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mercoledì 25 aprile 2012

CANIO:LA CICALA



Era poi soltanto l’altro ieri, buttava soldi, suoi e degli altri, per far rombare un po’ soltanto di motori di fronte a lui messo su un palco; era soltanto proprio ieri e giù a correre per primo dietro la storia del concorso per le miss; sembrava Paperoni che si tuffa dentro una montagna di monete; sembrava che fossimo alla vigilia dell’era del bengodi, lui regnante. Sembrava, per l’appunto, e non lo era, era l’estate, l’inverno era a venire, ma lui non si curava, anzi elargiva, a piene mani, prebende e benefici; lui spendeva, o meglio anche sprecava,  ma tanto quei denari li trovava, non certo li sudava. Non mancavano le voci del dissenso a consigliarlo di darsi una qualche regolata; era l’estate, manco ci badava, anzi ci godeva. Insomma sembrava un pozzo senza fondo e senza fine, quasi fosse l’istituto di emissione e che bastasse battere moneta per risolvere il problema. Battevamo come un mantra: “vacci piano, quando finisce anche l’estate cosa mangi ”? Ora esce la notizia che il zac, zac, lo fa ,invece, il  suo nemico dichiarato, quello Stato verso il quale ha giurato guerra santa, che d’un botto gli sottrae 350 mila d’euro, tralasciando di parlare  di mezza IMU che si prende, ma che vale, molto e molto, assai di più. E’ quindi arrivato della finanza anche l’inverno e Canio è una cicala disperata che non canta più sotto il gran sole, ma ora sta in urgente terapia rianimativa sotto le cure del suo solito dottore, quello le cui cure hanno, però, condotto il paziente, anche se illustre, sulla soglia di un decesso anticipato. A noi non rimane, quindi, che pregare.       

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