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mercoledì 3 aprile 2013

REQUIEM PER UN SINDACO II PARTE


 
Andiamo avanti, c’è la questione di quel museo di pesca che, ormai son anni, doveva prender forma e vita nell’Isola che fu il suo centro ed ora Canio sembra voler declinar a solo edificio per ospitare qualche artista di passaggio. Così, almeno, stava scritto nell’atto assunto a inizio di quest’anno dove sembrava esser quel progetto, più volte detto,  ormai lasciato. Canio risponde e, in parte, si corregge, così che par che quel progetto non sia del tutto abbandonato, ma solo un poco ora cambiato.
Di nuovo va in onda il noto impianto, quello che sta appeso al filo. L’interrogante insiste e chiede perché mai tanta certezza a dir che quel rottame è regionale ? La legge regionale  n. 15/97 è ancor vigente, tanta certezza è quindi un po’ sospetta. Tanto è l’insistenza che, questa volta, Canio cede e riconosce che la “struttura” spinge a dir che è comunale e la politica frena per dir che è regionale. Sembra capir che sia un po’ in atto un braccio, anche di ferro, tra gli uffici e il governo subalpino: gli uni a dir che c’è la legge 15, gli altri a dir che c’è, ma che è come se non c’è. Insiste l’interpello: questa sta legge 15 deve sparir di fatto e di diritto, se la politica è d’accordo perché allor non la cancella? Ora c’è in gioco solo sto rinnovo, fra ancor solo tre lustri e poco più ci sarà in gioco tutto quanto. Anche Canio allor lo ammette che occorre cercar di cancellar la legge, ma dopo, dopo quel che è in corso, lasciamo un poco ancor calmar le acque e poi vediamo, così dice. Già che siamo in tema l’interpellante incalza e vuol sapere perché si fece un gran can can dicendo che occorrevano altri soldi e ora che sti nuovi soldi mica poi ci sono, tutti però che dicono che adesso è tutto a posto.   Insomma, è solo una scommessa, questa è un po’ la risposta che Canio confeziona, quindi vedremo come andrà a finir poi la gara che andrà in corso.
Si arriva in fondo, è il punto più dolente, tanto che, anche se la partita ormai è finita, si accelera l’uscita programmata del gruppo che governa. Rimane in aula Canio, la sua giunta senza il noto Professore  e Piero Poletti che resiste sino in fondo. Si tocca quindi il fondo, cioè si va alla radice del fallimento di Canio e del programma, si spiega nel dettaglio perché sono mancate le risorse e non c’è scampo, altro che patto, le ragioni sono elencate tutte e stanno altrove. Canio non vuole o meglio non vorrebbe farle manco ascoltare, d’accordo ha pianificato l’uscita della metà dei suoi, d’accordo il pubblico è davanti alla partita, ma c’è la stampa…, allora inizia lui e questa volta gli da man forte anche il mite Dottore alle finanze, l’azione di disturbo programmato contro il relator di minoranza: interruzioni, parlargli sopra, interventi strampalati, riscaldamento al massimo livello, tutto quei due maleducati mettono in campo per toglier attenzione e rubar tempo, il filo e la parola. Così si arriva al fondo che il relator minaccia l’abbandono e, col fiato sempre addosso del Presidente prepotente, conclude disgustato. Dir che Canio abbia dato risposta è dir soltanto il falso, lui ha parlato solo d’altro. Siccome dunque né lui, né i suoi, chiamati in causa, hanno risposto, la prossima volta gli riproporremo ancora le medesime domande che, se volete, ve le posto, in sintesi, anche qui poco più sotto.
1) La mancata attuazione dei programmi di investimento è stata, sempre, giustificata a causa dei vincoli di patto di stabilità interno che limita, di fatto, la spesa di investimento; alla luce però di quanto emerge dalla relazione di accompagnamento della presente interpellanza vi sarebbero state molte altre forme di finanziamento cui far ricorso. L’amministrazione condivide l’analisi qui svolta e se no quale sarebbe invece la corretta lettura da attribuire al fatto che a nessuna delle fonti alternative di finanziamento l’amministrazione ha mai fatto ricorso ?

2) E’ consapevole l’amministrazione ed in particolare il delegato alle risorse ed alle spese, dell’andamento della curva della spesa corrente che è cresciuta, a parità di servizi effettivi erogati, ben oltre l’andamento della svalutazione monetaria  sino ad attestarsi a circa venti volte quella dell’anno 1976, a fronte di una perdita di valore della moneta di, circa, dieci volte ? Quali iniziative ed attività intende attuare o ha attuato per attenuare questa tendenza alla crescita lineare di spesa onde consentire che, a parità di prelievo di fiscalità locale, quote non marginali di entrate correnti posano andare a finanziare spese di investimento ?

3)    E’ consapevole il delegato alle risorse umane che la spesa per il personale, al di là del suo apparente contenimento entro una percentuale sostenibile, in realtà , in termini assoluti, assorbe una rilevante quota del bilancio dell’ente ? Quali iniziative, in tema di riorganizzazione, accorpamento e riduzione  delle posizioni organizzative, gestione  associata di alcuni servizi, blocco di tour over, mobilità interna e/o esterna, ha inteso o intende assumere affinché anche questa importante voce di spesa possa concorrere, attraverso la sua sensibile riduzione,  all’obiettivo indicato nella presente interpellanza e cioè lo spostamento di risorse da spesa corrente a spesa per investimento ?


4)    Quali sono le ragioni che hanno impedito, sino ad oggi, di attivare un qualche "progetto di finanza" pur in presenza di programmi in tal senso proposti ed approvati in sede di programmazione triennale degli investimenti ? Vorrà il delegato alle opere pubbliche ed alla viabilità illustrare le ragioni di tale mancato avvio ed in particolare vorrà illustrare quali documenti preliminari sono stati redatti per valutare la fattibilità e sostenibilità economica di un progetto quale quello di realizzazione di autorimesse in P.za Capucci e non invece aver compiuto analisi e valutazioni preliminari riguardo altri investimenti, giustamente, ritenuti un tempo strategici ed ora oscurati ?


5)    E’ consapevole il Sindaco ed anche il suo delegato al turismo, delle importanti opportunità che in questi anni vi sono state per ottenere finanziamenti attraverso il ricorso al programma operativo regionale, ma non solo ad esso,  che ha veicolato nella Regione flussi finanziari consistenti, indirizzati e mirati verso obiettivi assolutamente  coerenti con le esigenze di questa cittadina e che se ottenuti avrebbero consentito di avviare a risoluzione molti dei problemi che da anni attendono una adeguata risposta ? Per quale motivo queste opportunità sono state tralasciate ? E’ da imputarsi a distrazione, non consapevolezza e conoscenza dei bandi, sottovalutazione della portata delle iniziative di finanziamento ? Quali sono , insomma , le giustificazioni che oggi sono dovute ad un Consiglio davanti al quale è sempre stato ripetuto il mantra del patto di stabilità e che poi, invece, si scopre che, forse, il vero problema era altrove e cioè in tutte quelle opportunità mancate che in questa interpellanza abbiamo cercato di indicare ?



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