L'impressione è che la vicenda durerà ancora non poco; forse non tanto come il porto, ma certamente le premesse sono poste. E' Inutile, se c'è di mezzo un poco d'acqua i governi che s'insediano a Palazzo s'impantanano. Nessuno che lo dice, né oggi, né domani, ma la vasca per il bagno è un fallimento. Tre anni di gestione son quelli, ormai, passati; il primo è stato quello del collaudo e tra spese impreviste sostenute e canoni scontati, se ne andarono di euro diverse decine di migliaia, il secondo è stato quello della pioggia durata un anno intero, per cui si applica uno sconto, sostanziale, poi finisce la stagione con la piena che ci costa un 25.000,00 in euro; la terza è la stagione fortunata in cui il sole risplende tutto l'anno, ma sta volta è il gestore che non paga. Di più ci sta pure una falla che chiuderla ci costa in euro 16.000,00. Morale della favola, per ora solo spese e proprio niente entrate. L'impianto è un gran tranello; realizzato dicendo che era una richiesta del corpo elettorale, una volta che, a fatica, venne fatto, ha iniziato a mangiare solo soldi. Tre anni ormai son già passati e manco c'è uno straccio firmato di un contratto, l'offerta andata in gara con promesse di grandi investimenti è lettera morta, esita il governo a decidere il che fare, temendo di far pessima figura, rischiando la chiusura dell'impianto. Insomma si vivacchia e mentre la vasca per il bagno è oggetto di perizia per conoscerne i difetti, il resto è in abbandono conclamato. L'Alcade se ne è andato lasciando al Borgomastro di risolver la questione, ma la cosa è complicata e la peggiore soluzione che sta in vista è quella di lasciare le cose come sono. Dunque incespica il governo, tentenna il Borgomastro, meglio sarebbe che tacesse un tale delegato, gli altri, in testa il vice delegato, son meno che nulla. In questa situazione che sarebbe da noi tutti risolta molto in fretta a casa nostra, assistiamo impotenti alla commedia di un popolo elettore che invocava, a gran voce, una piscina e che, adesso si sveglia la mattina scoraggiato.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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giovedì 29 ottobre 2015
BUCHI NELL'ACQUA
L'impressione è che la vicenda durerà ancora non poco; forse non tanto come il porto, ma certamente le premesse sono poste. E' Inutile, se c'è di mezzo un poco d'acqua i governi che s'insediano a Palazzo s'impantanano. Nessuno che lo dice, né oggi, né domani, ma la vasca per il bagno è un fallimento. Tre anni di gestione son quelli, ormai, passati; il primo è stato quello del collaudo e tra spese impreviste sostenute e canoni scontati, se ne andarono di euro diverse decine di migliaia, il secondo è stato quello della pioggia durata un anno intero, per cui si applica uno sconto, sostanziale, poi finisce la stagione con la piena che ci costa un 25.000,00 in euro; la terza è la stagione fortunata in cui il sole risplende tutto l'anno, ma sta volta è il gestore che non paga. Di più ci sta pure una falla che chiuderla ci costa in euro 16.000,00. Morale della favola, per ora solo spese e proprio niente entrate. L'impianto è un gran tranello; realizzato dicendo che era una richiesta del corpo elettorale, una volta che, a fatica, venne fatto, ha iniziato a mangiare solo soldi. Tre anni ormai son già passati e manco c'è uno straccio firmato di un contratto, l'offerta andata in gara con promesse di grandi investimenti è lettera morta, esita il governo a decidere il che fare, temendo di far pessima figura, rischiando la chiusura dell'impianto. Insomma si vivacchia e mentre la vasca per il bagno è oggetto di perizia per conoscerne i difetti, il resto è in abbandono conclamato. L'Alcade se ne è andato lasciando al Borgomastro di risolver la questione, ma la cosa è complicata e la peggiore soluzione che sta in vista è quella di lasciare le cose come sono. Dunque incespica il governo, tentenna il Borgomastro, meglio sarebbe che tacesse un tale delegato, gli altri, in testa il vice delegato, son meno che nulla. In questa situazione che sarebbe da noi tutti risolta molto in fretta a casa nostra, assistiamo impotenti alla commedia di un popolo elettore che invocava, a gran voce, una piscina e che, adesso si sveglia la mattina scoraggiato.
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