L'avvio lo diede dunque Villa Aminta che in occasione o con la scusa di un restyling, ne uscì rifatta come se avesse avuto un intervento di chirurgia plastica facciale. Chirurgo di turno fu uno studio che poi troveremo un po' più avanti, ma che da quel momento in poi parve divenir il favorito di clienti assai influenti. Troveremo ancora infatti la sua mano negli ori falsi, nei marmi policromi e negli stucchi che onorano il nuovo ipogeo del Grand Hotel Regina. A onor del vero crediamo che anche alla sua mano siano da ricondur pure le insegne che, via via, furono adottate e ora campeggiano lungo la statale a indicar i cinque stelle. Il culmine poi venne raggiunto col portone, dove, a degna e imperitura memoria del secolo e mezzo di vita dell'Hotel, venne compiuta la sintesi più alta di stili diversi e in abbondanza, sfiorando quello studio, con la realizzazion di tal pastrocchio, l'opera sua d'arte. Sappiamo che tanto estasiati, ammirati e stupefatti, anche oligarchi russi di passaggio diedero incarico al noto studio di progettare in patria loro una residenza da favola e nababbi, per cui non parve vero, al noto studio, quanto proficuo fosse operare su questo lago, tanto da rinverdir nei fatti i noti lustri che ebbero antichi suoi colleghi quando Pietro il Grande e Caterina chiamarono a sé tanti architetti nella progettazione della città sulla Moldova. E' tanto forte però la nuova impronta che sembra ora segnar un poco ovunque; non solo quindi quanto direttamente porta la firma di sto autore, ma sembra che d'imitatori ne nascano un po' ovunque. Di certo anche il Palazzo non poteva non subir tale influenza, anzi par che di sta nuova arte ne sia pure anche entusiasta, tanto da far, più volte, esclamar di meraviglia il nostro Canio avanti, a esempio, il risultato dell'operazion di plastica di Villa Aminta e tanto da manifestar rincrescimento pubblico e sconcerto nella sostituzion dei telamoni, pure abusivi. Non solo però in tale perfomance artistica e stilistica sono coinvolte le arti che son figurative, ci si cimenta infatti anche nell'astratto, come sta il caso dell'inondazione di luci e di colori che proprio il Palazzo ha pensato ben di riversar addosso a quel minuto borgo che stava incastonato tra la reggia ed il suo parco nell'isola più Bella. Rottamati, anziché fare un restauro, tutti i vecchi impianti ottocenteschi, ci hanno messo lanterne guarnite in oro con luci sproporzionate alla bisogna. Poco per volta si trasforma dunque la facciata già conosciuta della Perla, s'interviene un poco ovunque con sta chirurgia di plastica facciale da renderla ridicola, sotto la supervisione attenta di questi nuovi artisti ormai ben saldi in loco e al soldo dei potenti mecenati, signori e padroni questi assoluti, chiusi che stanno dentro gli alberghi loro, quasi che fossero fortezze.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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mercoledì 6 agosto 2014
PANNA MONTATA
L'avvio lo diede dunque Villa Aminta che in occasione o con la scusa di un restyling, ne uscì rifatta come se avesse avuto un intervento di chirurgia plastica facciale. Chirurgo di turno fu uno studio che poi troveremo un po' più avanti, ma che da quel momento in poi parve divenir il favorito di clienti assai influenti. Troveremo ancora infatti la sua mano negli ori falsi, nei marmi policromi e negli stucchi che onorano il nuovo ipogeo del Grand Hotel Regina. A onor del vero crediamo che anche alla sua mano siano da ricondur pure le insegne che, via via, furono adottate e ora campeggiano lungo la statale a indicar i cinque stelle. Il culmine poi venne raggiunto col portone, dove, a degna e imperitura memoria del secolo e mezzo di vita dell'Hotel, venne compiuta la sintesi più alta di stili diversi e in abbondanza, sfiorando quello studio, con la realizzazion di tal pastrocchio, l'opera sua d'arte. Sappiamo che tanto estasiati, ammirati e stupefatti, anche oligarchi russi di passaggio diedero incarico al noto studio di progettare in patria loro una residenza da favola e nababbi, per cui non parve vero, al noto studio, quanto proficuo fosse operare su questo lago, tanto da rinverdir nei fatti i noti lustri che ebbero antichi suoi colleghi quando Pietro il Grande e Caterina chiamarono a sé tanti architetti nella progettazione della città sulla Moldova. E' tanto forte però la nuova impronta che sembra ora segnar un poco ovunque; non solo quindi quanto direttamente porta la firma di sto autore, ma sembra che d'imitatori ne nascano un po' ovunque. Di certo anche il Palazzo non poteva non subir tale influenza, anzi par che di sta nuova arte ne sia pure anche entusiasta, tanto da far, più volte, esclamar di meraviglia il nostro Canio avanti, a esempio, il risultato dell'operazion di plastica di Villa Aminta e tanto da manifestar rincrescimento pubblico e sconcerto nella sostituzion dei telamoni, pure abusivi. Non solo però in tale perfomance artistica e stilistica sono coinvolte le arti che son figurative, ci si cimenta infatti anche nell'astratto, come sta il caso dell'inondazione di luci e di colori che proprio il Palazzo ha pensato ben di riversar addosso a quel minuto borgo che stava incastonato tra la reggia ed il suo parco nell'isola più Bella. Rottamati, anziché fare un restauro, tutti i vecchi impianti ottocenteschi, ci hanno messo lanterne guarnite in oro con luci sproporzionate alla bisogna. Poco per volta si trasforma dunque la facciata già conosciuta della Perla, s'interviene un poco ovunque con sta chirurgia di plastica facciale da renderla ridicola, sotto la supervisione attenta di questi nuovi artisti ormai ben saldi in loco e al soldo dei potenti mecenati, signori e padroni questi assoluti, chiusi che stanno dentro gli alberghi loro, quasi che fossero fortezze.
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