Ancora questo post e poi se qualcosa c'è di meglio si cambia l'argomento. La Stampa riporta le reazioni: il Borgomastro ci dice che si è persa un'occasione, per noi si è evitato, soltanto, un bel disastro. Poi dice di sperare ci sia un'alternativa; meno male, su questo potremmo magari andar d'accordo. Per quanto riportato intorno alla reazione che viene dai figli del padrone, i giovani rampanti imprenditori si dicono stupiti e amareggiati. Che siano amareggiati lo capisco, che siano stupiti mi stupisce. Inutile scherzare; che fossero capaci di leggere nessun può metterci alcun dubbio, ma allora qualcuno ha da spiegare com'è che sia possibile che questi imprenditori non fossero capaci di vedere che le norme disegnate da Canio, il sindaco urbanista, andavano a cozzare con altre prescrizioni, dettate e precisate, nel decreto di vincolo dell'area e prevalenti per legge dello Stato ? Ci manca la reazione dell'uomo interessato; l'Alcade già al potere dovrebbe ora spiegare com'è che ha governato, finendo nel disastro. Giusto ieri intercettato, rispondeva al cellulare che la "cosa capitata non è una bella cosa", ma che loro eran convinti… blà, blà, blà. Di cosa che fossero convinti mi chiedo stupefatto, avendogli spiegato, almeno cento volte, che quanto combinavano portava a un gran disastro. E quanto alla reazione dell'uomo della strada, non è che mi faccio un' illusione… Se questo è dunque il quadro, occorre rimediare. Ci viene da pensare se è giusto avere pur pagato lo studio del G1, il redattore di quel piano. Rispondo che pagarlo non è giusto non sembrando essere lecito prendere dei soldi per stendere un progetto che aveva come scopo di eludere la legge ed un decreto. Comunque ci pare pure giusto chiamare anche l'Alcade a rimborsare. Tralascio per pietà la filiera dei troppi mandarini; che fossero burocrati o tecnici imparziali o alti dirigenti delegati da organi politici. Sembravano incantati, magari intimoriti, dal nostro bravo Alcade che, con pugno e con cipiglio, per anni lui ha condotto le varie "conferenze" dove entravano le carte di quel piano e, sebbene da noi sempre avvertiti, uscivano comunque indenni da censure. In questo circo equestre che è stata la "Zanetta", si è messa pure anche la Procura di Verbania che, seppur da noi allertata, non è che ha mosso un dito. Per circa due di anni ha fatto niente, poi quando, per nostra iniziativa, rischiava di perdere l'inchiesta, pressata da quella Generale di Torino, ha chiuso tutto quanto, in grande fretta, in un archivio e morta lì. Comunque, per la cronaca, è giusto ricordare che poi si è riscattata e noi che denunciammo ciò che ci parve un gran misfatto, ci manda, da imputati, in un processo. Evviva.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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lunedì 9 maggio 2016
REAZIONI
Ancora questo post e poi se qualcosa c'è di meglio si cambia l'argomento. La Stampa riporta le reazioni: il Borgomastro ci dice che si è persa un'occasione, per noi si è evitato, soltanto, un bel disastro. Poi dice di sperare ci sia un'alternativa; meno male, su questo potremmo magari andar d'accordo. Per quanto riportato intorno alla reazione che viene dai figli del padrone, i giovani rampanti imprenditori si dicono stupiti e amareggiati. Che siano amareggiati lo capisco, che siano stupiti mi stupisce. Inutile scherzare; che fossero capaci di leggere nessun può metterci alcun dubbio, ma allora qualcuno ha da spiegare com'è che sia possibile che questi imprenditori non fossero capaci di vedere che le norme disegnate da Canio, il sindaco urbanista, andavano a cozzare con altre prescrizioni, dettate e precisate, nel decreto di vincolo dell'area e prevalenti per legge dello Stato ? Ci manca la reazione dell'uomo interessato; l'Alcade già al potere dovrebbe ora spiegare com'è che ha governato, finendo nel disastro. Giusto ieri intercettato, rispondeva al cellulare che la "cosa capitata non è una bella cosa", ma che loro eran convinti… blà, blà, blà. Di cosa che fossero convinti mi chiedo stupefatto, avendogli spiegato, almeno cento volte, che quanto combinavano portava a un gran disastro. E quanto alla reazione dell'uomo della strada, non è che mi faccio un' illusione… Se questo è dunque il quadro, occorre rimediare. Ci viene da pensare se è giusto avere pur pagato lo studio del G1, il redattore di quel piano. Rispondo che pagarlo non è giusto non sembrando essere lecito prendere dei soldi per stendere un progetto che aveva come scopo di eludere la legge ed un decreto. Comunque ci pare pure giusto chiamare anche l'Alcade a rimborsare. Tralascio per pietà la filiera dei troppi mandarini; che fossero burocrati o tecnici imparziali o alti dirigenti delegati da organi politici. Sembravano incantati, magari intimoriti, dal nostro bravo Alcade che, con pugno e con cipiglio, per anni lui ha condotto le varie "conferenze" dove entravano le carte di quel piano e, sebbene da noi sempre avvertiti, uscivano comunque indenni da censure. In questo circo equestre che è stata la "Zanetta", si è messa pure anche la Procura di Verbania che, seppur da noi allertata, non è che ha mosso un dito. Per circa due di anni ha fatto niente, poi quando, per nostra iniziativa, rischiava di perdere l'inchiesta, pressata da quella Generale di Torino, ha chiuso tutto quanto, in grande fretta, in un archivio e morta lì. Comunque, per la cronaca, è giusto ricordare che poi si è riscattata e noi che denunciammo ciò che ci parve un gran misfatto, ci manda, da imputati, in un processo. Evviva.
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