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martedì 29 marzo 2016

REIMBARCO



Scivola dunque il Borgomastro che, sbarcato già di un passo, ora è obbligato ad un reimbarco. Per una volta insomma che era andato via di fretta, si deve già fermare per non rischiare di affondare. Il colpo malandrino gli arriva dal Governo che emana una grida draconiana che "interpreta" la legge un po' a suo modo e, per ora, non sembra dare spazio all'estensione della tassa sullo sbarco. Esulta ora la "piazza" che vede già slittare il varo del tributo più temuto. Pazienza il tutto è rinviato; non credo che il Governo si rimangi ora la grida sebbene non convinca, ma la cosa è fatta all'Italiana, si scrive una parola, s'interpreta già al contrario. Assolto il Borgomastro ? Neanche per ora me lo sogno. Se fosse entrata in uso sta tassa sullo sbarco, non credo che comunque le casse del Palazzo si sarebbero arricchite; neppure dei bambini, chiamati a governare, sarebbero riusciti a scrivere da soli le norme colabrodo che le menti del governo, di quello della Perla ora si intende, hanno pensato. Ci passi la sanzione, finita nel ridicolo la sera del Consiglio, che avrebbe messo alle catene le navi e le scialuppe, ma c'era pure il modo singolare col quale la tassa sarebbe stata poi riscossa; un semplice scontrino, di cui dopo un minuto si sarebbe persa anche la traccia. In questa situazione surreale non sembra che la cosa che ora è capitata sia poi delle peggiori, ma forse che col tempo, può darsi che migliori. Comunque se sul fronte del lago le cose sono state un poco sfortunate, un po' meglio sono andate dentro il borgo. Non è stata inaugurata, ma è stata comunque utilizzata la piazza già rifatta. Sebben non ultimata, sebbene a malincuore da parte dei mercanti, sebbene non soddisfi, sebbene tanti soldi si spendano un po' a vanvera, sebbene è ancora un po' tutto provvisorio, comunque, per forza o per amore la piazza, quantunque criticata, è stata aperta.








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