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lunedì 30 gennaio 2012

Serata in giallo
Così ha da intitolarsi la serata di domani quando, alle 21, l’Assemblea dentro il Palazzo comincia il nuovo anno di lavoro. C’è infatti un po’ di attesa intorno alla questione che, su queste pagine, abbiamo già introdotto e che domani vedrà impegnati Canio e, per forza, il Professore, a dir la loro sulla vicenda, iniziata ben 35 anni che sono e che nessuno ha mai curato più di tanto, salvo e questa è appunto la novità del giallo, tirarla fuori tra le pieghe della variante per gli alberghi, rigirarla alla rovescia, quasi a volerla far passare inosservata e con un voto, un po’ a sorpresa della fidata maggioranza, magari chiuderla lì e scordiamoci il passato. Questa comunque è tutta un’illazione, una nostra sorte di invenzione che i due diretti interessati avranno cura di smentire, replicare, precisare o confermare. Noi saremo solo spettatori ad ascoltare; attenti anche alle virgole, ai punti e ai punti e virgola; seguiremo la puntata come si seguono quelle in cui si svela l’assassino, con suspense, e stiamo certi che sino all’ultimo minuto la verità sarà nascosta. Insomma, dopo l’estate consumata nel Palazzo a preparare il golpe, poi fallito, ora il clima è quello supergiusto per gustarci la puntata con il giallo, protagonista, manco a dirlo, sarà il nostro Professore; quello che all’epoca già c’era, quello che, durante l’intervallo dei due tempi pure c’era e quello che oggi è ancora lì, senza una piega. Cos’altro poi promette la serata che valga la pena di seguirla è che forse sarà svelato un altro giallo: quello dove metterci la scuola per gli alberghi, mentre dove sono finiti i soldi per la villa Palazzola, crediamo che le indagini ancora siano in corso e che , per ora, ci tocca un po’ aspettare. Comunque, di questo ed altro vi diremo, se potremo, giusto domani nella edizione della notte.

sabato 28 gennaio 2012

Pubblicità
Prendon forma le proteste un po’ dovunque; si ferma l’autotrasporto che, in dieci anni, in lire di miliardi ne ha presi, quasi, ottomila; che ogni mille euro di gasolio, lo Stato gliene ritorna 100 e novanta; che l’autostrada la paga con lo sconto; si ferma la Sicilia, imbracciando anche i forconi, la Regione che lo stato federale lo ha inventato quando è nata ed è cresciuta tenendosi, secondo la ricetta della Lega,  tutto per sè il 90% del gettito fiscale; si fermano i tassisti che nella denuncia dei redditi ne mettono, più o meno, di euro, 14 mila, ma che per la licenza ne chiedono 250, certo  mila; si fermano i 17 mila farmacisti, a rischio povertà; si fermano, ma per ragioni opposte, non so quanti poi sono, i parafarmacisti; si fermano gli avvocati dicendo di non sapere come fare un preventivo, vadano a scuola; si ferma la campagna perché i camionisti non gli trasportano le merci; si fermano anche i pescatori che non vogliono le restrizioni comunitarie; si fermano le imprese sempre perché stanno fermi i camionisti; non si fermano, ma protestano, anche da noi, perché è a rischio la benzina pagata con lo sconto, quello alla pompa……..Questa è l’Italia che cammina.

venerdì 27 gennaio 2012

Precisazioni
E’ un po’di moda oggi dire e domani, forse, smentire, ma a noi non sembra di dover smentire proprio niente perché di “ultime battute” non ci par proprio di averne scritto mai, ma invece, questo si : di nastro di partenza per una corsa, contro il tempo, da qui alla scadenza: l’anno del Signore duemila, zero, quindici. Nessun ribaltone quindi per quanto ci riguarda, manco si può; nessuna fine anticipata del mandato, figuriamoci, ma questo si, il registrare come, e non già certo al secondo, ma al suo settimo anno, Canio è impantanato in cose che si porta dietro sin dal primo quinquennio di mandato. La lista non l’ho fatta, ma l’ho solo rimandata e quindi, presto, la vediamo. Quanto poi al pensare che il tempo è ancora lungo, devo smentire, perché se c’è una cosa che nell’amministrare non si riesce è recuperare il tempo che si è perso. Lo dico con un poco di esperienza: il tempo non si accorcia perché le procedure sono dettate nei tempi e loro modi; se salti addio, non è che dopo fai una corsetta e le cose tanto poi le aggiusti, sei fregato. C’è poi una cosa che dimostra come Canio è partito all’incontrario, per carità a noi non piace proprio niente, ma  prendiamolo da esempio: la variante degli alberghi. Una amministrazione,  con la testa,  imposta una variante il primo giorno del primo anno di  mandato e, se va bene, qualche frutto a casa se lo porta. Come è andata e come sta andando ( per fortuna)  ve lo posso risparmiare. Un altro esempio è questo andare avanti e indietro su cose che parevano decise ( certo, parlo della scuola per gli alberghieri) . Qualcuno può obiettare che è cosa saggia ripensarci, si va bene, ma alla fine si decidono o no ?  Poi d’accordo, Canio è anche un poco sfortunato tanto da cader dentro persino nella sua vasca per il bagno, ma una, dico sola una, fatta per bene e dove tutti son d’accordo, prima della fine riesce ad infilarla ?


giovedì 26 gennaio 2012

Corsa contro il tempo
Siamo al nastro di partenza dell’ ultima corsa dei mandati, quella che dovrà arrivare, la primavera del 2015 prossimo futuro, a chiudere in tempo utile la partita che Canio ha aperto nell’anno del Signore duemila, zero, zero, cinque. Era quasi l’inizio del secolo, ora il secolo è avanzato e scorre anche veloce, ma Canio, da tempo, si è fermato e questo è il suo problema. Le cose da fare sono molte, anzi direi che sono tutte; alcune che sembravano risolte già da tempo, sono tornate al punto di partenza; altre, sempre annunciate, non sono mai partite; di altre ancora si è persa, persino, la memoria. Questo è insomma un poco lo stato anche dell’arte, come si usa dire, e non ne voglia il caro Canio, non ci accusi  di infierire anche sui vinti, perché questa è soltanto  la pura verità di cui noi non portiamo certo alcuna colpa, nè siamo la causa dei suoi mali. Fare l’elenco sembra però proprio di infierire, di mettere una lama nella piaga e rigirarla come se avessimo gusto a far del male. Non lo faremo allora questo elenco, sarebbe troppo lungo e non abbiamo spazio sufficiente, lo risparmio e lo rinvio ad un occasione più propizia e, nell’attesa, vediamo che combina questo Canio, se esce dal pantano in cui sembra essere cascato o se, invece, ci va dentro sino al collo ed anche di più. Però dobbiamo dire un’altra cosa: che far l’opposizione in queste circostanze è come andarci a nozze, è un gioco da ragazzi, quasi non c’è più neppure il gusto tanto è così facile, anzi ci viene un poco di pietà, di voglia di dargli anche una mano; no questo proprio non si può, son grandi e vaccinati, qualcuno di loro, proprio il teorico dell’autosufficienza, ha anche maturato il vitalizio; si arrangino pertanto perché, trascorsi 10 anni che saranno, avranno, tutti insieme, messo in tasca 500 mila euro, per fare cosa ? Allora, quando sarà il tempo, dovranno venire a raccontarcelo.
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mercoledì 25 gennaio 2012

Consiglio 2012: atto primo
Questa volta il nostro Canio è andato via veloce ed il Consiglio che gli abbiamo chiesto giusto sabato passato è già messo in calendario. Sarà il 31 del mese che sta in corso alle nove della sera e si ritorna al Pala dei congressi, molto bene.
Quanto agli argomenti: cinque sono loro, e sette sono nostri, siamo in media.
Eccoli i loro: 1) Si leggono i verbali- 2)  C’è un regolamento tutto nuovo per una  materia poco allegra; la polizia mortuaria-3) C’è poi la concessione di un  terreno per ricavarci acqua minerale - 4)-5) Ci sono due convenzioni, una con la Camera del Commercio e l’altra con Provincia per la gestione degli sportelli unici. Maggioranza ha già finito ed ecco minoranza: Sono : una proposta, due mozioni e quattro interpellanze. Di alcune ne abbiamo già parlato,comunque eccole qua: 1) C’è da chiudere l’esame con il voto della proposta, poi sospesa, che da tempo sta in attesa ed è la cancellazion della   concessione di Canio con il Principe Domenico 2) C’è una mozione per togliere le insidie dalle strade e per non pagare così i danni 3) C’è un’altra mozione , e questo è forse il pezzo forte di tutta la serata , che riguarda una vicenda vecchia questo si, ma anche un po’ oscura e che è ricomparsa in altre vesti un poco travestita 4) Un interpello per conoscere perchè al Consiglio gli si sottraggono le cose 5) Un altro nuovo interpello per fare il punto sui soldi per Villa Palazzola 6) Ancora un altro per fare chiarezza su dove vogliono, finalmente, cacciare la scuola per alberghi 7) Giusto per finire, solo per sapere qualche notizia sulle gare per le assegnazioni del “gioielli di famiglia”.
Questo è per ora tutto: l’ingresso, come al solito è gratuito.

martedì 24 gennaio 2012

Senza fine
Che per fare un’opera,  pubblica è naturale, qual è questa benedetta nuova scuola per gli alberghi, se ne devon fare due o meglio ancora una si disfa e si rifà e l’altra si va a fare dove la prima si è disfatta, ecco che a dirla così come ci proviamo un qualcosa c’è che suona male. C’è che se il costo non raddoppia, forse alla fine non ci va lontano e di questi tempi di patti per la stabilità e di pubbliche finanze quasi allo stremo, forse bisogna andarci un poco piano e forse non è la soluzione. Ma, come abbiamo già accennato, questa sembra la soluzione che viene fuori dal pensatoio quando si riunisce dentro la clausura del  Palazzo intorno al nostro amico, il caro Canio, a spremersi i cervelli. Verrebbe quasi da dire che l’elefante ha partorito un topolino e visti i mesi che è durata già l’attesa,  è proprio un po’ pochino. Per carità avranno ben vagliato tutte quante le soluzioni anche possibili; avranno fatto le  comparazioni, quelle giuste; l’analisi dei costi e benefici; la valutazione degli impatti; la stima delle opere perdute e quelle ritrovate; non lo mettiamo manco in forse e in alcun dubbio; siamo certi che le chiavi della nostra cittadella stanno in mani esperte e anche sicure, ma come la mettiamo con quella prima scelta fatta su in collina che, dopo tre anni, è tutta da buttare ? Insomma , anche ad essere benevoli e a volte generosi, qualche dubbio pur rimane su questo comitato, politico/scientifico, che quando va in clausura sembra produrre soluzioni da paura. Noi, quelli del Consiglio,  gli eletti  anche dal popolo elettore, non siamo certo consultati, siamo, come giusto, gli ultimi a sapere cosa stanno combinando, e per la verità non è che stiano combinando più di tanto, comunque qualche soluzione potremmo anche suggerirla; non qui per carità, vedremo nel prossimo Consiglio quando è previsto sulla materia un interpello.

lunedì 23 gennaio 2012

Liberalizzazione
Dove ci aveva provato e riprovato già Tremonti, ora tocca anche a Monti, riprovandoci ancora sulla questione dei servizi pubblici locali ed ecco che ribassano la soglia per l’obbligo di gare; era 900 mila euro il volume degli affari sotto il quale si potevano evitare, ora si va giù per fermarsi solo a 200 mila euro. Stresa dei Servizi quindi non si salva, ma questo e il suo, possibile, futuro lo vedremo un po’ più in là. Notizia di giornata è, invece, il suo primo rendiconto dell’anno che è passato, dove salgono le entrate per parcheggio che già al 30 di settembre erano in euro 527.000,00, mentre altri 60.000,00, circa, erano gli euro già previsti per il periodo che mancava. Insomma, un bel gruzzoletto ci pare essere stato il raccolto stagionale, complice un poco il “ritocco” tariffario, complice, un altro poco, la stessa stagione fortunata. Però questo prelievo anche forzoso è un po’ un duplicato della  “tassa” di soggiorno, chiamatelo voi come volete, prelevato in ore diurne a differenza di quell’altra che viene prelevata, invece, in quelle più notturne, ma insomma tutti a pompar soldi fuori dalle tasche dei nostri ospiti turistici. Quanto ai costi sostenuti, di tutti gli euro incassati per parcheggi, saranno 190.000,00 quelli, “ordinari”, che tornano al bilancio del Comune; un bel differenziale, non c’è male. Si, ci sono gli altri costi, il personale ( €. 122.000,00), quelli generali ( €. 65.000,00), le spese per parcometri ( €. 42.820,00, mica male ), ma tutti questi si perdono dentro il bilancio generale che, come sapete, incassa anche la Tosap, poi la pubblicità, anche le affissioni, pure la segnaletica commerciale e le lampade votive. Un bilancio insomma in chiaro e scuro; chiaro è quanto incassa per parcheggi e le altre poste, un po’ più scuro quanto spende per la sola gestione dei parcheggi. Il dato di sostanza rimane però il fatto che per portare a casa 100, altri 200 li perdiamo nel raccolto e il dato è sbilanciato, non ci piove, quindi bisogna raddrizzarlo, la cura va trovata e subito applicata.


domenica 22 gennaio 2012

Il tormentone

Così sta diventando questa vicenda della ricerca del sito per la scuola, ormai da un po’ di troppo tempo sull’agenda in attesa di conoscere il suo esito. Canio ha giocato, per un poco, a rimpiattino, ma ora il gioco sta finendo e non può sempre raccontare che il decidere è una faccenda che  tocca, solo, agli altri. Comunque il tempo sta scadendo ed eccolo allora che va in udienza in quel della Provincia e lì formula l’ultima trovata: “ facciamo un bello scambio, la scuola va sul campo e il campo va sul sito della scuola”. Questa sarebbe, in sintesi, l’ultima proposta formulata per uscire dall’empasse che dura ormai da un anno, smentendo quindi le altre e diverse previsioni che circolavano tra le mura del Palazzo. Sempre i più informati, a raccontarci che, adesso, il nostro Canio avrebbe anche un po’di fretta perché ha visto il calendario e prima di tagliare Lui la corda, vorrebbe almeno tagliare qualche nastro. Fin qui la cronaca che ci aggiorna prima ancora di sapere cosa, sempre il nostro Canio,  ci dirà nell’interpello che, in proposito, abbiamo formulato. Comunque stia la cosa, proprio non sappiamo se la proposta, fatti i conti, starà in piedi e se chi deve cacciare tutti quei soldi poi l’apprezzerà; certo è che fargli decidere qualcosa, con giudizio, sembra diventato sempre più difficile, ma adesso il tempo brucia e Lui, il nostro caro Premier  le butta lì nella speranza che, prima o poi, almeno una la indovina. Questa poi era una delle questioni già belle date per fatte e già decise; guardate un po’ invece che fine è andata a fare. Forse anche per noi ci va un bel tecnico governo ?           

venerdì 20 gennaio 2012

Caro Canio

Caro Canio così non va, hai consumato i sette decimi del tuo cammino o se vuoi che ti accresca ancor l’angoscia, già quasi i tre quarti; stai per compiere i tuoi primi quaranta anni ed eri solo un trentenne quando eri riuscito a convincere i più a darti in mano le chiavi di questa cittadella, da sempre un po’ terra di conquista, raccontando a tutti che avresti sistemato le cose e restituito alla Perla il suo passato di splendore. I più, forse delusi dalle divisioni e dalle liti, un po’ eterne, che parevano la causa di tanta decadenza, ti ascoltarono e ti dettero fiducia. Dobbiamo essere onesti e riconoscerti che, trascorso la metà del tuo cammino, forse non tanto per tuo merito, ma per quello dei tuoi competitori, ritrovasti conferma di quella fiducia, anzi sembrava accresciuta, forse, fin troppo. Eppure i tuoi primi cinque anni non erano stati proprio come avevi formulato la  promessa; certo, con il tuo amico Bottini sembravate esservi tirati su le maniche e rattoppato un po’ di sbreghi, ma presto eri caduto in tentazione e quella Stresa dei Servizi rimane un peccato anche mortale, non so quanto di gioventù o non piuttosto della tua prima maturità. Insomma con quella bella operazione avevi toccato l’ebbrezza con cui si entra nei Palazzi del potere e si incomincia ad usare la cosa pubblica per cose che, in pubblico, non si confesseranno mai. Chiuso, si fa per dire, l’incidente di Stresa Servizi con tanti soldi anche buttati, ti si rigirava per le mani la questione del porto. C’ero anch’io quando dal palco del Rosmini promettesti giustizia, ma quelle promesse te le scordasti presto e quando quel buco nell’acqua si era già mangiato tre miliardi ( lo dico in lire), cadesti in una nuova tentazione e desti a tutti una bella liberatoria, mandandoli a casa con le tasche piene, mentre quel porto rimaneva un miraggio, sempre più lontano. Della storia con il Principe qui ti faccio un’esenzione, non vorrei essere accusato di infierire contro i vinti. Comunque visto come andavano le cose, pensasti allora di combinare uno spettacolino per consolazione e la nostra distrazione, quello  degli off-shore che, a caro prezzo, pagando anche gli emiri, offristi per due anni e poi, per fortuna: basta, perché anche lì stava per diventare un altro buco dentro l’ acqua.  Insomma, i più non si accorsero che li avevi già fregati alla prima delle volte e così ti lasciarono in sella anche la seconda e qui, attorniato da una squadra che selezionasti in base alla fedeltà e non al merito e i risultati si vedono, inventasti la scusa del patto di stabilità a giustificare perché, questa volta, fosse la tua barca ad andare verso il fondo. Intendiamoci, "capitan Schettino”, il patto esisteva, esiste ed è draconiano, ma a mali estremi, estremi rimedi e tu i rimedi manco li hai  cercati. Comunque avvii  la seconda fase e, come i governi nazionali, l’annunci, ma non si vedrà mai, almeno sino ad oggi, anzi non ne infili giusta manco una. La Gabbiola, lo ricordi, era il pezzo forte del capitolo che intitolasti “grandi opere “, manco rilasciasti delega al buon Bottini, volevi fare tutto tu, poi incominciasti a rinviare e rimandare; morale non la vedremo  mai, eppure ti eri preso i voti anche per questo: non  credi ? Comunque a metà dei due mandati, ti viene in mente o forse è meglio dire che qualcuno ti ricorda che è ora di fare un ritocco alla città. Insomma bisogna cambiare un po’ di regole , copiare un po’ Dubai e questa è la trovata con cui , se ti va bene, pensi di  rimare in sella un’altra volta, certo di riserva, la legge non concede, ma un posto nella squadra rimane, appunto, riservato. Ora ti manca ancora un quarto del tempo non ancora consumato e la domanda è che vuoi fare? Siamo quindi arrivati ai nostri giorni, quando l’implacabile cronometro batte il tuo tempo e ti lascia poco scampo. Per ora, però, basta, ora ti lascio un poco a meditare, ne hai  bisogno; ritorneremo, con più calma, un’altra volta.

giovedì 19 gennaio 2012

Una commedia
E così tra un  successo dopo l’altro, salta anche quello del festival della commedia all’italiana. La storia è poi sempre la solita, quella dei soldi. Tutti infatti a dire che si, volentieri, essi ci vengono: sono venuti gli emiri, per poco non ci venivano le miss, sarebbe venuto anche Verdone con il suo festival del cinema, ma c’è sempre la questione degli euro che occorre cacciar fuori. Più fortunati, ci mancava, furono gli emiri, poverini, che riuscirono a farsi pagare anche il petrolio consumato a correre sull’acqua; fecero il bis alzando ancora un poco il prezzo e fu l’ultima volta, meno male;  molto meno fortunate furono le miss, decisamente più esigenti quanto agli euro da cacciare, ma se solo avesse poi potuto il nostro Canio avrebbe anche pagato e strapagato, tanto ci smaniava dalla voglia di esibirsi su un palco nazionale. Per Verdone andò in missione sin dentro la città sulla laguna, pagò una cena e venne a casa dicendo, come  sempre, che la cosa camminava, anzi e di più, offri la Palazzola per farci la sede della scuola: insomma una  commedia. Chi ci cacciasse i soldi, di questo non parlò, sarebbero piovuti giù dal cielo, bastava soltanto essere pronti nel raccoglierli, mentre nel frattempo si erano già dissolti anche i soldi che c’erano e  che siamo qui, ancora, ad aspettare. Questo  è un po’ il cinema che  passa sulla scena della nostra cittadella, tutta una vicenda di annunci: mancati o pagati, a caro prezzo. Non c’è storia, il regista non ne imbrocca manco una, ma si ostina a stare in scena a dirigere i suoi attori e  con questa sceneggiata, andrà avanti, così, sino alla fine.    

mercoledì 18 gennaio 2012

La maledizione della variantina
Era tutto belle a posto, così aveva assicurato e garantito l’esperto Professore delegato quando, in aula, portò la variantina, quella Pai, una robetta da due soldi, più che meno una formalità di rito, tutto già ormai condiviso con i, cosidetti, tavoli dei tecnici; il voto belle che scontato e da lì a poco tutto sarebbe finito sul tavolo della, anche lei detta, conferenza di pianificazione, ma giusto perché così vuole procedura: sedersi, proprio un momento, attorno a un bel tavolo, prendere atto, alzarsi e tutto fatto.
Così insomma lo aveva raccontato il più che esperto Professore e chi mai poteva anche, solo, dubitarlo dopo che ha passato otto lustri nel Palazzo ? I distinguo, per la verità, iniziarono già in aula, dove un marziano aveva, prima letto e poi loro consegnato giusto tre pagine fatte di:  ma, se e però. Non si pensava ancora al peggio, ma questo venne presto, quando gli dissero che anziché andare in conferenza bisogna che in aula si tornasse per contro dedurre a quel marziano e, già che c’erano, facevamo meglio a dargli retta facendo un po’di correzioni alla variantina “condivisa”. Pazienza, si convinsero, pur di portare, in qualche modo, a casa la variante subivano anche la gogna. Sembrava fatta, ma a conclusione dei termini indicati nel manifesto pubblicato, qualcuno che, mai perde un colpo in argomento, salì in Palazzo e disse loro che le formalità non erano state rispettate e che dovevano mettere sui muri un altro manifesto. Incassarono anche questo e così, prima delle feste, comparve  un nuovo manifesto,  che invitava a fare osservazioni entro il 5 di gennaio, dicendo a tutti di guardare le carte sul sito del comune. La questione sta nel fatto che, guarda e riguarda, sul sito mica c’erano le carte. Questa volta toccò allora al marziano scriver loro che il secondo manifesto era una burla e che ne facessero anche un terzo. Da ultimo, saliamo, bussiamo e ripetiamo che  c’è la prova che il manifesto non è giusto e che bisogna portate ancora un poco di pazienza e ripetere la cosa, la terza delle volte. Si, Canio sarà un poco inferocito, ma coraggio, Professore, non si disperi, se ne faccia una ragione, siamo soltanto alle prime delle sue ultime battute.

martedì 17 gennaio 2012

La voce della minoranza
 
 Questo, in anteprima, sarà l'articolo, prossimo venturo, che dovrebbe uscire sul giornalino del Comune:
"Alla vigilia della conclusione del secondo anno del mandato, la minoranza presenta il proprio consuntivo fatto da una corposa attività amministrativa tradotta in ben oltre 100 iniziative portate davanti al Consiglio Comunale. Esse si sono tradotte in: interpellanze, mozioni, proposte deliberative che hanno obbligato, più volte, il governo Di Milia a convocare il Consiglio  proprio e soltanto grazie a tali iniziative che hanno così contribuito a rafforzare la vita democratica del comune. Il loro contenuto ha abbracciato ampi settori dell’attività comunale, costituendo un continuo motivo di verifica, stimolo o contrasto, a seconda dei casi, rispetto alle attività, peraltro scarse, della maggioranza. In sintesi si è quindi cercato di svolgere, da un lato, un’ attenta funzione di controllo di quelle iniziative assunte dal governo Di Milia e segnate, a nostra giudizio, da  grave irresponsabilità, vedi ad esempio la questione dell’accordo “Pallavicino”; la questione, ancor oggi irrisolta, dello scandalo del porto turistico; la sfida contro il paesaggio lanciata, dalla maggioranza, per la mutazione dei caratteri storici della città attraverso la variante urbanistica alberghiera; il recupero dei danni dello stato della viabilità interna cittadina causati da ripristini mal fatti e da controlli inesistenti;  la riduzione delle eccessive spese correnti che, ormai, ogni anno superano i 5 milioni di euro.
Da altro lato si è cercato, per quanto possibile, di svolgere un’azione propositiva e di stimolo nei confronti di una maggioranza il cui profilo appare, sempre più,  rassegnato e sfiduciato, supinamente piegata alla sola volontà di un Sindaco che mostra tutti i propri personali limiti ed incapacità di governare in maniera dinamica ed innovativa e che comunque non in grado di rispondere alle esigenze ed ai bisogni di una città turistica, da troppi anni insoddisfatti.
La proposta di variante per il parcheggio Gabbiola; la ristrutturazione della cortina delle pensiline fronte lago; il recupero della palazzina liberty; la ristrutturazione di piazza Marconi; il progetto di micronido comunale; il progetto di recupero delle frazioni; il progetto di turismo invernale; quello del museo della pesca sull’isola; il recupero e valorizzazione  della stazione navigazione laghi; la ciclo pedonale Stresa- Baveno; il piano di recupero del demanio lacuale con la infrastrutturazione della costa in funzione del cabotaggio nautico; una soluzione alternativa alla, infelicemente e triste, nota vicenda costituita dalla società Stresa Servizi. Iniziative che tuttavia, in nome di un erronea e miope visione del potere locale, hanno visto il Sindaco, sempre, schierare la sua maggioranza a difesa della propria dichiarata autosufficienza, respingendole con arroganza, ma senza nessuna convincente motivazione.
Il risultato è che comunque la città è ferma, ingessata da un Sindaco e da una maggioranza che, dietro l’alibi e la giustificazione del vincolo alle spese di investimento  posto dal patto di stabilità, non riesce a trovare strade alternative di finanziamento, che pur ci sono,  e alla fine di due consecutivi mandati, regalerà alla città altri 10 anni di inattività, di mancate o erronee scelte, di occasioni sprecate, di soldi buttati".                          

lunedì 16 gennaio 2012

Consiglio: atto primo 2012
Il pacchetto è belle pronto e tempo un giorno o due sarà sul tavolo di Canio, nostro Premier. I tempi  li abbiamo quindi rispettati e, se va bene, entro la prima decade del mese di febbraio arriverà anche il primo dei consigli dell’ultimo anno del calendario, quello Maya. In assemblea andranno, tra le altre, due questioni assai poco gradite sempre al nostro Premier. L’una e la richiesta che, ormai, si vada al voto sulla  forse già dimenticata ed anche archiviata questione della convenzione fatta con il Principe Domenico.La verità è che quel voto, assai poco gradito, venne fermato in calcio d’angolo all’ultimo minuto, ma ora quel calcio va tirato perché se no la partita non è chiusa. Noi abbiamo anche aspettato più del tempo concesso per i supplementari, ma non è successo proprio niente delle cose che avevano promesso per raddrizzare la questione. Si vada allora al voto, si tiri questo calcio che va diritto in rete e così si chiude una partita che, tempi supplementari si o tempi no, Canio ha perso ed è finito in fondo alla classifica.
Altro argomento: arriva in aula un caso, quello “Palese”, quel signore che dopo aver ignorato i propri impegni a cedere al Comune un bel terreno gratis, adesso se lo vedrebbe, quasi fosse anche un miracolo, diventare per un terzo edificabile a suo uso e vantaggio. Qui Canio dovrà un poco chiarire, ma più di Canio, dovrà chiarir la cosa  quel Professore, presenza fissa da decenni  dietro le ombre che si muovono nel Palazzo di città e che, francamente, sino a poco tempo fa non pensavamo fosse capace di fare anche i miracoli. Ora invece, come il Signore che moltiplicava pani e pesci, il Professore sembra aver trovato una sua formula, un po’ magica, che riesce a far crescere le case dove doveva crescere un po’ il verde. Lo sentiremo quindi pronunciare un bel sermone in argomento e svelarci così questa sua formula che sa dell’ incredibile.
Che cosa, invece, maggioranza avrà da metterci nel prossimo consiglio, su questo regna ancora un bel top-secret; vedremo quindi se, a parte  la formula del nostro Professore, c’è altro o proprio, ancora, niente.                             

sabato 14 gennaio 2012

Taglio spese

A leggere la cronaca locale della Stampa stamattina, erano forse una ventina quelli riuniti dietro i vetri, a prova di proiettile, di una sala del Pala dei congressi. Per il resto la cittadella era un deserto, mai così tranquilla e forse anche mai  più bella. Comunque erano venti, uomini scelti dal popolo elettore, potevano anche farsi tranquilli una fresca passeggiata vista lago prima di chiudersi e iniziare, fors’anche  a litigare e  così sarebbe andata in altre parti dell’Europa dove tra il popolo ed i suoi eletti non si fa grande differenza di trattamento e di riguardo. Arriva mezzo giorno, erano 50, questo è giusto, il numero di tutti i poliziotti riuniti a colazione al ristorante. C’erano i cinofili , gli artificieri, c’erano i navali, insomma un po’ per ciascuna di tante specialità, mandati a ”protezione” di quei venti riuniti dietro i vetri a prova di proiettile nella cittadella più tranquilla, più fresca e più deserta di un angolo del nord.
Così vanno invece le cose e allora si mettono le tasse e non si tagliano le  spese anche quelle a  “protezione”, di chi poi ci racconta che non vuole più le tasse e vuole meno spese per Roma capitale ed anche ladrona.


venerdì 13 gennaio 2012

Diamoci da fare
La sosta è durata già un po’ troppo, non c’è, invece, tempo di aspettare che Canio, il Professore e tutti  quanti i ministri si riprendano dal periodo di feste, quindi  subito al lavoro mettendo un po’ di carburante dentro anche il Palazzo che è sempre a rischio di letargo. Giusto allora qualche giorno e un pacchetto è belle pronto, setto o otto, magari forse nove gli argomenti e subito devono andare sul tavolo di Canio che così potrà ritrovare il suo gusto a governare. Ora qui non ci sbilanciamo più di tanto, ma un paio, almeno, di argomenti saranno, non diciamo interessanti, ma intriganti e forse anche un poco preoccupanti, questo si per qualche inquilino di Palazzo. Gli altri argomenti, lo diciamo, saranno quasi tutti solo interpelli che serviranno a fare il punto sulle cose che stan ferme  e che bisogna stimolare ad affrontare. L’appuntamento non sarà però prima della fine  del mese che è, ormai, in corso, ma probabilmente il Consiglio lo vedremo, soltanto, i primi giorni del mese che verrà. Un poco ancora di pazienza quindi e poi si ricomincia. Intanto, ma dopo il 23 di questo mese, sarà probabilmente indetta una conferenza stampa di questa minoranza, aperta a tutto il pubblico che vuole: argomento sarà l’llustrazione delle osservazioni fatte alla variante degli alberghi, insomma si vorrebbe, per quanto possibile, divulgarne il contenuto così che tutti possano conoscere. Nulla e mistero ancora,invece, sulla variante quella Pai, finita già due volte su un manifesto avviso incollato sui muri di città. Motivo è stata un’ eccezione sollevata da qualcuno e così hanno dovuto ripubblicare il tutto, ma intanto un’altra eccezione molto simile è stata sollevata anche su questa ripubblicazione e, quindi, niente più facile che vedremo, presto, un terzo manifesto. Non c’è pace quando si scopre il vaso, quello di Pandora, che il Professore non capiva e queste sono solo le prime conseguenze.  Ultima novità e lo abbiamo già annunciato: il giornalino. A noi hanno dato la scadenza per presentare il nostro testo il venti del mese che sta in corso e quindi  nulla vieta che uscirà per carnevale: mica male.


giovedì 12 gennaio 2012

Il giornalino
E’ quello in arrivo da Palazzo e si chiamerà: “ Stresa informa”, numero primo , così ci dicono, non numero unico. Comunque un bello sforzo, durato un po’di anni, produrrà, a breve, questa editoriale novità. Novità tra le novità, comprese tra le 1500 e non più di 2000, saranno le battute che verranno concesse in spazio a minoranza. Un po’ pochino insomma, ma è sempre meglio contenere questa minoranza troppo esuberante, così devono aver pensato Canio e il Professore riuniti in una sorte di conclave e intenti ancora a leggersi il lungo libro ricevuto come regalo di Natale. Certo molto pochine sono le battute che ci vengono concesse, ma se tutto è in proporzione va anche bene, è par condicio, se no, come crediamo, va anche meno bene. Comunque, in pochi giorni, questa è la seconda novità sul piano della informazione di Palazzo; prima l’annuncio della discesa in campo,  personale, del nostro caro Premier per contrastare con la penna, così almeno sembra dovrebbe,  la libertà eccessiva che questo ed altri blog pare si prendono e insieme alla promessa attività prossima censoria che presto andrà a intraprendere, ecco che arriva, tanto attesa, l’informazione dal Palazzo; un libro aperto, o forse un libro “ bianco” , chi lo sa ?  Finalmente quindi e senza forse, verranno aperti anche gli archivi e ci verrà svelato perché il porto non si è fatto in dieci anni; dove e perché sono finiti i soldi della  Palazzola; dove metteranno l’alberghiera; quando e se mai  faranno la Gabbiola; perché era storico l’accordo con il Principe. Vedremo, in anteprima,  simulata in foto la nuova, ma invariata  skyline del lungo lago, insomma, di novità, un gran mare, altro che 1500 e forse massime 2000 battute a questa minoranza, sarà un numero corposo, una novità dell’editoria locale che andrà a ruba in un baleno e che smentirà, per sempre, tutte le cose ingenerose, cattive, partigiane e anche un po’ bugiarde che ci siamo permessi di scrivere sempre con tanta e troppa libertà. Chiediamo dunque venia davanti al nostro Sire e attendiamo in ansia, tutti, il grande evento di quest’anno: il giornalino.
                  

mercoledì 11 gennaio 2012

Senz’alibi
Questo del  titolo ci sembra la qualificazione più giusta con cui vorremmo aprire l’anno e tratteggiare il Professore. Lo ricordiamo sui banchi della scuola, quella primaria; era tra i migliori e già passava, in altezza, tutti noi;  poi lo abbiamo perso dalla vista, tranne rivederlo sul campo del gioco di pallone dove rimase a lungo a fare l’istruttore. Quindi casa, poi la chiesa e subito il Palazzo, dove iniziò perciò sin da giovane il suo “civil service”; ma se nei disegni di qualcuno quello doveva essere un inizio di carriera dentro Palazzi anche più grandi, lui invece dovette trovarsi, forse, tanto bene in quello cittadino che ne divenne un inquilino, quasi fisso. Vennero anni più difficili, quando la gente sembrava essersi stufata dei propri governanti di banane e lui si trovò dentro il Palazzo a reggere lo scettro di un re senza  potere. Amava infatti delegare nella materia più insidiosa e scegliere con cura i delegati che infatti erano esperti  e furbacchioni e che quando il pranzo era ormai pronto, su di un vassoio, simil oro, gli mettevano una bella pergamena che, con una mano, lui vergava e con l’altra, poi benediceva. Il risultato tutti lo conoscono e più non ci torniamo, ma con un salto veniamo presto ai nostri giorni quando re Canio lo incorona, nuovamente, ministro del turismo e ministro alle varianti. La lezione l’ha imparata, questa volta è lui il diretto delegato, basta trucchi, è smaliziato, non si scherza, fa sul serio e prepara un gran malloppo fatto di carte, di mappe e di progetti e con questo bel programma strappa i voti ai consiglieri che, felici, lascian fare. Siamo dunque giunti all’oggi, quando mentre il golpe è già fallito, manco ancora il suo coautore se ne è accorto e sta lì  nel bel mezzo del Palazzo con tutto quanto il pacco ancora in mano. Fermiamoci qui, con  questa inquadratura del Professore, fermo, in piedi e  carico di carte al centro della stanza del trono, dove Canio, intanto, regna. Noi quelle carte le abbiamo lette e studiate tutte, pagina per pagina e la domanda che ci poniamo è questa: ma come ha fatto a pensare che gli sarebbe andata bene ? La risposta non riusciamo a trovarla.       


martedì 10 gennaio 2012

Ripresa
Circa il giorno già promesso, riprendiamo questo nostro appuntamento dopo che anche l’anno che è cambiato non ci ha portato nessuna bella novità, ma come d’abitudine stiamo al palo ad aspettare quello che ormai,  purtroppo, non succede. Comunque la speranza rimane l’ultima a morire e infatti già leggiamo che in tre fogli di un programma che dovrebbe essere un po’ più robusto e consistente, il nostro amico Canio, per i tre anni che gli restano, su dieci previsioni di nuovi investimenti, almeno quattro li copia dalle proposte di questa minoranza, proposte tutte già bocciate dentro il Consiglio  ed ora riproposte dalla grande maggioranza. Strano modo di governo, ma così vanno le cose un po’ ovunque, ben si intende: uno dice bianco e l’altro nero, l’uno verde e l’altro giallo. Quanto poi a farle; chi lo sa ?
Intanto, se questa si può chiamare una notizia, anche Canio ha annunciato il suo prossimo esordio in un nuovo  giornalismo on line, un po’, forse, anche “aggressivo”, con la  dichiarata volontà di rispondere, colpo su colpo, a quei cattivoni  che si permettono di fare cronaca locale di Palazzo usando un poco troppo l’ironia, insomma  tutto e solo quello che  nel mondo “libero” sempre si è fatto ed oltre la “cortina” nessuno ci ha provato.  Presto vedremo quindi come se la caverà anche in questa nuova attività, ma che non creda sia proprio facile, facile. Ci vuole allenamento ad usare la penna come la punta di un fioretto, se no si rischia di uscire fuori di strada e scivolare su un terreno assai, assai  pericoloso. Comunque ben contenti di annoverarlo tra colleghi e di vederlo presto all’opera e noi non mancheremo di dargli il nostro aiuto, sempre pronti ad incoraggiarlo, correggendolo se sbaglia. Quest’annuncio, tanto gradito, ci suggerisce però anche che il nostro amico Canio pensa di aver tempo per dedicarsi a queste cose , mentre non vorremmo tralasciasse gli affari di governo più importanti e che sono in agenda nell’anno che si è aperto:  la batosta, che gli è cascata addosso, delle osservazioni sulle varianti di città; il porto, una questione senza fine; i vincoli di patto che non mollano; le tante promesse forse archiviate o ormai dimenticate: Gabbiola- L’alberghiera- Palazzola. E  sono solo alcune.