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mercoledì 25 maggio 2016

DARE E AVERE








E' andata in onda e forse è ancora in onda, sulla rete di face book tenuta da Gemelli, la polemica locale sul soldo spettante ai governanti, seguita all'impennata subita dal varcare di nuovo questo borgo la soglia benedetta di 5 mila unità di residenti. Inutile qui dire che ognuno nella materia può dire ciò che vuole e che tra tutti, il nostro cronista di Palazzo è parso il più convinto e il più deciso. Ora però vorrei prendere la cosa da un verso poco noto, o meglio meno noto. Nessuno qui è convinto che debban governar senza compenso, difficile semmai è accordarsi su qual sia la giusta misura del compenso. I favorevoli a dar lauti compensi  motivano sta tesi a causa dell'impegno e delle responsabilità gravose che sui governanti ricadrebbe. Insomma non fanno differenza tra un governante eletto o nominato e un amministratore delegato di un'azienda. Detta così la cosa fingiamo che sia buona, ma se il compenso premia l'impegno ed anche il rischio, qui si dovrebbe un poco sondare nel presente e nel passato dei nostri attuali cari eletti così da capir un poco meglio se questi compensi siano meritati o forse non è che siano loro a dover rendere un mal tolto. Prendiamo, a caso, il Professore, peraltro il meno avvantaggiato dall'ultima impennata; tutti ricordano, meno lui si intende, come da Sindaco, giovane e speranzoso, ebbe l'onore di ricevere un regalo. 6 mila furono i metri di un terreno che la proprietà Pallavicino ebbe a donare all'Ente che reggeva. Non forse poi tutti ricordano che quando, anni dopo, tornò ad indossare la fascia di primo cittadino, ebbe la capacità di riuscire a mandare in prescrizione quel diritto. Fate voi i conti del danno che ha arreccato all'Ente amministrato, poi calcolate tutte le indennità che ha preso negli ultimi decenni di governi; non credo, quand'anche le restituisse tutte quante, che sarebbero da sole sufficenti a ripianare il danno. Eppure è sempre e ancora a libro paga del suo borgo. Ora prendiamo, sempre a caso, il Borgomastro. Era al governo quando ebbe la sventura di nominar un "ingegnere" a progettare il porto. Sapete ben tutta la storia, sapete che il progetto finì dentro di un cesso, eppure, qui sì complice anche Canio, quando si trattò, come da legge,di difender la cittadina negando i soldi a chi l'errore aveva commesso, ben se ne guardarono e 300, circa, mila euro finirono dalle tasche dei tanti cittadini ad un'unica tasca di manco un cittadino. Basterebbero le indennità dei governati a ripar quel danno ? Non lo sappiamo; quel che sappiamo è che una cifra non molto diversa a noi è costato Canio negli scorsi ultimi dieci anni. Ma per venir ai nostri giorni, è solo di ieri lo scandalo dello sconto praticato al Grand Hotel sui canoni demaniali pregressi; la cifra sarebbe da sola l'aumento che i nostri governanti hanno praticato a lor vantaggio per quest'anno. Ecco trovati i soldi per recuperar così questo mal tolto. Sennò che serve pagare "lauti" compensi ? Morale: inutile discutere quanto dare ai goveranti se invece sono loro a dover restituire. 

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