Tanto per chiarezza e verità qui mettiamo tra le virgole la frase incriminata, trascritta dal nastro registrato, che il nostro Canio ha pronunciato nell’ultima seduta di consiglio:
"Sentivo parlare di massacro.... Faccio la battuta alla consigliera Luini, cui non me ne vorrà. Certo che noi non pensiamo come ipotesi alberghiera del futuro l'albergo che lei gestisce, l'hotel Boston. E' un modello
che noi non ambiamo sicuramente. Non vogliamo accettare sotto certi punti di vista lezioni........"
Come vedete, l’uscita tanto così è infelice che da sola si commenta: basta leggere e imparare. Ora l’occasione diventa anche interessante per una riflessione tra il pubblico e il privato, quando si assiste, con frequenza, nella cronaca politica al cercare di colpire un’ avversario tirando il ballo il suo privato, riferendosi generalmente ai suoi comportamenti, così detti, morali. Noto è il detto, attribuito a Cesare, secondo cui anche la moglie non deve essere oggetto di sospetto e se anche le cose, nella realtà, andarono un po’ diversamente, esso, nonostante i mutamenti dell’etica, resiste e viene utilizzato ampiamente per giustificare se stessi e accusare gli altri. Quel che del detto di Cesare pensiamo debba essere salvato è che, forse, più alti sono i posti di responsabilità pubblica che si ricoprono, più si dovrebbero pretendere comportamenti irreprensibili ( Silvio docet ) anche nella vita privata. C’è però un altro aspetto della vicenda che interessa ed è quello legato alla rilevanza che scelte “ private” possono o debbono avere nella vita pubblica. E’ lecito, per esempio, ad un personaggio che rivesta una carica pubblica elettiva, celare o simulare la propria, formale, appartenenza partitica? La risposta è certamente no, perché quella scelta “privata “ è rilevatrice del proprio orientamento pubblico ed è quindi giusto e doveroso che i suoi elettori ne siano informati. Detto questo ci augureremmo che il nostro Canio smentisse, pubblicamente, tutti quegli esponenti , anche di rilievo, del PDL che, in discorsi "privati" o con e-mail, gli attribuiscono il possesso di una tessera, quella del loro partito. O ancora; ricordare al pubblico le vicende di criminalità amministrativa che interessarono il Palazzo al tempo del governo del Professore, è forse intaccarne la sua figura privata ? Certamente no, ma solo mettere in forse la sua capacità di gestione della cosa pubblica. Cosa centri in tutto questo l'albergo Boston, Canio proprio deve spiegarcelo.
Fatte queste riflessioni, ma si potrebbe andare avanti a lungo, torniamo al caso da cui siamo partiti ricordando, sempre al nostro Canio , che se ci mettessimo sul suo stesso piano, di battute, cattiverie e colpi bassi, tutta roba da spazzatura, saremmo capaci di produrne una valanga, ma che figuraccia faremmo! Chi scrive, anche se tempo fa, pur fu offeso da un colpo basso dell’Alcalde, qui se ne vergognerebbe. Canio, novello padre, che non vuole lezioni è bene, invece, che impari la lezione ed è suo dovere fare pubblica e sincera ammenda: davanti al Consiglio.