La città sotto la lente
Questa polemica vicenda sulla questione urbana va avanti da almeno anche tre mesi. Ci siam sbattuti a cercare di farla anche conoscere, non abbiamo risparmiato le parole , abbiamo usato anche le immagini e non è vero che è soltanto un’opinione, anzi non è proprio un’opinione, è prima un giudizio, forse anche di parte ( chi non è di parte), ma basato su dei fatti che stanno nelle carte e non nelle nostre fantasie. Dall’altra parte poi ci stanno, invece, gli ideatori della storia, quelli che, se era solo per loro, non lo dicevano a nessuno, ma una sera, in piena estate, se la facevano votare. Almeno questo non è stato e se è il frutto di polemica, w pure la polemica. Comunque siamo messi proprio bene, sembra piovuta una disgrazia del destino, quella che mandò sul podio vincitore il Sindaco del nuovo e, passati pochi anni, è diventato, quasi, un dittatore che sta per cambiarci l’identità dei nostri luoghi e manco ce lo dice. Ora almeno è smascherato, ma non esce allo scoperto, va da solo sul suo video a dire ciò che vuole; solo libere opinioni. Ma che vogliamo avere poi da chi, occupando un seggio pubblico elettivo, manco ci svela la tessera che tiene cucita, ben stretta, in un taschino. Che dire poi, nell’occasione, di quelli che, una volta, si chiamavano partiti. Era il decennio del 70, noi lo ricordiamo, su questioni come queste, anche qui, se le davano per bene. Ora stanno in gran silenzio, preoccupati come sono solo dei loro saldi elettorali; algebra, per dirla in altro modo, tanti voti se ne perdono, tanti si guadagnano: partiti diventati anche loro come cemento. Poi ci sono i coraggiosi anonimi, e sono tanti, più di quanto anche Canio può pensare; questi ribaltano anche il mondo: “senti, lascia stare, mettici una firma, per favore”, ma allora non la sanno poi più fare: “ tengo lavoro e anche una famiglia”, come fossero in Sicilia. Quasi alla fine ci sono quelli che, questi si di professione, si sono sempre addestrati a fare esperimenti per la gran rivoluzione; uomini e forse più anche le donne, riuniti intorno ai circoli del variegato mondo un po’ alternato, verdì si, ma ora forse solo più d'età e quando arriva un’occasione è ormai tardi perché la vita è anche firmare un compromesso che non ha poi, neppure, la prova di un appello.
Ora finisco; c’è una donna, non certo giovanissima che ieri ha chiamato all’ora per il pranzo, non le ho chiesto ne il nome, ne il cognome, ma è persona semplice e locale, non mi sbaglio. Voleva mettere la firma e non riusciva e così ha chiesto: per favore. Le ho dato le istruzioni, ha commentato ed era sconsolata. Avrei voluto fosse Canio ad ascoltarla e tutti quelli che sopra ho raccontato.
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