Ancora niente, la burocrazia va lenta; se prima andare lenta era stata la solita politica del fare poco, male e quasi niente, ora che son trascorsi ormai tre mesi dalla data in cui i termini di gara sono già belle scaduti, l'esito ufficiale non c'è ancora. Insomma, anche se l'esito è scontato, se il bando di gara, quello poi rifatto, pareva fatto apposta per evitare che andasse buco un'altra volta, e qui mi freno…, se…, se…,insomma anche se sti se c'erano tutti, l'esito di gara non c'è ancora. Eppure il concorrente è uno soltanto, che già chiamarlo concorrente suona storto e la questione, quindi, non sembra, a questo punto, chi mai sarà quello che vince, ma quando è che vince. Insomma, sto impianto, appeso a un filo, che unisce la costa alla sua vetta ci tiene ancora un po' in " sospeso". Eppure, nel bando ritoccato, non ho scritto taroccato, i soldi ad adeguarlo eran diventati tutti pubblici, un poco in capitale e un poco in annualità, scusatemi ma i termini son questi, salvo che non eran affatto pochi e il concorrente, fortunato, ci metterà proprio pochino, quel tanto, il birichino che, eventualmente, fosse servito a bai passar la concorrenza se mai ci fosse stata, ma coi tempi, quelli sì, assai veloci che vennero assegnati per presentar le/la busta fortunata, manco quella poi c'è stata. Scontata poi quella manfrina che venne messa in scena da parte del governo, non appena fu insediato, sulla clausola sociale che, invece, venne nel bando ritoccato, scientemente, cancellata; garantendo così il neo/vecchio padrone che riassumerà soltanto quelli che lui vuole, incasserà peraltro l'incentivo per nuovi assunti, avendo licenziato tutti quanti; fantastico. Dulcis in fundo, rimane poi il mistero di circa 200.000 euro, ogni anno, previsti, sempre soltanto nel bando ritoccato, per remunerar qualcuno che, verosimilmente, sarà lo stesso vincitore. Dimenticavo: ci manca, forse, un'altra ultima cosa, la possibilità di usar dei soldi pubblici per finanziar ciò che saranno le migliorie ulteriori previste coi soldi del privato, ma penso che anche per questo, ormai ci siamo.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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lunedì 19 ottobre 2015
GARA IN TRASPARENZA
Ancora niente, la burocrazia va lenta; se prima andare lenta era stata la solita politica del fare poco, male e quasi niente, ora che son trascorsi ormai tre mesi dalla data in cui i termini di gara sono già belle scaduti, l'esito ufficiale non c'è ancora. Insomma, anche se l'esito è scontato, se il bando di gara, quello poi rifatto, pareva fatto apposta per evitare che andasse buco un'altra volta, e qui mi freno…, se…, se…,insomma anche se sti se c'erano tutti, l'esito di gara non c'è ancora. Eppure il concorrente è uno soltanto, che già chiamarlo concorrente suona storto e la questione, quindi, non sembra, a questo punto, chi mai sarà quello che vince, ma quando è che vince. Insomma, sto impianto, appeso a un filo, che unisce la costa alla sua vetta ci tiene ancora un po' in " sospeso". Eppure, nel bando ritoccato, non ho scritto taroccato, i soldi ad adeguarlo eran diventati tutti pubblici, un poco in capitale e un poco in annualità, scusatemi ma i termini son questi, salvo che non eran affatto pochi e il concorrente, fortunato, ci metterà proprio pochino, quel tanto, il birichino che, eventualmente, fosse servito a bai passar la concorrenza se mai ci fosse stata, ma coi tempi, quelli sì, assai veloci che vennero assegnati per presentar le/la busta fortunata, manco quella poi c'è stata. Scontata poi quella manfrina che venne messa in scena da parte del governo, non appena fu insediato, sulla clausola sociale che, invece, venne nel bando ritoccato, scientemente, cancellata; garantendo così il neo/vecchio padrone che riassumerà soltanto quelli che lui vuole, incasserà peraltro l'incentivo per nuovi assunti, avendo licenziato tutti quanti; fantastico. Dulcis in fundo, rimane poi il mistero di circa 200.000 euro, ogni anno, previsti, sempre soltanto nel bando ritoccato, per remunerar qualcuno che, verosimilmente, sarà lo stesso vincitore. Dimenticavo: ci manca, forse, un'altra ultima cosa, la possibilità di usar dei soldi pubblici per finanziar ciò che saranno le migliorie ulteriori previste coi soldi del privato, ma penso che anche per questo, ormai ci siamo.
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