Anche l’Alcade prepara il suo Consiglio prima delle ferie, su qualche cosa infatti ha fretta, su altre invece, è noto, aspetta. Porterà in Consiglio un altro passo di quella variante detta PAI, quella che il Professore, degradato, già un anno e mezzo, giusto fa, dava per fatta. Ora vi arriva con le rettifiche d’ufficio sulle quali minoranza aveva messo anche il suo dito e, quella sera un po’ stupito. Non vi arriva, invece, mettendoci la santa e reclamata soluzione, la Gabbiola, non la vuole, dice che tanto la soluzione sarà nella variante generale, ora non può,ora non osa, le promesse son solo grandi balle per mietere il consenso, poi più nulla. Ritorna, ancora, in aula lo stralcio di variante, quella per Zanetta, quella per cui ha tanta fretta, e quella per il cambio d’uso della scuola: l’alberghiera. Ritorna dunque ancora a capo quello stralcio, uno perché la fretta li ha
traditi ed al povero Zanetta gli han tolto, per errore, l’ultimo piano del nuovo mostro dell’albergo,
era la torretta di comando posta su in cima a quello ottavo, ora ci torna; due,
di nuovo a capo, perché la Conferenza ha chiesto di integrare, se è cosa buona o
meno buona, poi vedremo. Quindi si riparte e si riapre ancora poi la fase di
osservare e contestare. Morale la fretta non sempre poi fa che le cose vadano
veloci; l’Alcade comunque ci riprova e noi stiam lì a mettergli bastoni nelle
ruote. Terzo argomento, arriva in aula la revisione delle terre d’uso civico. Il
fascicolo è corposo, si spera che produca poi dei frutti, cioè che i beni trasferiti ad altri senza titolo, tornino
nel possesso di Palazzo o che paghino il dovuto. Anche su questo facemmo due
interpelli e c’è un effetto.
A presto in aula dunque, tra costi per il porto, varianti per
Zanetta, quella detta Pai, l’altra che sta ferma nel suo armadio, terre d’uso
civico e quant’altro, poi chiude anche per ferie.
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