E' in spedizione il giornalino di Palazzo; ciò che non va è "una questione aperta", ciò che invece va è tutto il resto. E' questa la sintesi del nuovo numero che Canio firma il "Vostro Sindaco " e vi regala la lettura dell' opuscoletto che esce ora con il suo numero due. Noi d' "Insieme" siamo presenti con un pezzo che qui sotto vi postiamo, unica condizione era che Canio non ci facesse, in calce, il suo commento e così è stato.
Sono
trascorsi molti mesi dalle elezioni vinte, con ampio consenso, dall’
Amministrazione Di Milia, reinsediatasi con l'impegno di portare ad attuazione e
a completamento il programma avviato durante il primo quinquennio di mandato.
Giova qui ricordare come punti salienti del programma fossero la realizzazione
del porto turistico con la ricerca dei responsabili del fallimento del primo
progetto, la realizzazione sull’area della Gabbiola di un parcheggio multipiano,
capace di risolvere gran parte del problema auto in centro Stresa, l'impegno
poi, quale soggetto partecipe della fondazione “Villa Palazzola”, ad attuarne il
progetto di suo recupero per il quale la Regione aveva stanziato 5 milioni di
euro, l'attuazione della piscina in zona Lido di Carciano, l’attuazione concreta
del rovinoso accordo siglato con il Principe Pallavicino per l’utilizzo
dell’area antistante il giardino zoologico.
Accanto
a questi impegni ben individuati, era indicata la necessità di procedere alla
revisione dello strumento urbanistico, obiettivo tenacemente perseguito
coltivando un progetto di crescita turistica rovinosa. Seguivano gli impegni più generici indirizzati
ad un contenimento della spesa corrente dell'Ente, ad un miglioramento delle
efficienza ed efficacia dell'apparato amministrativo, a migliorare la qualità
urbana della città e a rendere partecipe la cittadinanza delle scelte operate e
della loro attuazione. Spariva invece dal programma di secondo mandato il
progetto di nido per l'infanzia o micronido che dir si voleva.
In
queste righe ed in sintesi, ci pare possa essere ricordato il contenuto
sostanziale del patto che Di Milia aveva assunto con la cittadinanza , patto
rafforzato da una grande alleanza che gli consentiva di raccogliere una forza ed
un consenso pressoché totale, con la garanzia di poter incamminare il proprio
governo lungo un quinquennio, indisturbato, di successi.
Superata
ormai la boa di medio termine ed incamminandosi l’amministrazione verso la
conclusione del suo decennale periodo di governo, par possibile vedere un primo
preconsuntivo dell’attività svolta, accorgendosi che i programmi hanno
conosciuto un percorso ben più difficile di quanto lo stesso Di Milia
immaginasse, tanto che è fondato ritenere che molta parte del programma, in
alcuni casi fortunatamente, non vedrà mai la luce
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