei terreni di cui sopra, in favore del Comune di Stresa.
Trattasi, come è noto, dell'area, in stato di grave abbandono e degrado, che costituisce parte dell'originario parco di Villa La Palazzola, occupata da un edificio e da serre e che per vicende che qui non rileva ricordare erano rimaste gravate da un diritto di superficie a favore della Alberghi Baveno Spa, mentre il Comune ne conservava la sola nuda proprietà.
Alla luce della sentenza emessa, peraltro immediatamente esecutiva, ancorché probabilmente non passata ancora in giudicato, con cui al Comune di Stresa è stato riconosciuto il pieno diritto di proprietà su quell'area e sugli immobili su di essa insistenti, con il presente interpello si intendono conoscere gli sviluppi di tale vicenda e le intenzioni dell'Amministrazione.
In particolare si chiede dunque di conoscere se la sentenza sia o meno passata in giudicato o se essa sia stata impugnata in sede di appello dalla parte soccombente o quali siano, eventualmente, i termini ultimi entro i quali potrà essere appellata.
Successivamente si chiede, anche in considerazione dello stato di degrado in cui versa l'area, se come e quando, considerata l'esecutiva comunque della sentenza di primo grado, l'Amministrazione abbia in programma di, quanto meno, procedere ad una prima, che riteniamo , necessaria e non differibile, bonifica dell'area al fine di avviare il suo ripristino allo stato originario .
Si chiedono di conoscere inoltre quali intendimenti, a più lungo termine, abbia mai l'Amministrazione circa l'utilizzo dell'area e degli immobili anche in relazione o meno al progetto di recupero di Villa Palazzola, ora congelato.
Se poi e da ultimo non intenda l'Amministrazione ricondurre le previsioni di PRCG di quell'area a destinazioni pubbliche, coerentemente con il riconosciuto diritto di piena proprietà Comunale.
P. Il Gruppo Insieme
Gli interpellanti ringraziano
OGG: Interpellanza art. 44 del regolamento sul funzionamento del Consiglio. Direttiva per l'affidamento di incarico per la redazione di variante parziale a PRGC. Incompetenze dell'Organo Giunta-mancato rispetto delle sfere gestionali.
Affinché possa essere inserito all’o.d.g del prossimo consiglio utile si formula il seguente interpello.
Con atto n. 51 del 26/03/2014 la Giunta approvava gli indirizzi per la predisposizione di una nuova variante parziale, denominata 2, a PRGC vigente, indicando peraltro già in quella sede i soggetti cui affidare l'incarico professionale di redazione di tale nuova attività e precisando che quanto alle risorse avessero da utilizzarsi, pro quota, quelle già impegnate per l'incarico di variante principale, di cui è noto che si è persa traccia .
Con tale atto la Giunta, sostituendosi al Consiglio, ha quindi assunto un ruolo di indirizzo in relazione a progetti e programmi che sono di stretta competenza Consiliare, invadendo , a piè pari, la sfera sovrana di questo Consiglio che, se è vero che, sino ad oggi, nella sua componente di maggioranza, ampia e consolidata, non ha mai messo in discussione alcuna della decisioni della Giunta, non di meno si ritiene che, almeno formalmente, le competenze sovrane siano da rispettarsi.
Si aggiunge che nonostante l'assunzione del citato ampio atto deliberativo e la richiamata necessità che la variante abbia ad essere contenuta entro i limiti parziali così definiti dal'articolo 17 commi 5/6/7, nulla più si evince dalla lettura di quel testo occupato per oltre i suoi 3/4 da una operazione di copia incolla della normativa regionale, per cui riteniamo che sarà arduo per gli urbanisti incaricati districarsi all'interno di quelle diverse centinaia di intenti ad edificare che la sprovveduta avventura urbanistica dell'amministrazione, nel precedente mandato, ebbe a suscitare e poi dimenticare per concentrarsi sullo stralcio uno.
Nel seguito osserviamo altresì, come già fatto cenno, che la stessa Giunta non ha mancato, ed in questo caso anche formalmente, di "ricordare" al Responsabile di Servizio di avvalersi delle prestazioni del medesimo studio e dei medesimi professionisti già impegnati , senza esito, nella redazione della variante principale.
Se prima dunque la Giunta si è sostituita al Consiglio dettando indirizzi programmatori, in questo ultimo caso si è sostituita alla competenza burocratica, violando quella regola di separazione interna dei poteri che già fu oggetto di un recente nostro interpello.
In un unico atto la Giunta ha, quindi, raggiunto il non invidiabile scopo di infilare più violazioni di legge senza peraltro trovare all'interno della struttura alcun ostacolo o apparente obiezione.
Se poi si aggiunge l'instaurata prassi di ricorrere alle varianti stralcio, in sequenza ravvicinata, di un' ipotetica e mai definita variante generale o strutturale, ecco che ci sorge anche il dubbio che si operi per semplificazioni procedurali, dalla dubbia legittimità, operando una sorte di abuso di diritto.
Successivamente ancora, il Servizio chiamato in causa, con proprio atto n. 308 del 15/05/2014 ebbe ad eseguire, assegnando alla studio G1 l'incarico di cui si parla ed impegnando a tale scopo una cifra di circa 16.000 euro, attingendo sì dai fondi giacenti per la variante principale il cui costo, solo per gli urbanisti, si aggirerebbe intorno ai 102 mila euro, ma non precisando affatto se tale nuovo sub/impegno si porterebbe poi in deduzione da quello per la variante principale o ad esso, alla fine, si aggiungerebbe.
Tutto quanto premesso e ricordato, non rimane che interpellare il Sindaco, anche nella sua veste di titolare della funzione urbanistica, per conoscere i motivi per cui la Giunta abbia operato in totale spregio di norme e più ancora in totale spregio delle competenze del Consiglio.
Voglia pertanto dare riscontro il Sindaco ai seguenti quesiti:
1) Se la ricostruzione della vicenda riportata nella interpellanza è esatta, può il Sindaco illustrare i motivi per i quali non abbia ritenuto portare alla decisione dell'Organo Consiglio Comunale la volontà, unilateralmente assunta dalla Giunta, di ordinare che venisse affidato un ulteriore nuovo incarico per la redazione di una variante urbanistica denominata stralcio 2 ?
2) Ritiene comunque corretto il Sindaco, in pendenza di un originario e ben strutturato indirizzo formulato dal precedente Consiglio, ma mai venuto formalmente meno, indicare attraverso la Giunta, Organo incompetente, un nuovo indirizzo finalizzato ad una variante 2 senza che il Consiglio ne fosse investito, neppure indirettamente, sembra, attraverso la approvazione di altri atti a contenuto programmatorio ?
3) Alla luce delle considerazioni esposte non ritiene il Sindaco essere doveroso presentare in Consiglio un atto d'indirizzo stralcio entro il quale si definiscano i contenuti reali della variante di cui si è dato, unilateralmente, avvio ? Ed, alla luce dell'operato del Sindaco e della Giunta, non pare che stia venendo meno, se mai ve ne fosse mai stato alcuno meritevole di condivisione, un indirizzo coerente e complessivo di revisione generale di uno strumento urbanistico, datato certo non solo dal tempo, ma dai noti modi in cui venne allestito, ma la cui sostituzione può caldeggiarsi soltanto se e quando rappresentasse una svolta della politica urbanistica, svolta che, in qualche modo quegli indirizzi originari consiliari avevano fatto intravvedere, ma la cui successiva declinazione è stata, sin qui, disastrosa ?
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) Quanto alla nuova invasione di campo operata dalla Giunta nella sfera dei Responsabili dei Servizi, ricordata l'esistenza di un regolamento interno che tratta proprio anche questo argomento, si chiede che il Segretario dell'Ente, quale titolare della funzione di controllo ed esercitando altresì la funzione referente avanti il Consiglio, relazioni in merito.
5) Da ultimo voglia documentalmente precisarsi la portata della spesa impegnata, ove sia da intendersi assorbita in quella dell'incarico originario o, alla fine, abbia da risultare una spesa aggiuntiva.
P. Il Gruppo Insieme
Gli interpellanti ringraziano