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venerdì 4 maggio 2012

INGORGO URBANO



Questo che metto oggi nel titolo è quello che sta avvenendo quale effetto del governo di Palazzo che sforna varianti, o meglio, tentativi di varianti di città che già a farne il conto si rischia di perdersi nei numeri. Comunque, a onore del vero, ed anche per aiutare Canio a ricordare e mettere  un po’ d’ordine, è bene farne un piccolo riassunto. L’arco del tempo è il settennato, ormai trascorso, del nostro caro Alcalde ed allora, messe in fila tutte le varianti e i loro vari tentativi, dovrebbero essere soltanto una di meno, cioè dico almeno sei. La prima fu mettere all’asta i cubi per alberghi. Ne prese un tot, rinunciati a utilizzarli, ne fece cinque ceppi, ne stabilì un prezzo e, come fanno gli incantatori nel giorno del patrono, tentò di metterli all’incasso. Non è che l’asta andò deserta, ci fu soltanto uno solo di acquirente che li comprò tutti per metterli insieme e farci il maxi albergo. Poi la cosa andò un poco di traverso  causa, si disse, della vicenda delle ville, nel frattempo vincolate, e l’asta finì un poco tagliata ed anzichè 13000, ne pagò, molto più avanti, solo circa 5000.  Poi venne la variante detta "perequata", un po’ di cubi per alberghi a chi voleva e, guarda il caso, per averli c’era da acquistare e cedere al comune l’ area del Principe Domenico, proprio lui quello che poi con Canio siglò il patto scellerato. Comunque c’era anche la soluzione di riserva, bastava versare un po’ di soldi e così fu. Si avvicinava la fine del primo dei mandati, e l’occasione era di fare con la storia delle case e degli alberghi, il raccolto elettorale. Partì la prima e siamo già alla terza, delle varianti dette per alberghi. Tanti, forse troppi bei propositi scritti sugli atti del Consiglio e poi ci fu il raccolto di tutti quelli che chiedevano di fare. Duecento e 95 furono tutte le richieste, non certo solo per alberghi, anzi per tutto e  tutte ben catalogate e raggruppate. Quella variante non fece un passo avanti,fu subito bocciata alla prima conferenza, ma tutto fu celato perché c’era il turno elettorale. Altro che turno, un superturno cui la variante simulata ci aveva messo un suo bel turbo.  Si torna allora e un’altra volta dall’inizio per quella nuova per alberghi e qui la storia è più recente; va in Consiglio, è super contrastata,  adesso  se ne sta dentro un armadio. La scusa è che c’è la “PAI “, che è la quinta di variante. Senza Pai non si fa nulla e la cosa la danno condivisa e belle fatta. Morale è arrivata alla seconda riunione della prima conferenza, se va bene torna in Consiglio, poi va in pubblicazione, poi va in osservazione, poi va in controdeduzione, poi va alla adozione, poi va alla seconda conferenza, poi, torna in Consiglio e, se questi condivide, la cosa poi si chiude, altrimenti si va avanti e non finisce. Ma se la quinta è ferma dentro un grande armadio perché c’è il Pai, perché ci sono opposizioni, perché, su diciamo questa santa verità, perché è troppo, proprio troppo tanto indecente, si inventa la sesta di variante, quella del sorpasso alla partenza, quella del solito noto maxi albergo, quella ad personam e ultima, delle tante novità, quella che siccome hanno fame di cubi per alberghi, prendono la scuola, l'attuale, l' alberghiera  e per il prossimo futuro ne fanno una previsione per 40 residenze. Chissà poi chi mai sarà il fortunato vincitore dell'asta quando poi questa verrà ?

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