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mercoledì 28 agosto 2013

IL PUNTO SUL PORTO


La storia infinita va avanti, ma a rilento. Dopo le vicende dell’Impresa che ha cessato e ceduto attività, la questione  era ferma sui soldi del ribasso, quei 900 mila circa euro che Regione non mollava. Ripercorrendo un po’ la storia ricordiamo che si pose un quesito all’Autorità di Vigilanza, sette mesi fu l’attesa, ma alla fine non rispose. Nel frattempo il Palazzo è stato fermo tanto che, soltanto un mese e mezzo, fa ha risposto alla nota di Regione che ormai data 28/11/2012. I quesiti cui rispondere erano tanti e un po’ complessi, ma alla fine il Palazzo si è deciso anche a fronte di promessa Regionale del 28/05/2013 disponibile a concedere il ribasso a rispose ricevute. Non lo ha fatto col suo ufficio che era stato abbastanza inadempiente, ma rivoltosi all’esterno ha poi chiesto al buon Baldo, già Ingegnere del Comune di Verbania, che scrivesse la risposta che Regione pretendeva per sbloccare i suoi quattrini. Il buon Baldo dunque ha scritto, piano piano la risposta, l’ha redatta, rispondendo, almen si crede, ai quesiti formulati. Gira, gira la questione si capisce, ruota attorno a capir bene se sto ultimo progetto che ha già un costo, per lavori, poi c'è il resto, del 46,77% più elevato dell’offerta aggiudicata, sia legittimo o illegittimo, sia dipeso dalle cause che la legge le prevede o se no, per altre cause. Quelle cause son, per legge solo  queste ::
a) per esigenze derivanti da sopravvenute disposizioni legislative e regolamentari;
b) per cause impreviste e imprevedibili accertate nei modi stabiliti dal regolamento, o per l'intervenuta possibilità di utilizzare materiali, componenti e tecnologie non esistenti al momento della progettazione che possono determinare, senza aumento di costo, significativi miglioramenti nella qualità dell'opera o di sue parti e sempre che non alterino l'impostazione progettuale; c) per la presenza di eventi inerenti alla natura e alla specificità dei beni sui quali si interviene verificatisi in corso d'opera, o di rinvenimenti imprevisti o non prevedibili nella fase progettuale;
d) nei casi previsti dall'
articolo 1664, comma 2, del codice civile;
e) per il manifestarsi di errori o di omissioni del progetto esecutivo che pregiudicano, in tutto o in parte, la realizzazione dell'opera ovvero la sua utilizzazione.
4. Ove le varianti di cui al comma 1, lettera e), eccedano il quinto dell'importo originario del contratto, il soggetto aggiudicatore procede alla risoluzione del contratto e indice una nuova gara alla quale è invitato l'aggiudicatario iniziale.
 Il buon Baldo fa l’esame delle cause, fa l’elenco tutto quanto  e ne valuta  gli importi per ognuna, ma Lui nega sempre e ovunque che tra le cause degli importi rimbalzati un po’ alle stelle vi sia mai il benché minimo errore del progetto messo in gara. Qui crediamo che il buon Baldo abbia ecceduto un po’ in buonismo, quanto meno in un paio di  quei punti. Quanto vale tutto questo ? Non è facile anche a dire, ma se di errore poi si parla, messo in conto non  sarebbe solo il costo del lavoro, ma, pro quota anche il costo del progetto, e, pro quota, anche il ritardo. Già il ritardo, questo è il punto perché  il tempo intanto passa, ed il tempo non è invano che lui passa, ma lui costa, altro che costa. Se si chiude questo capitolo, se Regione apre la borsa, state attenti non tranquilli, non si sa se e chi poi il porto anche lo fa ed a quanto poi lo fa, quanto a quando, chi lo sa. 

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