Post scriptum
In margine alle notizie date ieri, ci siamo dimenticati di un paio di annotazioni. La prima è che, nella discussione, si sono chiesti lumi sulla storia della scuola, quella alberghiera, e in quale mai variante di piano di città la troveremo. Silenzio in aula, si spengono le luci, brusio di fondo. Tutta qui è stata la risposta, dal che sembra di dedurre che i problemi non siano tutti risolti. Chi vivrà vedrà forse è il caso, per ora, di concludere, certo che la vicenda non sembra incoraggiante.
La seconda annotazione è solo una nota di costume o meglio, di malcostume. Ci son cascati gli occhi su un comma del documento che ci hanno messo in mano. Esso sta, o meglio stava, nelle premesse e lo riportiamo tra virgole qui di seguito: “ Si tratta quindi di un punto di partenza, di avvio e non di arrivo, che vedrà coinvolta la comunità locale, al fine di trovare, anche nella pianificazione urbanistica, l’indispensabile convergenza, condivisione e comunione di intenti che ha sempre caratterizzato la storia amministrativa e sociale della città”.
Abbiamo sollevato un’obiezione e chiesto di cancellare ogni riferimento alla storia di una città che l’altro piano di città lo aveva fatto a colpi di stecche e di mazzette. L’obiezione è stata immediatamente accolta, in testa il Professore, e queste baggianate non le leggeremo più.
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