Questo che metto oggi nel
titolo è quello che sta avvenendo quale effetto del governo di Palazzo che sforna
varianti, o meglio, tentativi di varianti di città che già a farne il conto si
rischia di perdersi nei numeri. Comunque, a onore del vero, ed anche per aiutare
Canio a ricordare e mettere un po’ d’ordine,
è bene farne un piccolo riassunto. L’arco del tempo è il settennato, ormai
trascorso, del nostro caro Alcalde ed allora, messe in fila tutte le varianti e
i loro vari tentativi, dovrebbero essere soltanto una di meno, cioè dico almeno
sei. La prima fu mettere all’asta i cubi per alberghi. Ne prese un tot, rinunciati
a utilizzarli, ne fece cinque ceppi, ne stabilì un prezzo e, come fanno gli incantatori
nel giorno del patrono, tentò di metterli all’incasso. Non è che l’asta andò deserta,
ci fu soltanto uno solo di acquirente che li comprò tutti per metterli insieme
e farci il maxi albergo. Poi la cosa andò un poco di traverso causa, si disse, della vicenda delle ville, nel frattempo vincolate, e l’asta finì un poco tagliata ed anzichè 13000, ne pagò, molto più avanti, solo circa 5000. Poi venne la variante detta "perequata",
un po’ di cubi per alberghi a chi voleva e, guarda il caso, per averli c’era da
acquistare e cedere al comune l’ area del Principe Domenico, proprio lui quello
che poi con Canio siglò il patto scellerato. Comunque c’era anche la soluzione
di riserva, bastava versare un po’ di soldi e così fu. Si avvicinava la fine
del primo dei mandati, e l’occasione era di fare con la storia delle case e
degli alberghi, il raccolto elettorale. Partì la prima e siamo già alla terza,
delle varianti dette per alberghi. Tanti, forse troppi bei propositi scritti
sugli atti del Consiglio e poi ci fu il raccolto di tutti quelli che chiedevano
di fare. Duecento e 95 furono tutte le richieste, non certo solo per alberghi, anzi per tutto e tutte ben catalogate e
raggruppate. Quella variante non fece un passo avanti,fu subito bocciata alla prima conferenza, ma tutto fu celato perché
c’era il turno elettorale. Altro che turno, un superturno cui la variante simulata ci aveva messo un suo bel turbo. Si
torna allora e un’altra volta dall’inizio per quella nuova per alberghi e qui la
storia è più recente; va in Consiglio, è super contrastata, adesso
se ne sta dentro un armadio. La scusa è che c’è la “PAI “, che è la
quinta di variante. Senza Pai non si fa nulla e la cosa la danno condivisa e
belle fatta. Morale è arrivata alla seconda riunione della prima conferenza, se va bene
torna in Consiglio, poi va in pubblicazione, poi va in osservazione, poi va in
controdeduzione, poi va alla adozione, poi va alla seconda conferenza, poi, torna
in Consiglio e, se questi condivide, la cosa poi si chiude, altrimenti si va avanti e non finisce. Ma se la quinta è
ferma dentro un grande armadio perché c’è il Pai, perché ci sono opposizioni, perché,
su diciamo questa santa verità, perché è troppo, proprio troppo tanto indecente,
si inventa la sesta di variante, quella del sorpasso alla partenza, quella del solito
noto maxi albergo, quella ad personam e ultima, delle tante novità, quella che siccome hanno fame di
cubi per alberghi, prendono la scuola, l'attuale, l' alberghiera e per il
prossimo futuro ne fanno una previsione per 40 residenze. Chissà poi chi mai sarà il fortunato vincitore dell'asta quando poi questa verrà ?
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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