Rumor di sciabole
Un’assenza di rilievo, guarda il caso, il Professore delegato per materia e primo interessato alla serata, comunque si da inizio con pochi punti all’ordine del giorno. Il primo non ha storia, viene, come sempre, letto per bene dal curatore del bilancio e si passa alla variante detta di adeguamento al Pai del PRGC. Introduce il nostro Canio, toni bassi e misurati, bisogna non darne rilievo più di tanto e poi, subito dopo, la parola agli estensori, il veterano dei Geologi e l’Architetto dello studio incaricato.
Facciano una parentesi, oggi abbiamo un po’di tempo, questa variante o variantina, se così vogliam chiamare, è in realtà un passo obbligato se Canio vuole, come vuole, portarsi a casa le altre varianti: quella alberghiera e quella delle doppie residenze. Per farla breve se non si chiude con questa variantina che riassetta il territorio sotto il profilo della sua classificazione rispetto al rischio idro e geologico, non vanno avanti le altre varianti. Chiudiamo allora la parentesi e riprendiamo la cronaca lasciata, quando la parola nel Consiglio la prende Piervalle che, in sostanza racconta tutto questo e da un avviso ai Consiglieri : “cari Consiglieri un po’ troppo abituati ad alzar mani se Canio ve lo chiede, siate coscienti che presto arriverà l’altra variante, quella che scassa tutto quanto, allora informativi per bene e siate pronti a dare un voto informato, cosciente e consapevole “. Apriti cielo, l’ala sinistra dello schieramento si desta dal torpore, dal suo comodo letargo dove stava, sa che ha un nervo allo scoperto e allora fanno gli indignados, solo che, come spesso a loro avviene, sbagliano obiettivo e se la prendono, di brutto, con Piervalle il reo di averli messi sull’avviso e distolti dal loro comodo giaciglio. Canio, imparziale conduttore, da manforte e partecipa all’attacco fintanto che, a ruoli ribaltati, viene richiamato all’ordine dal medesimo Piervalle. Finita la bagarre la minoranza espone il suo intervento che è un raffinato attacco, sul piano tecnico giuridico, all’impostazione su cui si regge una parte dello studio idro e geologico. Intento dichiarato è quello di ritardare, più che si possa, la finale approvazione di variante, obbligando a un’ ulteriore revisione l’indagine già chiusa. Si va così, sempre in tensione con Canio ormai super innervosito, verso il voto che non ha storia, maggioranza alza le mani e minoranza invece no. Comunque la storia non finisce nella sera perché, prima della finale approvazione, questa variante tornerà in aula almeno due e forse anche tre volte.
Siamo all’ultimo argomento, ritorna la proposta della superminoranza, già sospesa, di introdurre, per norma regolamentare, l’obbligo di perseguire tutti coloro che sono i responsabili dello stato delle strade cittadine dissestate. Era stato, per vero, il Professore che, una volta precedente, aveva proposto di sospenderne l’esame, dichiarandosi disposto a presentare emendamento per arrivare ad una approvazione condivisa. Questi non mantengono gli impegni, non c’è il Professore, non c’è l’emendamento, Canio passa la palla al solito Bottini che, anche Lui un buon demo cristiano, cancella tutto, assolve ogni cosa del passato, promette che il futuro sarà sempre meglio e diverso, ma di andare a perseguire chi ha sfasciato manco se ne parla. Molto bene, cari amici, state attenti, siete avvertiti.
Così si chiude, con qualche coda fuori aula, questa seduta che passerà alla storia per i primi interventi, dentro l’aula, della sinistra di governo e se questi sono i primi, figuriamoci poi gli altri. Canio stia tranquillo, si rassicuri, sfasci pure col suo piano la città, da destra a manca un aiuto gli verrà.
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