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giovedì 5 maggio 2016

FUORI LA NOTIZA





Il titolo fa seguito ai due post con cui la notizia vi è stata data. Quest'oggi vi metto il documento, firmato Luisa la Papotti che, è inutile nasconderlo, fa a pezzi la "Zanetta".Infatti distrugge, pezzo pezzo, l'urbanistica che un tal Canio e tutta la sua corte aveva sprecato cinque anni a costruire. Non c'è nulla che si salvi, proprio nulla; questa volta ci ha sorpreso la Papotti, non a caso, chiamavamo Sorprendente, anziché Soprintendente. Ha distrutto il vecchio Alcade e lasciato il Borgomastro senza fiato. E in effetti son passati ben sei mesi dall'editto di Papotti senza che se ne sia ancor parlato. Sono muti? Stan brigando? Stan pensando? Stan studiando? Non sappiamo cosa fanno, certo è che l'han nascosto. Ma torniamo alla Papotti, al suo editto benedetto, non è certo maledetto; fa giustizia finalmente e motiva il suo diniego con le cose che più volte, troppe volte per qualcuno, dicevamo dentro l'aula e dentro i post. Sono ancora nell'archivio; se qualcuno perde il tempo può trovarli,ma non voglio più tediarvi; or vi posto il documento, lo leggete per benino, ci pensate su un pochino, poi torniamo un'altra volta e continuiamo. A sto punto anche la Stampa è obbligata, suo malgrado, a fare il pezzo e mi auguro che divida la notizia da un commento.

P.S. Per una miglior lettura del documento copia e incollalo su una tua pagina word.







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2 commenti:

  1. Due più due fa sempre quattro, normalmente, o quasi.

    Sempre che il terzultimo ed il penultimo periodo non vengano presi e rigirati, interpretati in modo tale da modificare tutto il contenuto dell’ordinanza.

    Le vie del Signore sono sempre infinite, per cui ………………….

    oggioni

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  2. E adesso che è stata affermata la supremazia della legalità, del rispetto della legge contro la prepotenza del "faccio come voglio"?
    Adesso la politica deve impossessarsi del risultato, trarre le dovute conseguenze, interrogarsi e costruire un nuovo tracciato.
    Siamo fortunati. al giovin avvocato querulo e rampante è subentrato un anziano con i capelli bianchi, esperienza, storia vissuta: che inizi oggi, non domani, ad interrogarsi sul futuro di Stresa.
    La decisione ha posto una pietra tombale non tanto e non solo ad una costruzione, ad un grande albergo, quanto ad un progetto: tanta gente, in poche settimane ogni anno, pochi soldi da ognuno: tutti contenti!
    La decisione ha invece posto al centro il patrimonio culturale, la sua difesa, il dovere di proteggere, di salvaguardare.
    Che il Borgomastro ne prenda atto, che assieme alle timide opposizioni che siedono nel parlamento cittadino si dia da fare a pensare al futuro.
    Che tirino in ballo chi ama, frequenta Stresa ed abbia testa ed idee.
    Non è tollerabile che non si faccia nulla, che ci si sieda accanto ai padroni delle ferriere attendendo il crollo dei valori architettonici della Stresa che fu: muoia Sansone ….
    Non è tollerabile che non si elaborino progetti per quanto già in mano al Comune.
    E smettiamola con la litania del non ci sono soldi: li si cerchi.
    Il mondo è pieno di hotel de charme: poche persone, soldi in quantità ragionevole, stagione lunga.
    E’ una equazione: poche persone x tanti soldi x tanto tempo è uguale a tante persone x pochi spiccioli x poche settimane.
    Certo per il cambiamento è necessario lavorare, darsi da fare, ma è la sola strada.
    Il dubbio è invece che ci si compianga, si inveisca contro l’opposizione, contro la funzionaria, contro le leggi e ci si arrovelli nella ricerca dell' escamotage, del sotterfugio per gabbare la legge e perdere ancora altri 10 anni di tempo e svegliarsi poi vecchi e perdenti.
    E ricordiamoci che certe norme non sono lì per impedire di fare, ma per costringere a fare bene.

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