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giovedì 5 aprile 2012

FARE PER DISFARE






Insomma, pare proprio che non ne facciano giusta manco una. Avevano, finalmente, dato per fatti e anche finiti quegli attracchi di soccorso sulle isole ed ecco che, neanche ancora utilizzati, gli utenti volontari si ribellano. Hanno atteso dodic anni per qualcosa di decente;  avevano fornito anche il modello per la giusta soluzione ed ora, dopo che il Palazzo ha speso un po’ troppi anche di soldi, a loro non va bene proprio niente. Non solo a loro non van bene, bisogna anche dir la verità, ma anche a noi che ne facemmo oggetto, senza alcun esito, di un interpello al Vice delegato. Altro che approdi di soccorso, c’è il rischio di sfasciare imbarcazioni ad accostare a quei moli, fatti con le insidie, senza alcuna protezione, con fondali, a seconda della quota in cui sta il lago, più  volte, inadeguati. Soldi buttati insomma, soldi pubblici buttati senza ritegno, un’altra volta spariti dentro l’acqua e non serviti allo scopo destinato. Ormai è un problema: ci sono i tecnici che non si capisce a cosa mettono le firme; ci sono gli amministratori pubblici che, tanto, tutto approvano perché non sono tecnici e si lavano le mani dietro i tecnici; ci sono imprese che fanno i lavori, più o meno, come vengono; ci sono le direzione ed i collaudi che, tanto, approvan quasi tutto e poi ci siamo noi sudditi, la cassa, cittadini pagatori. Ora andrà tutto in polemica, forse per un giorno, sulla stampa anche locale, sentirete quelli del Palazzo coprir le loro spalle dicendo che non c’entrano e tirar fuori, un’altra volta, la storia solita dei tecnici. Morale: siamo da capo, da un lato hanno il patto, quello della stabilità, che non lascia più investire; dall’ altro quel poco che si investe è tutto da rifare: meglio allora proprio stare al patto.

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