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lunedì 27 giugno 2011

Porto:  passato pericolo ?

Saranno, forse, passati 10 anni, ci hanno messo mano ingegneri progettisti, geologi e geotecnici, uffici tecnici degli enti interessati, docenti universitari a più riprese; il primo progetto andato buco, qualche variante in corso d’opera per cercarvi anche il rimedio, ma senza risultato se non per i tanti soldi spesi senza scopo; passano gli anni, arrivano altri soldi ed anche l’altro progetto, quello buono, almeno si sperava e così va in gara che, dopo le ormai solite controversie giudiziarie, si conclude e lo assegna al vincitore.  Quest’ultimo sembra solerte e subito mette in mostra il manifesto con tanto di disegno, di cifre ed anche di date. Manca il nome del Direttore dei lavori, poco male, ma sembra che sia ancora ricercato. Poi, sempre il vincitore si mette in opera per fare il progetto di livello esecutivo, perché così era previsto nel bando della gara. Il 17 del mese di luglio che verrà lo porterà in Palazzo e se ci sarà il consenso, dovrebbe avere inizio anche il cantiere che nel 2013 concluderà i lavori.
Qui però c’è anche la sorpresa, il progetto esecutivo che il nostro vincitore consegnerà in Palazzo, sarà per la parte strutturale, almeno più della metà, tutto diverso dal progetto andato a gara. Spariranno le famigerate palancole, quelle che non volevano, anzi non potevano proprio conficcarsi nel terreno sotto l’acqua, insomma le madri di tutte le sventure che invece il progetto andato in gara, ancora e, dobbiamo dirlo, con una certa ostinazione, prevedeva, ma c’è di più, infatti sparirà anche la colossale diga gettata in opera  sott’acqua, quella che doveva essere larga 4 metri, alta forse 9 e lunga quanto il porto. Si, sparirà quella specie di invisibile  muraglia alla cinese, perché, pensate un poco: a detta del vincitore della gara rischiava di crollare una volta costruita. La soluzione è un’altra cosa che, per ora, non sto a dirvi perché divento troppo lungo, ma per quanto ho chiesto informazioni, non è male,  anzi è anche semplice tanto che nessuno prima ci aveva mia pensato . La domanda che invece ci poniamo è che forse l’abbiamo rischiata un’altra volta. Incrociamo ora le dita e speriamo. Un’ultima nota però è degna che non manchi: la soluzione offerta, oltre che buona, dovrebbe anche costar meno, ma su questo ancora non sappiamo se costerà meno solo all’impresa o anche al solito comune.

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