Taglio spese
A leggere la cronaca locale della Stampa stamattina, erano forse una ventina quelli riuniti dietro i vetri, a prova di proiettile, di una sala del Pala dei congressi. Per il resto la cittadella era un deserto, mai così tranquilla e forse anche mai più bella. Comunque erano venti, uomini scelti dal popolo elettore, potevano anche farsi tranquilli una fresca passeggiata vista lago prima di chiudersi e iniziare, fors’anche a litigare e così sarebbe andata in altre parti dell’Europa dove tra il popolo ed i suoi eletti non si fa grande differenza di trattamento e di riguardo. Arriva mezzo giorno, erano 50, questo è giusto, il numero di tutti i poliziotti riuniti a colazione al ristorante. C’erano i cinofili , gli artificieri, c’erano i navali, insomma un po’ per ciascuna di tante specialità, mandati a ”protezione” di quei venti riuniti dietro i vetri a prova di proiettile nella cittadella più tranquilla, più fresca e più deserta di un angolo del nord.
Così vanno invece le cose e allora si mettono le tasse e non si tagliano le spese anche quelle a “protezione”, di chi poi ci racconta che non vuole più le tasse e vuole meno spese per Roma capitale ed anche ladrona.
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