Porto: si e no
Risolto, con accordo, l’argomento sullo spreco dei soldi buttati dentro l’acqua, rimane da disquisire invece sul punto che è di merito, se cioè mai serva quest’opera o non serva all’economia del turismo cittadino. Arrivati a questo punto ci vuole, però, fare una premessa, ossia dire che se le difficoltà di oggi saranno superate a costi ancora sostenibili, nessuno l’opera la metterà, mai più, ancora in discussione. Diverso invece sarà se il percorso si inceppa nuovamente, se problemi si sommano a problemi, se per i soldi si apre una voragine, se i tempi saranno ancora troppo lunghi. Se questo scenario e, a breve, lo vedremo si aprirà, allora si pone la questione anche di merito: porto si o porto no. Qui ognuno può dire anche la sua, più o meno sostenuta da valide ragioni, quella che diciamo è, certo, solo la nostra, comunque ci proviamo.
Che una città turistica su un lago dove il turismo è anche il cabotaggio, per una fetta, ricco e straniero, la cui stima è di qualche migliaia di unità, pensare che sbarcare sulla costa o sulle isole è un’ impresa manco da tentare, credo che, ragionevolmente, non sia proprio convincente; sarebbe come avere un’ autostrada senza il casello dell’uscita, la ferrovia che passa, ma che è senza la stazione, ed ora è così e Stresa perde un’occasione di essere il porto di passaggio e di fermata di una clientela turistica importante. L’obiezione che invece qui si pone è se per fare sostare il cabotaggio occorre spendere una “barca” di milioni. Forse questo no, e sicuramente no se anche l’ultimo dei tanti tentativi andrà sul fondo, perché il problema non è, forse, avere un porto da usare poi come un deposito di barche che stan ferme il più del tempo, ma avere tanti e buoni punti per l’attracco e poi la sosta di: un’ora, qualche ora, un giorno, dalla sera alla mattina, dei tanti turisti, anche quelli che son ricchi e che, in stagione, attraversan la frontiera e cercano un attracco per sostare. Questo sistema avrebbe un costo, complessivo, intorno a un milioncino, 50 posti garantiti, tempo sei mesi per vararlo e poi gestirlo bene e a pagamento. Obiezione: quando c’è il vento non funziona, certo, ma quante volte c’è il vento durante la stagione ? Forse dieci volte. Un’ ultima osservazione e poi ho finito: se invece l’altro porto poi faranno, il problema sarà, ugualmente, la gestione, perché se diventa una rimessa per le barche che stan ferme, non serve proprio niente alla città del lago e del turismo. Va bene quando la stagione poi si chiude, ma quando si riapre, fuori tutti e navigare.
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