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mercoledì 9 novembre 2011

Un confronto
Noi la raccontiamo come è scritta, altri la raccontano come dicono che si legge, il risultato è una grande confusione che a qualcuno forse giova e che ad altri certo meno. Siamo quasi alla vigilia di quel voto; ormai è iniziato il conto alla rovescia, e tutti dicono la loro come fosse anche il vangelo. In questa bella confusione, non sarà certo una gran democrazia che salirà sul palco del Consiglio quella sera, chiamato per votare. Lì i giochi son già fatti e non saranno i 15 minuti che vengono concessi quelli che, da soli, spiegheranno, men che meno, al popolo elettore, dove sta la verità. Questo è il punto, il Consiglio non esiste, è blindato e quindi non facciamoci illusioni , quella  che conta è la volontà del Capo, il resto è solo l’apparenza.  Noi allora qui facciamo una proposta: che prima che si apra la seduta consiliare, vadano le parti a un  pubblico confronto davanti al popolo elettore. Chiamiamo Canio e il Professore  da una parte, Vecchi e chi scrive seduti a lor di fronte, in mezzo a tutti un gran moderatore, ingresso libero, introduzione delle parti e poi a ogni domanda, due risposte, quella del governo e quella di chi il governo deve controllare. Qui si, clessidra, sopra il tavolo,  par condicio garantita, su il sipario si incomincia. Se qualcuno non accetta dovrà spiegare a tutti anche il perché.    
       
 

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