Visualizzazioni di pagine: ultimo mese

martedì 30 settembre 2014

CONSIGLIO MATTUTINO, ULTIMO ATTO







Scusatemi il ritardo; orbene doveva essere una mattina assai tranquilla e, invece, abbiamo visto che Canio era un po' inverso. Si arriva dunque alla mozione sul tema della miniera a cielo aperto. Firmatari l'intera minoranza, si vuole che il Consiglio detti un indirizzo, che cerchi di fermare sto processo che, diversamente, è quasi inevitabile porterà all'apertura, spacciata per bonifica di un sito, di un altro sbrego affacciato sul golfo dell'Unesco. Legge Piervalle, pressato da sto Canio che sta con l'orologio sempre in mano; la legge tutta, con punti e con le virgole perché vorrebbe, invano, che l'Assemblea ascoltasse un poco attenta e riflettesse. Il testo è quello che pubblicammo in questo blog di qualche post già fa. Conclude dunque il relator della mozione con un invito a dar quell'attenzione che è dovuta e che questo Consiglio abbia a dettar un indirizzo pubblico, trasparente, chiaro e palese, cercando, se mai può, di fermar questo processo ormai in cammino. Silenzio in aula, Canio si alza e ciò non marca bene. Infatti subito è un accusa che muove con toni un poco accesi, dicendo che la mozion va rigettata in quanto, a detta sua, diciamo noi, denota una posizione " ideologica". Va avanti poi come se fosse in esame un voto di fiducia al suo governo e, senza mai entrare anche soltanto un poco nel merito di quanto in discussione, perde il suo tempo ad accusar Piervalle di chissà quale peccati. Insomma, manco vi sarà la discussione, taccion dai banchi del gruppo in maggioranza, qualcuno pur non alza gli occhi, soltanto un paio non perdono occasione di tacere e usano la lingua per offendere. I tre di minoranza si guardano stupiti e capiscono che la partita è persa ancorché non sia giocata. Si consuma così un'altra pagina che mostra la vergogna di un Consiglio che rifiuta di compiere un atto del suo ufficio. Non c'è, sta assente, il Professor, diamone atto. Forse presente avrebbe tentato un negoziato? Avrebbe transato su un testo un poco condiviso? Non sappiano, vorremmo anche sperarlo. Così ha prevalso, invece, l'unico pensiero dominante, quello del Capo, che seppur si dice che stia arrivando in fondo stanco, anzi molto stufo,  è sempre comunque un pre-potente. Sarà quello di Canio pensiero unico di certo, ma anche un pensiero molto debole, seppure, appunto, prepotente. Ridicolo e fuori di ogni scala dunque è stato il suo ultimo sermone, mostrando i limiti di un uomo che arrivato all'ultimo miglio del traguardo, sembra aver perso misura, discrezione e direzione.

sabato 27 settembre 2014

CONSIGLIO MATTUTINO









Consiglio mattutino dunque e si pensava che fosse anche un po' tranquillo. La previsione si è rilevata subito alquanto storta; come non mai Canio era nervoso e irrequieto. Non c'era ancor l'appello e già si pizzicava col Diverio, sino a dar su anche coi toni e superare la misura. Oggetto del contrasto era l'orario di riunione, ma Canio non gradiva alcuna osservazione e, poco ci manca, che mandava al suo paese il Consigliere. Si passa allor al benedetto appello e il Professore, Vecchi, Bertolino e Coppola sono gli assenti. Non c'è, sta volta, la lettura dei verbali, per cui Canio inforca subito il primo argomento e senza neppur spiegare o dire niente, chiede, bruscamente, se c'è qualcuno che deve dir qualcosa. E' un atto obbligatorio che almeno una volta entro settembre deve esser sempre fatto. Così che, anche quest'anno, c'è sta verifica dello stato di bilancio e di attuazione dei programmi. Si fa un po' il punto dunque sull'andamento in corso d'anno. Tocca a Piervalle fare la spunta, scorrere le schede e chieder, più che altro, chiarimenti. Sono diversi, com'è anche normale, per cui poi chiede se deve fermarsi o andare in fondo. Vada pur sino a dove sta il fondo, gli dice Canio, se poi dimentico di dar qualche risposta non importa. Come vedete non è che fosse poi molto disposto, così che darà risposte sol dove vorrà. Inutile l'appello che vien concorde dai banchi che fanno opposizione a che sia giusto e doveroso che siano date le risposte agli argomenti pertinenti. Non c'è ragione, Canio farà, soltanto, quel che lui vuole, così che molte domande saran senza risposta o non approfondite. In questo clima assai sereno, passato il vaglio con un voto contrario, due le astensioni e gli altri tutti quanto ben concordi, cambia argomento e passa ad altro oggetto. Qui non ci sarà neppure storia, legge l'oggetto che è una modesta variante di bilancio, nessuno parla, si replica sul voto e andiamo avanti. Legge sto Canio l'argomento; è la mozione dell'incarico incauto ai componenti, due, della Commissione Locale del Paesaggio. Piervalle però chiede il ritiro. Come e perché era nell'ultimo post di questo Blog. Cosa pensasse Canio di far con questo oggetto rimane un po' un mistero. C'è il tempo solo di far qualche polemica sul fatto che chi tira il sasso poi cela la mano. Non la gradisce affatto Canio la battuta ma, smentendo in aula e un'altra volta la Responsabile del suo Servizio all'Urbanistica, riesce a raccontar all'aula un'altra balla. Non gliela passa certo sto Piervalle che, subito, carte alla mano, smentisce lui l'inaffidabil Canio, già super nervoso. Giunge così l'ultimo argomento, quella mozione intorno alla miniera, ma qui mi fermo e ve la racconto, per bene, nel prossimo post di questo blog.





 

venerdì 26 settembre 2014

MARCIA INDIETRO











Indietro tutta; questo è l'ordine eseguito che d'un sol botto ha azzerato i due incauti incarichi, già affidati, per illegittimo ordine governativo, ai due professionisti componenti la Commissione Locale Paesaggio. Alla vigila del voto in aula sulla mozione che riproponeva l'interpello insoddisfatto, il Palazzo ha ritenuto meglio non rischiare e facendo propria la tesi della minoranza ha annullato i due incarichi. Conflitto d' interessi, incompatibilità non sanabile con l'appartenza dei due alla Commissione Paesaggio, chiamatela come volete, Bianchetti l'uno e Prini l'altro, si sono trovati dall'oggi al domani privati del contratto che avevano, pure loro incautamente, sottoscritto. Si conclude, così sembra, la vicenda che ha fatto più rumore dentro il Palazzo che non fuori, anzi fuori, come è la regola, nessuno ha detto nulla. Si conclude, così sembra abbiamo detto, perché intanto quei due ci avevano un po' anche lavorato nel tentativo, par non molto ben gradito dai destinatari finali, di trovare un nuova soluzione per gli spazi di piazza Cadorna occupati dai tanti esercizi che l'affollano. Ci proverà qualcun'altro? Vedremo. Per verità noi avevamo indicato anche un'altra soluzione, ossia la rimozione di quei due quali componenti dalla Commissione Paesaggio. Soluzione che avrebbe avuto il pregio di far salvo il lavoro svolto, ma evidentemente, pur essendo la partecipazione alla Commissione a carattere gratuito, l'abbandono di quelle poltroncine sarà parso più amaro che non aver lavorato gratis, salvo risarcimento, per l'Ente. Si riduce ancora dunque l'ordine del giorno del prossimo mattutino Consiglio che dai sei o sette argomenti iniziali, passati poi a quattro, quelli ufficiali, si riduce a soltanto tre. Ben venga, vorrà Canio concederci un po' più di tempo per parlare di quel poco che è rimasto e ne saremo non solo lieti, ma anche grati. Non sfuggirà però l'occasione di fare una qualche battuta su questa vicenda dove il Governo, preso in fallo, si è sempre difeso, malamente, buttando la palla addosso a qualche funzionario. Vecchia abitudine di ogni genere di amministratore, dura a morire. Se ne prendessero almeno la responsabilità morale sarebbe già qualche cosa, essendo stati la causa prima di tale pasticcio, ma manco di questo sono capaci questi sepolcri imbiancati.

 

giovedì 25 settembre 2014

MISSIONI IMPOSSIBILI


             





Arriva dunque un consiglio mattiniero assai ridotto, o meglio, anche amputato. La previsione iniziale, infatti, par fosse diversa, un po' più ampia insomma, ma poi venne tagliata. Taglia di qua, togli di lì, aggiungi di là e il risultato finale è questo qua. Spicca però un'assenza la cui presenza venne già a noi annunciata in aula la scorsa ultima volta. Chiese Bottini, infatti, che un Consigliere del suo stesso Gruppo fosse estromesso dal consesso, reo di ben sette reiterate assenze senza che fosse mai portata giustificazione alcuna. Frenando un poco la fretta del suo Vice che già voleva provveder seduta stante, Canio assicurò Bottini che sì, avrebbe dunque avviato del reo la decadenza. Dunque l'attesa era che sta volta ci fosse all'ordine del giorno l'avvio del lungo procedimento di decadenza, come così promise infatti Canio al Vice suo che era impaziente. Niente di tutto questo, l'ordine del giorno non porta traccia, gli altri argomenti cancellati all'ultimo minuto vertono su altro. Quindi, a questo punto, dov'è che sta sto Vice che in aula era già pronto a fare il cambio e ora, neppure, si vede mettere all'ordine del giorno l'argomento ? Cos'è che è poi successo in questo tempo che ha fatto cambiare opinione al Delegato ? E' un giallo dunque che par si consumi dietro le mura di Palazzo; una congiura che ieri vedeva sto Superdelegato prender le armi contro un Consiglier di maggioranza, esporsi pubblicamente in aula, ottener da Canio la promessa e poi tutto rientrar nei ranghi come se nulla fosse e morta lì. Insomma sto Vice alza un casino, mostra di volere sostituire in fretta quello che sta sempre assente con un altro che, guarda il caso, era già belle presente e poi, quando è il momento, non prende più la carta e penna e scrive la richiesta, non esercita più alcuno suo diritto, ma incassa e tace. Scoprire il retroscena è allora interessante, nel caso magari è divertente; noi ci abbiam provato un poco e così, come cronisti, azzardiamo la ricostruzione degli eventi. Insomma, per dirla in fretta e breve, senza per questo voler sollevar alcuno scandalo, sto Super Delegato avrebbe perso la partita perché temeva il peggio. Ci sta infatti, al fondo, una vecchia storiella di missioni, di viaggi e soggiorni insomma, costate a noi un cinque mila euro che il Vice, alla fine del primo mandato, ebbe a far pagar all'Ente girando un po' per tutta Italia, sempre a seguir convegni e altre riunioni degli aspiranti Comuni al casinò. Di queste missioni Canio, si dice, ignorasse pure l'esistenza e mai ebbe a firmar, sempre si dice, le autorizzazioni ai viaggi e alle trasferte. La cosa finì però che il Vice fu pagato, o meglio, ugualmente rimborsato e da lì nacque il conflitto con il Consigliere che è sempre quello assente. Di questa storia, però, tiene le carte e quando il Vice si agita un po' troppo, apre il cassetto e gliele ricorda. Sarà successo così pure sta volta.

mercoledì 24 settembre 2014

CONSIGLIO MATTINIERO

IL SINDACO DISPONE di convocare il CONSIGLIO COMUNALE

In sessione straordinaria - seduta di 1° convocazione per il giorno
Sabato 27 Settembre 2014 alle ore 09.30.=
presso Palazzo Municipale - Sala Canonica
e, qualora non si raggiunga il numero legale in 1° convocazione,
in sessione straordinaria seduta di 2° convocazione, per il giorno di
Sabato 27 Settembre 2014 alle ore 10.30.=
presso Palazzo Municipale - Sala Canonica

Per deliberare il seguente

ORDINE DEL GIORNO

Seduta pubblica.

1. D. Lsg. 267/2000 art. 193 - Ricognizione stato di attuazione dei programmi e salvaguardia degli equilibri di bilancio - esercizio finanziario 2014.

2. Esame ed approvazione terza variazione al bilancio di previsione e Pluriennale 2015 con contestuale modifica degli aggregati rilevanti ai fini del patto di stabilita' - esercizio finanziario 2014.

3. Gruppi Consiliari Insieme e Lega Nord - Mozione. Piano di arredo urbano e regolamento di riqualificazione e arredo spazi commerciali su suolo pubblico in area vincolata. Interferenza dell' Amministrazione in attività gestionale. Conflitto di interessi tra affidatari di appalto di servizi e funzioni pubbliche svolte.(prot. N. 12180. del 22.09.2014).

4. Gruppi Consiliari Insieme e Lega Nord - Mozione. Istanza per il conferimento di permesso di ricerca mineraria Monte Zuchero. Atto di indirizzo finalizzato alla tutela dei valori ambientali e turistici del territorio e dell' economia insediata. (prot. N. 12182 del 22.09.2014).
IL SINDACO
(avv. Canio Di Milia)

martedì 23 settembre 2014

ASPETTANDO GODOT


 
 
 
 
 
Ritardi ancora dunque in funivia; da anni se ne parla, da anni si proroga, per legge, la data di scadenza e ora, ancora pochi giorni e poi si ferma tutto senza che ancora del futuro vi sia qualche certezza. Così ieri scriveva la cronaca Gemelli e, stante la fonte, non c'è da dubitare. Otto mesi e giorni 23 è solo l'ultimo ritardo, a oggi, consumato da quel porto che, ormai, ha conquistato il record dell'opera più rapida a farsi in tutta Italia. Invece per la scuola, l'alberghiera, sembra, con tutti gli scongiuri, che si avvicini ormai il tempo dell'avvio, ma alle sue spalle ha consumato un tempo interminabile di decisioni prese e poi mandate all'aria. Su Villa Palazzola stendiamoci sopra un velo assai pietoso; siamo d'accapo, dopo un decennio non c'è neppur l'ombra di un euro,  di quelli persi neppure neanche ci sta l'ombra, mentre l'Alcade sono già due anni che a tutti noi promise che avrebbe, da lì a poco, promosso un'azione avverso la Regione per ottener da questa sti quattrini, mentre poi l'azione ancor non l'ha promossa. Ne avremmo che basta e avanza, ma non basta perché di quel progetto che avrebbe rifatto, di cima a fondo, il fronte degli alberghi lungo il lago, chi si è salvato adesso, ma per ora, è solo " La Zanetta", mentre lo stralcio 2 che sta in itinere, sembra che sia proprio poca cosa o quasi nulla. Sono però passati intanto altri sei o sette anni nei tentativi vani, pagati, e abbandonati di riformare, in peggio, ben s'intende, la progettazione urbana. Nulla neppur sul fronte aperto dall'inizio, quello che sembrò portare l'Alcade sulle stelle, lo ricordiamo a tutti: la Gabbiola. Noi dunque si aspetta, si aspetta ormai da lungo tempo che tutte le cose dette, prima promesse e poi annunciate si vedano, in concreto, prender forma. E che si aspetta sembra sia diventata l'unica certezza, mentre che cosa noi si aspetta l'unica incertezza. Da qui a fine di mandato, comunque nessun taglio di nastri, nessun sermone, nessuna prolusione inaugurale e incensazione sta prevista, al più qualche orazione funebre finale. Di questo ormai c'è gran certezza; anche sto Canio non ha incertezza che il tempo degli annunci è ormai finito; peccato che nel tempo, non poco, passato tra i tanti annunci emessi e l'oggi, c'è stato soltanto quasi il nulla e noi ad aspettar che cosa sempre invano ?                 

lunedì 22 settembre 2014

QUOTA 219 MONTE ZUCHERO







Come anticipato vi postiamo l'integrale della mozione che i Gruppi in minoranza oggi spediscono sul tavolo di Canio perché questo  Consiglio si pronunci. Così finisce il tempo dei ma, sì, certo però e forse manco so, ma un sì o un no, punto e a noi questo ci basta.  

 

GRUPPO CONSILIARE “INSIEME
GRUPPO CONSILIARE LEGA NORD
 18/09/2014
Al Sig. Sindaco
Preg. mo Avv. Canio Di Milia
Sede Municipale
STRESA  
OGG: Mozione art. 45  del regolamento  sul funzionamento del Consiglio. Istanza per il conferimento di permesso di ricerca mineraria " Monte Zuchero". Atto di indirizzo finalizzato alla tutela dei valori ambientali e turistici del territorio e dell'economia insediata.
 La società Graniti e Marmi di Baveno s.r.l. ha promosso in data 09/07/2014 una formale istanza davanti alla Regione Piemonte, istanza  finalizzata ad ottenere il permesso di ricerca mineraria da attuarsi nell'ambito della proprietà del Comune di Stresa, in località denominata Monte Zuchero, già in precedenza utilizzato per la coltivazione di una  cava di pietre ornamentali di granito rosa di Baveno, ormai da alcuni decenni in stato di abbandono produttivo con presenza della discarica della remota attività, in condizione di avanzata rinaturalizzazione.
L'istanza prodotta fa seguito ad una fase procedurale già svolta, fase in cui anche questo Comune é stato partecipe in quanto soggetto aventene diritto.
Detta iniziale procedura si concluse con la manifestazione di un consenso, cui questo Comune non ebbe nulla da eccepire, a che la Società Graniti e Marmi di Baveno srl avviasse formalmente l'istanza di permesso di ricerca mineraria, fase la cui risultanze potrebbero poi dar modo di ottenere la concessione mineraria per lo sfruttamento, secondo le intenzioni dichiarate, dell'area di discarica della precedente attività di coltivazione di cava.
L'attuale giacente istanza fa, pertanto, seguito a quanto in precedenza svolto e conferma l'intenzione della Società mineraria di acquisire i successivi consensi finalizzati alla apertura della attività.
Come anche ricordato dal Comune in fase di conferenza, l'ambito interessato, non solo, risulta in capo alla proprietà comunale, ma è qualificato anche come gravato da diritti di uso civico, con l'effetto che su di esso ricadono i vincoli di tutela paesaggistica in quanto appartenente alla categoria dei beni protetti, mentre la proprietà stessa risulta classificata tra i beni aventi natura demaniale.
Non sfugge certamente ai firmatari il fatto che la competenza formale ed ultima in tema di rilascio della concessione mineraria stia in capo ad altri soggetti e non a questo Ente, così come non sfugge che, ai sensi dell'articolo 3 dell'ordinamento sugli Enti Locali, il comune rappresenta la propria comunità , ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo.
Alla luce dei principi ordinamentali appena ora ricordati non può, pertanto, consentirsi un atteggiamento passivo o acquiescente di questo Ente di fronte  ad una proposta i cui limiti territoriali e temporali, come insegna l'esperienza del vicino limitrofo a noi Comune, tendono poi a estendersi ben oltre le iniziali richieste, ampliandosi, via via, nei loro confini ed estendendosi nel tempo, tanto da diventare attività permanenti, con gli effetti devastanti che tutti possono osservare.
 Il Comune ha quindi l'obbligo di rappresentare una posizione ufficiale, trasparente e pubblica nelle sedi in cui viene chiamato a esprimersi, esercitando così quella cura degli interessi della propria comunità e della promozione del proprio sviluppo che sono tra i propri più qualificanti obiettivi.
Nel caso in argomento si sovrappongono ulteriori interessi pubblici da tutelarsi che trovano il loro fondamento nella natura demaniale e di uso civico dei beni oggetto di richiesta.
Non senza una qualche ragione può quindi chiedersi se interessi, quali quelli minerari, ugualmente tutelati da una normativa a loro favorevole, abbiano, nel contesto di riferimento, a prevalere sui primi o se invece si ponga l'esigenza di un loro raffronto, soppesando le ragioni degli uni e degli altri, pervenendo ad una valutazione conclusiva ponderata e pesata dei contrastanti interessi in campo.
A favore di tal tesi sembrano poi pesare le norme, di stampo più recente rispetto a quelle minerarie, che pongono la valutazione ambientale al centro di ogni processo finalizzato al consenso dello svolgimento di attività a forte impatto sull'ambiente, inteso, quest'ultimo, quale concetto ad ampio spettro e valenza.
All'interno quindi di questo quadro si deve porre l'attività dell'Ente Comune di Stresa allorquando viene chiamato al tavolo delle conferenze, svolgendo, in quelle sedi, il proprio attivo ruolo nell'ambito di una politica di indirizzo e di pianificazione del proprio territorio che non può prescindere e non deve dismettere l'esercizio della propria funzione, riconosciuta da norma dell'ordinamento, di tutela degli interessi della propria popolazione e di promozione  dello sviluppo del  territorio.
Nel merito occorre quindi porsi la domanda se la tutela di un bene comune, quale quello gravato da diritti di uso civico e da un vincolo paesaggistico, il tutto inquadrato all'interno di un territorio a forte vocazione ed economia turistica, debba cedere a fronte di un interesse, pure riconosciuto dalla legge, allo sfruttamento di un'area a fini minerari.
Sino a oggi è mancata, da parte di questo Comune, l'assunzione di una qualche univoca, certa e non cedevole posizione nel merito della questione aperta.
Esso, in assenza di alcun indirizzo espresso dai suoi Organi, si è, burocraticamente, trincerato dietro una neutrale posizione, limitandosi a rappresentare lo stato giuridico dei beni oggetto di interesse.
Anche in sede di risposta a precedente interpello, posto da uno dei gruppi firmatari la presente mozione, la posizione del Rappresentante del Comune è parsa sfumata, quanto meno incerta ed attendista rispetto ai futuri esiti del processo autorizzativo, così che  è risultato difficile capire in quale direzione potrebbe poi rivolgersi. Certo è che al momento questo Ente non ha espresso o non ha saputo esprimere una volontà certa e non equivoca, non esercitando quindi quella funzione piena di manifestazione degli interessi della popolazione e del territorio.
Scopo quindi della presente mozione è anche quello di colmare una, evidente, lacuna, un vuoto di indirizzo che l'attuale Governo, sino ad oggi, non ha saputo colmare e che se dovesse persistere, ad avviso dei firmatari, rischia di compromettere, o meglio di dar per scontato l'esito del processo autorizzativo.
L'iniziativa si pone quindi quale supplenza rispetto a un esercizio di potere sin qui non svolto, non limitandosi, tuttavia, a richiedere l'assunzione di una posizione, ma indicandone anche il segno verso cui, a giudizio dei firmatari, dovrebbe rivolgersi.
Orbene, se tra i fini del Comune vi sta la tutela degli interessi collettivi di una popolazione e la promozione dello sviluppo territoriale, è pur lecito chiedersi a chi gioverebbe  l'esistenza di una miniera a cielo aperto, affacciata su un golfo di un lago che si aveva anche la volontà o la pretesa, di candidare a sito tutelato dall'UNESCO e che , a tal scopo, venne aperta e , probabilmente, pende ancora istruttoria .
Nel caso non è in discussione l'esistenza di una coltivazione di pietre ornamentali di materiale di pregio qual era il granito rosa di Baveno  e  di cui il sito, oggi oggetto di interesse per altri scopi produttivi, ne rappresenta una vestigia.
Qui è, invece, in gioco l'apertura di un'attività a forte incidenza e impatto ambientale, a bassissima intensità di lavoro, quindi quasi irrilevante sotto il profilo occupazionale e, stante l'interesse manifestato, si ritiene a elevato tasso di remuneratività del capitale investito.
Dietro la fasulla rappresentazione di una bonifica del sito produttivo dismesso che, invece, il tempo e la natura sta restituendo alla progressiva  rinaturalizzazione, si prevede di intervenire, pesantemente, aggredendo l'area di discarica degli sfridi di cava che, in alcuni anni, ma non si sa quanti, verrebbe, totalmente rimossa, annullando quel lungo e paziente lavoro che la natura, in questi decenni di abbandono del sito, ha prodotto con la ricucitura degli strappi del passato e ora offrendo un interessante e singolare luogo, memoria di una particolare archeologia industriale non più in opera .
Se poi tutto ciò s' inquadra nell'ambito di un  territorio che vorrebbe essere,   per i valori di paesaggio che contiene, promozione di se stesso per l' economia prevalentemente turistica che esprime, ben si comprende quale insanabile contrasto di interessi si manifesta tra quelli di cui questo Comune dovrebbe essere portatore e quelli che, invece, esprimono realtà produttive poco coerenti con il territorio.
Il contrasto tra il progetto minerario e gli interessi collettivi si manifesta pure nel confronto con il recente progetto, promosso da questo stesso Comune, e che vede l'ambito di territorio limitrofo a quello oggetto d'interesse produttivo, candidato ad un progetto" emblematico" di valorizzazione e promozione del turismo ciclo/pedonale.
In tale ultima ottica, anche il sito, nella sua attuale configurazione, rappresenterebbe un interessante tappa di un percorso naturalistico e, come tale, meritevole di conservazione, non certo di trasformazione o peggio, di spacciata bonifica.
Su tale ultimo punto non voglia questo Ente cadere nella trappola accattivante, in nome di una qualche compensazione ambientale a fronte del permesso minerario. Se occorre compensazione ciò vuole, soltanto, significare che vi sarebbe un danno da risarcire in qualche modo, ma qui il problema è quello di evitare il danno e non altro.
Così come non reggono paragoni nel confronto tra la vastità del danno in corso nel territorio del Comune a noi limitrofo e quello, assai più limitato, che l'apertura dell'attività mineraria sul monte Zuchero causerebbe.
Semmai il problema ha da porsi in termini, esattamente, rovesciati e cioè, proprio perché il danno è già così vasto nei territori a noi limitrofi, diventa  improponibile, insostenibile e intollerabile l'estensione, ancorché si sostenga limitato, di tal danno anche sul territorio di questo Comune, quando il problema, semmai sarebbe quello di ridurlo ad iniziare proprio da quel territorio a noi vicino.
Riassumendo, vi sono, quindi e innanzitutto, ragioni perché questo Ente abbia, doverosamente, a manifestare, a iniziare con un preciso atto d'indirizzo promosso dall'Organo sovrano in materia di pianificazione territoriale e portatore degli interessi collettivi e di promozione e sviluppo territoriale, la propria volontà ed il proprio convincimento e pensiero in merito alla giacente istanza di apertura del sito minerario del Monte Zuchero.
Nel merito e nel contenuto di tale atto, vi sono ragioni, sostenute da motivazioni che hanno radici nella natura e nella funzione che il territorio ha assunto per l'economia insediata, che richiedono la tutela di questo stesso territorio in quanto è parte irrinunciabile della offerta economica sul mercato del turismo globale e tali ragioni richiedono di sottoporre ad una critica rigorosa ogni intervento modificativo proposto quando e se non vada nel segno di un miglioramento della qualità territoriale e non sia nel segno della valorizzazione degli elementi qualificanti il territorio medesimo. 
Nel corso dello svolgimento della presente mozione tali ragioni sono state indicate e ci pare che abbiano una valenza e una forza tale da consentire a questo Ente di svolgere, ai tavoli delle conferenze, un ruolo non meramente passivo e burocratico, ma invece un ruolo attivo e di contrasto del progetto presentato, facendo valere ragioni e interessi collettivi che ci pare vadano ben al di là e abbiano maggior pregio di un singolo interesse industriale ed economico.
Da ultimo, perché nessuna azione sia tralasciata, ci pare di indicare la possibilità che l'area vasta entro il cui ambito il progetto minerario si colloca, possa essere sottoposta, in virtù dell'autonomia normativa cui l'Ente dispone, a un provvedimento di modifica urgente delle disposizioni  a valenza urbanistica oggi contenute  nel PRGC, inserendo una disciplina d'utilizzo più restrittiva e diversa dell'attuale e che contempli, espressamente, il divieto di aperture di attività minerarie o di coltivazioni di cave, con l'indicazione di conservazione e tutela del sito di discarica di cava dismessa, il tutto all'interno e coerentemente al progetto di  fruizione ciclo pedonale naturalistica dell'area.
Tutto quanto svolto e premesso, ai firmatari pare vi siano le condizioni tutte per poter sottoporre al voto del Consiglio una mozione che faccia propria le indicazioni e le preoccupazioni manifestate e che consenta a questo Ente di presentarsi ai tavoli delle conferenze munito di un atto di indirizzo capace di conferirgli autorevolezza e peso decisionale.
Invitano pertanto, dopo l'attento esame e la discussione, a esprimere il proprio voto approvando  i seguenti contenuti della mozione medesima:
1) Condivise le preoccupazioni, i rilievi e le motivazioni contenute nello svolgimento della presente mozione, si manifesta sostanziale opposizione al progetto prodotto da Graniti e Marmi di Baveno srl per l'ottenimento di una concessione mineraria ai fini dello sfruttamento della discarica di sfridi di cava dismessa in località Monte Zuchero di questo Comune.
2) Si chiede che la volontà  di questo Consiglio, con tutte le motivazioni che la sorreggono, sia manifestata ai tavoli delle conferenze cui questo Comune sarà chiamato a parteciparvi e che pari volontà contraria sia manifesta in esito ad istanze cui questo Comune abbia, eventuale, singola competenza a provvedere, ribadendo la preminenza  dei diritti collettivi e comuni cui le terre oggetto di richiesta sono gravati, rispetto agli interessi e diritti minerari espressi dal proponente.
3) Invita l'Organo esecutivo a valutare l'avvio di ogni utile azione atta a contrastare con ogni mezzo legale il rilascio della concessione mineraria, non ultima la possibilità che l'area vasta entro il cui ambito il progetto minerario si colloca, possa essere sottoposta, in virtù dell'autonomia normativa cui l'Ente dispone, a un provvedimento di modifica urgente delle disposizioni a valenza urbanistica oggi contenute nel PRGC, inserendo una disciplina d'utilizzo più restrittiva e diversa dell'attuale e che contempli, espressamente, il divieto di aperture di attività minerarie o di coltivazioni di cave, con l'indicazione di conservazione e tutela del sito di discarica di cava dismessa, il tutto all'interno e coerentemente al progetto di fruizione ciclo pedonale naturalistica dell'area già avviato.
 
 
 

 

 

 

venerdì 19 settembre 2014

RICICLAGGIO




Oggetto d' interpello in sede di ultimo Consiglio fu lo stato in cui versa, da anni, la discarica locale, quella dove un po' tutti poi ci vanno a portarci ciò che il servizio, porta a porta, non raccoglie. Orbene se andarci è sempre un' avventura, andarci con la pioggia diventa una missione a rischio e impegnativa; difficile è trovarla già sgombera e pulita, più facile stracolma, magari coi mezzi di sgombero in funzione, comunque si sguazza un po' nel percolato, si timbra il tesserino, si scarica assai in fretta e si va via. Sto stato un poco indecoroso fu già oggetto di un interpello precedente; risultato non è che sia cambiato e, a parte, la guardia sulla porta è tutto come prima. Interessante è stata la risposta data in aula dove il Vice dice che la Conservco ha in mano già degli euro dall'anno 2010. Duecentomila e oltre sono gli euro, finiti nelle tasche del gestore, di un mutuo, pagato dal Comune. Scopo di quei soldi era investirli in sta discarica indecente perché diventasse più decente, ma passato è già un quinquennio e il risultato è quello lì. Comunque il Vice ci ha informato di cosa ha fatto sto Palazzo per ottenere il rispetto delle intese, cioè ha sospeso di rimborsare al Conservco le rate di quel mutuo contratto e accreditato. Saran, più o meno, 6mila euro ogni sei mesi che, a fronte di un budget che gira, anno per anno, intorno ai 28milioni circa in euro, ci fanno al Conservco solo il solletico. Forse ci stava meglio un' azione un poco più decisa e tempestiva, ma la forza del Palazzo è tutta qui. Poco importa dunque che sian ben oltre due i milioni in euro che, ogni anno, la Perla preleva dalle tasche e versa al Conservco per i servizi e pur che non son pochi, non sembrano capaci di conferir ai governanti maggior capacità di ascolto e di rispetto. Ora è stato detto che dopo la metà di questo mese, andranno in gara i bandi per spendere quei soldi. Lo vedremo, cliccando il sito di Conservco e poi ve lo diremo.

mercoledì 17 settembre 2014

MOZIONE


 A breve, anzi brevissimo, sarà prodotta la mozione che vuole che il Comune e il suo Consiglio si pronunci  sulla questione dell'apertura della miniera sul Monte dello Zuchero. Ricorderete che, tempo fa, fu presentato un interpello ma che, come succede troppe volte, la risposta che Canio dette in aula fu né sì, né no, forse non so. Ora, passato un po' di tempo, l'istanza presentata è andata avanti e il prossimo passo dovrebbe essere il consenso alla ricerca. Non é quindi ancora l'apertura del sito minerario a cielo aperto, ma è un altro passo e, passo dopo passo, ci si arriva. Ordunque sino ad ora è nota l'intenzione dell'impresa, non è noto l'intenzione del padrone del sito sul quale sta impresa ha messo gli occhi. Da qui, da questo stallo, la decisione dei gruppi in minoranza di scendere loro in mezzo al campo e di firmare una mozione che obblighi il Consiglio a votar come la pensa. Non solo però la mozione vuole il voto, ma pure lo indirizza verso una posizione assai critica critica avverso l'apertura della miniera a cielo aperto. Lo promettiamo, andrà su questo blog il giorno stesso in cui sarà depositato nel Palazzo. Per ora vi basti la notizia che chiede che questo Consiglio non faccia sempre il solito Aventino, ma si pronunci e dica se va bene o non va bene che si apra sta cava a cielo aperto affacciata sul golf della Perla. Che emerga insomma  e venga a galla la volontà di un Organo che ha l'onere di rappresentare gli interessi e la volontà collettiva del paesetto. Noi, per parte nostra, daremo una risposta e offriremo a sto Consiglio addormentato l'occasione di fare la sua parte. Quanto a sto Canio non sappiamo; impegnato più che altro a tener a bada il discolo  suo Vice, di questi tempi assai inquieto e sbarazzino, dovrà sta volta lasciar stare coi nì e dir sì o no.                             

 

martedì 16 settembre 2014

SOLDI SPESI...

 
 
Oggi, sedici settembre, ancora niente sul fronte di quel porto dove si diceva che passata la metà di questo mese incominciava. Ora si dice che sarà fra un dieci giorni, ma  intanto c'è chi dice che l'impresa sta cercando un'altra impresa che gli faccia sto lavoro. Insomma, calma, non c'è fretta, tanto sono passati mesi otto e giorni 20 che l'ultima impresa intervenuta si tiene i soldi dell'acconto  e non li ha spesi. Sta storia dei soldi dati e presi e mica spesi sembra sia dunque una costante nella storia di quest'opera infinita. Ormai sono più di due milioni i soldi un po' buttati di cui è difficile capire a cosa, sin ora, siano serviti. Comunque una qualche, parziale, verità la viene a galla. Rispondendo, con mesi di ritardo, a un interpello che aveva spulciato nei conti dell'opera infinita, Canio ha, per ora, ammesso, con qualche parziale ancor riserva, che ci stanno dei buchi neri in questi conti e che il beneficiario di sti buchi sarebbe proprio il professionista originario, quell'ingegner il cui progetto finì poi tutto nel cesso. Trentatremila739 puntozero4 euro, sarebbero i soldi pagati senza incarico ed impegno; poi vi sarebbero ventitremila605punto92  euro pagati per compensare, pensate un po', i tempi andati lunghi del sempre assai noto professionista incaricato; dulcis in fundo, altri ventiseimila394punto04 euro furono pagati manco che vi fosse alcun incarico ed impegno. Totale dunque, salve verifiche finali, sarebbero circa  83.739 gli euro finiti in tasca del progettista che quindi ora sarebbe anche  provato che fu assai più capace a far parcelle che non qualche progetto. Sempre ci disse Canio che tutte ste cifre, uscite da una qualche porta di Palazzo, saranno poi l'oggetto di contestazione a chi è dovuto e poi sulle risultanze finali, se confermate, si vedrà di recupar le somme indebitamente spese. Bene, così almen sarà provato che seder sui banchi una qualche volta serve perché lì non ci stiamo soltanto per passare come dei fessi. Aspettiamo dunque l'esito di ciò che disse Canio, così come aspettiamo ora questo, tante volte, promesso inizio dei lavori. Insomma sempre aspettar si deve e la pazienza sta sempre a dura prova.