Visualizzazioni di pagine: ultimo mese

martedì 28 giugno 2011

Busti  da Palazzo
Taglio del nastro, sabato passato, Palazzo di città, piano terreno, si inaugura la sala del Canonica, sicuramente d’ora innanzi, i busti restaurati staranno meglio di come erano prima;  messi un po’ di qua e messi un po’ di là e un po’ dimenticati. Quindi quanto al merito nulla da eccepire, quando al dove è stato realizzato già si era, senza alcun esito, sollevata l’obiezione perché l’occasione fosse quella di collocarli in quella sempre dimenticata palazzina dall’liberty stile, trovando così anche l’occasione per ridar pregio e funzione a quell’edificio mezzo abbandonato. Ci fu obiettato che non andava bene, che c’erano problemi, che quanto ai soldi ne mancavano, che invece andava bene metterli al piano terra del Palazzo che aveva tanto spazio. Già lo spazio, perché proprio nell’occasione di un’altra questione sollevata, l’obiezione  era che il Palazzo non aveva un buco libero e quindi per i Consiglieri  non si poteva trovare un 2x1 per metterci sedia e tavolino col pc. Pazienza, se lo erano scordato che basta volerlo e lo spazio si trovava anche per solamente metterci dei busti, non ne facciamo una questione, ma ci sembrava utile per tutti, anzi forse più per gli altri che per noi che di spazio comunque c’è lo abbiamo. C’è comunque anche una certa analogia tra tutti quei busti ora esposti al piano terra del Palazzo di città e altri eletti rappresentanti il popolo elettore  che , anche loro, siedono ogni tanto in assemblea. L’analogia sta nel silenzio di cui sembrano animati quando stanno dietro i loro scanni e li fa uguali, muti spettatori del quinquennio in corso d’opera, salvo, come professori di un’orchestra, alzare o meno il braccio dietro la bacchetta del maestro: Canio il  direttore.

Nessun commento:

Posta un commento