Visualizzazioni di pagine: ultimo mese

martedì 24 maggio 2016

PRIMO ROUND







Prima udienza dell'ennesima querela che il dopo di Canio ancora si trascina. Sta volta tradotti ai ferri sono in tre: Piervalle il sottoscritto, Vecchi e Casaroli. Per vero in prima udienza ci è andato soltanto Casaroli e gli altri son rimasti contumaci. E' in aula pure Canio, il diffamato, e un suo legale. Comunque l'udienza sarebbe stata senza storia, un perdere un po' il tempo per ascoltare una data fissata per un'altra successiva udienza. Sarebbe stata se non fosse stato che il Giudice in udienza avesse ritenuto di starsene anche zitto. Invece ha fatto un discorsetto che, tradotto in termini assai semplici, così ha voluto dire: per queste minchiate di questioni è bene non romperere le palle alla giustizia; comunque la pensiate, ricordate che il giudice in materia oggetto dell'accusa, decide secondo discrezione e a suo sindacabile giudizio, per cui cari signori, salvo vogliate stare ancora un po' di anni dietro questa roba senza storia, vi concedo una tregua di circa trenta giorni; trovate in questo tempo un bell'accordo e uscite fuori da sto cavolo di inutile processo. Scusate se abbiamo un po' semplificato, ma certo che ascoltando queste cose non è che Canio gioisse più di tanto, piuttosto ci è parso un cane bastonato. Sto suo vizio di fare le querele deve avere un po' stufato e se l'accusa di Stato sta volta non ha chiesto che fosse subito archiviato, è il giudice di merito che non ha affatto gradito si usi il tribunale come clava evitando di passare a vie di fatto come sarebbe tra persone rispettabili e per bene. Detta così la cosa, spetterà dunque al vecchio Alcade uscire dal processo rimettendo la querela formulata. Noi, gli accusati, mostreremo la nostra volontà di assecondarlo se raggiunta l'età della ragione e del giudizio, abbandonerà la via giustizialista. Iniziò ormai tanti anni fa, querelava anche i minori, continuò così per anni, colpiva più volte anche gli stessi sventurati, magari anche più volte per lo stesso oggetto; era seriale, irrefrenabile, persino compulsivo, ma ora a che tanto furore ? E' questa la domanda che anche un giudice pacato si è posto e che attende una risposta da qui al 15 del giugno che verrà.

Nessun commento:

Posta un commento