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mercoledì 18 gennaio 2012

La maledizione della variantina
Era tutto belle a posto, così aveva assicurato e garantito l’esperto Professore delegato quando, in aula, portò la variantina, quella Pai, una robetta da due soldi, più che meno una formalità di rito, tutto già ormai condiviso con i, cosidetti, tavoli dei tecnici; il voto belle che scontato e da lì a poco tutto sarebbe finito sul tavolo della, anche lei detta, conferenza di pianificazione, ma giusto perché così vuole procedura: sedersi, proprio un momento, attorno a un bel tavolo, prendere atto, alzarsi e tutto fatto.
Così insomma lo aveva raccontato il più che esperto Professore e chi mai poteva anche, solo, dubitarlo dopo che ha passato otto lustri nel Palazzo ? I distinguo, per la verità, iniziarono già in aula, dove un marziano aveva, prima letto e poi loro consegnato giusto tre pagine fatte di:  ma, se e però. Non si pensava ancora al peggio, ma questo venne presto, quando gli dissero che anziché andare in conferenza bisogna che in aula si tornasse per contro dedurre a quel marziano e, già che c’erano, facevamo meglio a dargli retta facendo un po’di correzioni alla variantina “condivisa”. Pazienza, si convinsero, pur di portare, in qualche modo, a casa la variante subivano anche la gogna. Sembrava fatta, ma a conclusione dei termini indicati nel manifesto pubblicato, qualcuno che, mai perde un colpo in argomento, salì in Palazzo e disse loro che le formalità non erano state rispettate e che dovevano mettere sui muri un altro manifesto. Incassarono anche questo e così, prima delle feste, comparve  un nuovo manifesto,  che invitava a fare osservazioni entro il 5 di gennaio, dicendo a tutti di guardare le carte sul sito del comune. La questione sta nel fatto che, guarda e riguarda, sul sito mica c’erano le carte. Questa volta toccò allora al marziano scriver loro che il secondo manifesto era una burla e che ne facessero anche un terzo. Da ultimo, saliamo, bussiamo e ripetiamo che  c’è la prova che il manifesto non è giusto e che bisogna portate ancora un poco di pazienza e ripetere la cosa, la terza delle volte. Si, Canio sarà un poco inferocito, ma coraggio, Professore, non si disperi, se ne faccia una ragione, siamo soltanto alle prime delle sue ultime battute.

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