Così è fatta: “ La
Zanetta”. Ma iniziano un poco in ordine; maggioranza arriva in aula che sta volta è la sala
con i busti del Canonica, un po’ alla volta, all’appello sono
nove, manca Coppola ed il Falciola, il nuovo è invece pronto e sta già lì
dietro le quinte, ma prima c’è la commemorazione del Dottore. Canio è commosso
e lo ricorda con dolore, sarà poi la volta del nostro Professore che non solo
par commosso, ma anche molto scosso ed è sincero tanto che dice che non sa se
poi tutto sarà come già prima, perché
Lui ci pensa ancora e poi vedrà cosa farà, chiude il ricordo Casaroli
che gli era anche un amico e invita a ricordarlo con il nome su una via e con
il titolargli una sala del Palazzo. Segue il silenzio, poi si riprende e c’è
subito la surroga del posto vuoto che spetta a Fortis, non è nuovo, ma rientra sulla scena, suo malgrado, dopo un’
assenza durata ormai un triennio. La circostanza è triste, ma l’agenda che
Canio ha imposto non consente interruzioni e si va subito al dunque: “ La
Zanetta” . E’ l’ultimo degli atti necessari, poi è approvata la variante, quella
stralcio che ha regalato alla SIAV il percorso accelerato e d’eccellenza. Canio
parte cauto, ormai ha in mano la vittoria, non conviene cercar la rissa ad ogni
costo, fa un riassunto, breve breve, poi concede la parola a minoranze.
Bertolino per la Lega legge in aula un po’ di righe, non convince sta “ Zanetta”,
tante ombre, poche luci, poi c’è un metodo sbagliato e che mai fu condiviso,
quindi annuncia del suo gruppo l’abbandono anche dall’aula e si siedono tra il
pubblico, c’è posto. E’ la volta dell’Insieme e interviene Casaroli, è una critica di fondo, tocca i temi
dell’ambiente, dello spirito dei luoghi ormai tradito, maggioranza, Lui ci
dice, segue il solco del far fuori ogni passato, “la Zanetta” è un pugnale
nella schiena, non c’è appello, maggioranza è obbediente a una classe di
alberghieri che è una classe di impresari col difetto di miopisto, che fa
il paio con coloro che specularono in edilizia tra il 60 ed il 70. Stresa è
persa, segue il solco non c’è appello e
non c’è scampo, ma la colpa è di quelli lì davanti, a due passi da Lui seduti,
di quel giovane Di Milia, cui l’anagrafe non consente più il ricordo di quei fasti
ormai passati. Poi domani ve lo posto tutto quanto l’intervento. Maggioranza
sta in silenzio, sta tra i busti e i mezzi busti del Canonica confusa, non
respira, tutta è immobile e rapita, sarà presa da una mistica nascosta ? Chi lo
sa. Segue l’altro dell’Insieme, Vecchi è assente, sta in thailandia, torna solo
lunedì. Esordisce dichiarando di aver perso la partita, riconosce la vittoria
al vincitore, rende onore al condottiero, prode Canio imperatore, poi è un
affondo dove nulla è tralasciato e nessuno è risparmiato, poi lo posto state
certi, le cartelle sono 20, mette agli atti
della sera, ma ne legge solo sei dove spinge la sua spada dentro il cuore degli
astanti, si rivolge in diretta ai Consiglieri, tutti uguali senza scampo, poi è
la volta del gran Capo cui riserva un trattamento da signore, non dimentica gli
esterni senza i quali la “ Zanetta” si
fermava, ma il finale lo riserva al Committente, alla Siav dello Zanetta che
sta in aula e se lo ascolta, è un
guerriero Vallepier che ferito non tradisce,
che in diretta lui le dice, son pesanti, non importa. Nel finale solo un
riassunto, breve breve, delle cose che non legge, ma stan scritte, è la summa
di quei vizi, degli errori, degli omissis, dello sbrego delle norme, del dispregio
alla ragione che “ Zanetta” ci ha svelato. Poi promette che da oggi cambia piano, dalle aule del Consiglio
alla giustizia. Ormai è fatta, cambia campo la partita, è la replica di Canio e
la sua squadra. Esordisce il neo arrivato accusando sto Piervalle di aver leso
i Consiglieri e vorrebbe anche le scuse, guarda un po’ cos'è arrivato; più gentile il Professore,
riconosce che ci stanno anche ragioni dalla parte che è avversaria alla “
Zanetta”, anzi anche un po’ le condivide, dice Lui che però mica le vota ed
allora ? Quanto al resto, alle accuse ad un “sistema” , Lui ci vede paranoia ed
allora c’è la replica in diretta di Piervalle che ricorda al Professore se per
caso a Lui qualcuno avesse chiesto nel lontano 91 la domanda impertinente,
quando mai avesse risposto che era solo
paranoia, poi ha visto che è finita con condanna replicata 17 già di volte.
Professore incassa e tace, è la volta ormai di Canio, ma risparmio il suo
intervento, è la replica di tanti e ripetuti già più volte, tante accuse, ci
spaventa, via si vota, così è fatta .
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