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mercoledì 3 aprile 2013

REQUIEM PER UN SINDACO : I PARTE


Ore 21, mancano un po’ tutti, noi siamo tre, loro sono in otto, c’è questa partita infilata dentro non certo per un caso, arriveranno a dieci in tutto ed, un po’ alla volta se ne andranno. Quanto a Canio è come sempre, un po’ arrogante, comunque poi si decide a dar l’inizio dei lavori. Volete approvar sto mucchio di verbali ? Così fa la richiesta; scusi mio sire, mi sembra di non aver detto la parola che ho poi trovato scritta sul verbale, sa cambia un po’ il senso. Già qui sembra nervoso, interloquisce e vuol per forza dir sempre la  sua. No scusi, spetta a me sindacar sulle parole che ho detto io ed alla fine  che vadano a risentir quel passo registrato e morta lì. Hanno un unico argomento, quel piano del demanio che giunge ormai la terza volta dentro l’aula. Bottini lo spiega a modo suo, poi Matteo Diverio fa un po’ le pulci ed è un continuo punzecchiar sempre con Canio. Comunque si va avanti, Piervalle che Bottini ha ringraziato per aver collaborato, espone la lista di quelle cose ancora che non van bene. La lista è lunga, occorre che quel piano ritorni un’altra volta in aula e poi c’è la gestione che ancor non fa passi avanti. Canio si difende come può, ossia come fa sempre, cioè evitando le risposte puntuali e dando solo quelle generali, cioè non dice niente che sia un poco intelligente. Poi questa sera Canio ha un vizio, provoca la rissa tirando fuori  sempre la questione che è stata l’altra volta la mappa del caso “la Zanetta”. La questione non c’entra questa sera proprio manco proprio niente, ma son comunque altre scintille e allor Piervalle gli promette che tirerà fuori un altro di decreto e poi, magari, anche un finale con sorpresa. Finisce l’argomento del demanio, la lega boccia, Insieme se ne astiene. Ci son ora gli interpelli, c’ è la partita guarda caso, così inizia la lenta uscita dai banchi già sguarniti del governo.
 Il primo riguarda il caso del bar Imbarcadero: morale son ben 70.000 gli euro dovuti e non pagati, valore dei beni lì lasciati, un 20.000. C’è quindi in corso un contenzioso nella ricerca di una transazione tra le parti. Per ora dunque quasi ancora niente, mentre notizia a parte, forse sta volta c’è la decisione per il passaggio al Comune,  in proprietà, della stazione capoluogo.
Questione due, lo stato indegno e prolungato di quella via del Crocifisso che unisce la Stazione di Trenitalia verso il lago. La causa, dice Bottini, sarebbe un contezioso prolungato tra proprietà e l’impresa cui ora si aggiunge il mezzo fallimento della proprietà stessa. Morale manca l’atto che trasferisce il bene in capo a sto Comune, quindi si attende. Terza questione, anche lei un poco quasi analoga, la strada di via Case un po’ sparse dove, son ormai dieci anni, si attende la sua fine. Terzo interpello questo della stessa serie in cui sempre  Bottini ha detto che, oramai, tutto era finito e poi, invece, era sempre tutto come prima. Stai, gli si dice,  anche ammonito caro Bottini per le troppe balle che racconti e allora lui, questa volta, risponde  punto su punto.
Quanto al resto, più tardi ve lo posto.

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