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giovedì 27 giugno 2013

CONSIGLIO ATTO PRIMO



Così alle 18 si va in aula, la maggioranza è un po’ coi numeri ridotti, alla fine saranno otto i fedelissimi, poi c’è Canio e poi ci siamo noi con tutti i cinque. Come previsto dunque e si comincia con l’appello, poi viene la lettura dei verbali, niente di nuovo dunque tranne il clima, cioè quel Canio che questa volta sembra cauto, persino più gentile, comunque rispettoso tanto che chiede se è meglio o no fare come d’intesa, cioè prima gli interpelli e poi rimane il resto. Così deciso allora, si comincia per davvero e Vecchi da lettura del primo d’interpello: la Villa Aminta e i suoi nuovi ritardi nel rispettar quel patto che fu rinegoziato secondo sempre i suoi voleri. Non è che Canio li smentisca, anzi ora  sappiamo che il ritardo degli impegni supera l’anno, ma Canio lo giustifica, difensore d’ufficio dei potenti dimentica che è Sindaco anche degli altri, di quelli che pagano e stan zitti. Secondo della fila d’interpelli la vecchia questione degli attracchi di soccorso. PierValle non sa a chi rivolger l’interpello, ma  sarà, a sorpresa, sempre Bottini a dare, o meglio cercare di dare una risposta. Questo Bottini, il neo assessore alla materia delegata, si para dietro la solita schiera di tecnici coinvolti nell’affare che, contro l’evidenza, giurano che tutto è fatto secondo la buona regola dell’arte Poi tenta Bottini la lettura in aula della lettera di quelli del soccorso che parla, però, assai male di quell’opera, ma udite, udite com’è l’esordio di questo riesumato  neodelegato : la colpa è di quelli del soccorso, ma sta volta la causa non sta più nel difetto della loro imbarcazione, ma nel numero di addetti che intervengono che non basta. Certo che si, la serata è quella estiva, ma non ci par che il caldo fosse  tanto da giocar dei brutti scherzi, eppure…… Passiamo ad altro e questa volta l’interpello è solo a scopo informativo, cioè sapere qual è lo stato dell’attività messa già sul campo per recuperare l’evasione dei canoni lacuali. E’ sempre il redivivo che da i suoi numeri: 300 sarebbero le unità censite, 445.000,00 euro le somme nel quinquennio scorso mandate ad incassare e 100.000,00 sempre sono gli euro che, da ora in poi, ogni anno arriveranno. C’è un interpello su dov’è finita la variante detta PAI perché il sospetto è che essa sia ora inciampata in un nuovo codicillo contenuto in un legge assai recente. La cosa sarebbe poi intrigante perché proprio sulla medesima questione si polemizzò e discusse in sede di formazione di sta PAI ed ora sto codicillo nuovo sembra dare ragione  a opposizione. Qui Canio nega tutto e mostrando, un’altra volta, padronanza piena del diritto, ci propina  una risposta che se l’aula fosse di una scuola, sarebbe subito bocciato alla materia. C’è quel cimitero piccolino che è quello vecchi di Carciano, la pietà dei morti non vive più nei vivi, è una vergogna, ma il redivivo ci propina sempre le solite risposte, mentre è incapace a dare l’unica risposta che ci si aspetta, che cioè lo metta a posto. Ancora due e poi gli interpelli sono finiti. L’ultimo di Insieme, relator Piervalle, anch’egli un redivivo ma davvero, tocca un Servizio caro all’altro redivivo, la Polizia Locale, perché sarà anche  locale, ma dove stia e cosa faccia un poco o forse troppo sfugge. L’interpello è anche molto tecnico perché tocca questioni di fondo e di  diritto, ma la sostanza è presto detta: se fa la SUAP, non fa la Polizia e questo è infatti quel che succede; più gente nell’ufficio a far cose che sarebbero di altri, meno gente fuori o anche in ufficio a fare quelle proprie. Morale il governo è tutto assai contento perché così non pizzica elettori, meno contenti i cittadini che non hanno nulla cui “temere”, ma non importa e questa è la risposta vera che Bottini pensa, ma non dice. L’ultima è la Lega che chiede notizie della crisi di governo. Qui è Canio che ci dice che è stato umano il dolore provato da Bottini quando è venuto il momento dell’addio tra lui e l’ Arch. Burghiner,  per cui dopo il dolore si son parlati un poco, hanno trascorso al bar insieme un po’ di tempo, Bottini ha pianto per quel che ha fatto e osato ed ha capito che ha sbagliato. Quindi Canio lo ha assolto, perdonato e gli ha ridato quelle due deleghe lasciate. Ora è contento. L’aula è commossa, quasi si alza in piedi per un minuto di silenzio, ma nessun applauso si è ascoltato, anche la Lega è soddisfatta, da qui alla fine di mandato avrà ancora qualcuno contro cui dire qualcosa.Così finiscono questi interpelli che  erano quasi tutti lì dai primi ormai di aprile, adesso inizia l’altro Consiglio, ma siccome è già un po’ troppo lungo questo che vi ho fatto, ne parleremo meglio con il prossimo dei post, per ora e ancora  arrivederci.

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