La squadra
Questo era il manifesto con cui si presentarono al popolo elettore e furono premiati. Ci sono tutti: i promossi, quelli trombati al primo appello e quelli promossi, ma trombati da Canio, il vincitore. Ora è passato un po’ di tempo e sembra un altro secolo, ma a leggere lo slogan che certo non peccava quanto a innovazione, vien quasi da sorridere per quei “fatti” seguiti dai puntini e quella promessa di silenzio. Era la sintesi perfetta della filosofia del Canio II che avrebbe voluto il suo governo, quasi sul modello di quello nazionale, quello per l’appunto delle cose, ma non delle parole. Su questo non ci piove, la promessa è stata e viene mantenuta ferma e salda, parla solo il Capo e quelli da questo autorizzati, gli altri stanno zitti, manco fiatano, anzi qualche volta sembra anche che sonnecchino, quindi c’è poco da ridire, quella promessa l’ hanno mantenuta e, stiamone certi, da qui alla fine del mandato mai la tradiranno. Se poi il silenzio imposto ai loro eletti si estende anche all’informazione di governo, meglio ancora, meno si sa e più tutti son contenti e poi, non rompono. Un plauso quindi al nostro caro capo di governo che mantiene le promesse, pensa anche per noi e non ci vuole manco disturbare. Quanto all’altra parte dello slogan, su quello ci sarebbe qualche cosa anche da dire, ma come si fa, infatti si tradirebbe la promessa del silenzio e quindi non si può, occorre stare zitti. Come vedete, da qualunque parte lo prendete, Canio ha sempre la ragione dalla Sua e questo è il segno che impronta un grande capo di governo quale Canio pur lo è, quello che fa le cose e non le dice, ma noi però manco ancora le vediamo.
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