
Settimana impegnativa quella
che è arrivata per Canio e la sua squadra, tanto impegnativa da anticipare anche le
feste, cambiare, come fosse anche un po’ il papa, il calendario e festeggiare nel giorno 22 il giorno 25. Liberatosi così, anche in anticipo, dai troppi impegni assai celebrativi,
ora può dedicarsi, anima e corpo, alla scadenza, fissata il 26, per la riunione
del Consiglio. Uno o, al massimo, un paio ogni stagione, questo è forse il
ritmo sostenibile oltre il quale la macchina si rompe, veramente un ritmo impressionante
e travolgente. Comunque Canio, in settimana,
incassa anche la fine della crisi di Palazzo e la diaspora del Superdelegato
già è rientrata : niente è dunque come prima; no, tutto è giusto come prima, anzi,
forse, è peggio anche di prima. Torniamo comunque e ancora al raro appuntamento
stagionale che ci aspetta, magro è il carniere che Canio ha apparecchiato: c’è,
come è noto, l’obbligo del conto: finanziario, economico e quello che riguarda
il patrimonio e quanto alla tecnica, nulla da eccepire, o meglio quasi nulla, i
conti sono assai, quasi, perfetti e
quindi, incasserà, fors’anche un voto di astensione, ma la questione è di
sostanza non certo solo di tecnica e qui Canio si aspetti solo quel che si merita.
C’è poi questo argomento: “ Patto dei Sindaci”, è un impegno a ridurre i consumi di energia e vien quasi da ridere a
legger le premesse perché, anche qui, Canio
sembra esser tra i primi già virtuosi e allora vai nei loro uffici dove
la media è 24 gradi, vai nelle scuole dove si passa, tra un’aula e l’altra da 15 a 25 e poi ti chiedi come è
possibile scrivere tante stupidate ? Qui Canio ha già finito, mezzo stremato,
il suo consiglio; da qui sino alla fine l’opposizione guida la serata e Canio non
può far nulla, deve subire, ma ne parleremo ancora e meglio, un’altra volta .
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