Così sta sera, in una
sala messa a nuovo, va in scena la “ Zanetta “, ultimo atto, regia firmata
Canio. Questa commedia ha conosciuto tanti atti, colpi di scena, accelerate
improvvise e frenate inaspettate, ora si recita il capitolo finale. La macchina
da guerra che il comandante Canio ha messo insieme scende in campo, gli eletti
dal popolo sovrano sono pronti a far quadrato intorno al comandante e ribadir il
giuramento a lui prestato. Non c’è scampo, l’esercito nemico, due gatti senza armi,
è messo in fuga e sgominato, mentre quello di ventura, schierato vincitore, si
appresta a presentar le armi al gran padrone che starà a guardar la scena su nel
palco predisposto per suo onore. Poche parole dunque serviranno poi a raccontar
la cronaca di una serata che, se per le sventure riservata dalla vita doveva esser
di compostezza e pacatezza, finirà poi invece a celebrar la gloria ed il
trionfo di chi ha investito tutto se stesso in questo scopo e fine, di costruir
la reggia agli Zanetta. Così sta sera si chiude la pagina più nera, teatro di
guerre e di battaglie, dove il destino era già scritto ed il tempo sin qui già
consumato serviva solo a mascherar, con la sembianza della severità e del rigore, quella che invece era una decisione già belle tutta presa dentro
le eterne stanze del potere. Poveri noi dunque, illusi e ingenui a far la
guerra a sti mulini che il vento gira
sempre e mai li ferma, qui non c’è più ragione insieme alla speranza che questa
sera chiude il sipario e si nasconde. Sarà quella di opposizione una presenza
nei numeri assai inutile, testimonianza ultima delle ragioni che videro far
argine estremo contro il dilagar di un Canio più che potente anche prepotente. Porterà l’ultima volta in aula le parole che saranno l’affondo di un’accusa severa
e dura, puntando il dito verso coloro: attori, comparse, burattinai,
registi, tecnici del suono e delle luci e tutti quanti insomma ci hanno messo
di loro per riuscir in questa impresa a cui sta sera loro inneggiano e fan
festa.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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