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venerdì 24 febbraio 2012


I CONTI CHE PARLANO  
Non convincono le cifre che Stresa Servizi ha presentato, o meglio non è che ci sia qualcosa che non torna, il fatto è poi sempre lo stesso e tutto è da addebitare sempre e solo a Canio. Detta in termini assai semplici, ormai l’incasso dalle soste nei parcheggi sfiora e sfiorerà sempre di più i 600 mila euro, gli altri soldi che la società s’incassa per quant’altro che gestisce, saranno, di più che meno, 250 mila euro. Morale: dalla partita dei parcheggi ne arrivano nelle tasche del padrone che è il Comune: 190 mila d’euro, poi togli l’IVA che è a debito e quelli che rimangano da spendere sono 157mila d’euro.  Ora che incassandone 600, per fare quasi niente, se ne abbia da versare quello che sta scritto, non ci vuole essere un genio per capire che la cosa non sta in piedi. Vero c’è qualche investimento che la società si accolla, ma fanno 60/65 mila euro, mica  più di tanto, e allora l’altro dove va?  L’altro mantiene tutta quanta la baracca, gli altri rami che, da soli, in piedi non ci stanno ed ecco che, allora, pescano le monete da tutte le macchinette mangiasoldi messe in giro e  che, da sole, costano, anche loro 45 mila euro, giusto per anno.  Questi, in soldoni, sono i conti e questa è la sola verità che si ricava dall’esame ed anche per questo Canio e il suo dottore alle finanze saranno chiamati a rispondere nel prossimo Consiglio perché si vuol sapere se questa storia abbia a finire o andrà avanti ancora molto.  Molto non dovrebbe, perché ci sta di mezzo il decreto sulle liberalizzazioni che vuole che entro l’anno le società partecipate vadano in verifica e poi, se la verifica non torna, si vada a far la gara.  Ma sappiamo come, di solito, poi vanno le cose e allora minoranza vuol stringere i tempi: la verità dei conti in mano: trovar, da subito, un’altra soluzione.

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