Oggi in prima pagina è chi sta in testa all' hit parade delle bellezze; la storia è iniziata un tempo ormai
lontano, saranno presto quasi 40 anni, ci fecero il set di un film che ebbe anche
fortuna, gli misero, per esigenze di copione, sopra il tetto un bel torrino fatto con il legno, poi quando si spensero le luci della scena al posto del torrino ci rimase
un bel gran buco. Così iniziò quel lungo suo declino che ora si ammira lungo il
lago; quanto al suo parco ne fecero anche un po’ mercato, vendendo quanto si
poteva e per il resto......: l’abbandono. Ci mise pur del suo anche il Palazzo,
ponendo, con lo strumento fatto con le "stecche", un bel vincolo pubblico che poi
dimenticò alla sua sorte ed oggi, la sorte la vedete. Comunque la villa non è
che valga più di tanto, è già del novecento, potremmo anche decidere di toglierla ed
al suo posto metterci del verde, costa poco e vale molto. Il problema sta nei
benemeriti locali che, sicuri di avere consonanza con quelli del Palazzo, pur
loro vorrebbero anche toglierla per farci, però al suo posto, qualche decina di
migliaia di metri cubi ancor d’alberghi. Comunque, tira e molla, la villa va in
frantumi senza visibile dolore del padrone che vi passeggia, avanti e indietro,
tutti i giorni insieme al suo fido golden retriever. Ci passa avanti e indietro e si sofferma mirando il
risultato, sin ora, già raggiunto. Comunque il tira e molla sarà lungo, non
vedo la sua fine tanto presto, si rassegni: tra le promesse fatte dall'inquilino del
Palazzo e il risultato che è ben al di là dell’avvenire, anche il simpatico golden
retriever, allenato e ancor meglio alimentato, rischia di finir sfiancato a furia
di correr avanti e tornare poi sempre ancora indietro.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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martedì 30 ottobre 2012
lunedì 29 ottobre 2012
PICCOLI BENEMERITI CRESCONO
La visita continua tra le bellezze messe in vista e in primo piano, oggi
vi mostriamo questa nella foto che ci par degna di nota. Sono gli stessi che,
giusto giorni fa, han dato, finalmente, un botto a Villa Possi, togliendo, con
merito, un verde malandato e trascurato. Questa che vi mostriamo è invece messa
proprio a fianco dell’entrata di un hotel, fa da portiere, riceve sulla porta gli
ospiti stranieri ed italiani, non c’è male. Per sventura, morir che si decide
ad andar tutta giù a terra; ormai sta lì che sono qualche anno e con un esercizio
di equilibrio senza eguali sta ancora tutta su. Sulle ragioni per cui sta su in
questo eterno suo equilibrio, qui non siam capaci di darvi spiegazioni.
Richieste di nuovi cubi per alberghi non vi sono, basta forse quel che già ci
sono, comunque il sito è per alberghi, basta avere voglia e soldi e farci l’ampliamento.
E’ vero che esiste una tendenza ad emulare le cose anche peggiori; è vero che sono
in corso buoni esempi da emulare ed è pur vero che questi buoni esempi fanno
capo a noti ed anche super noti benemeriti. Forse dunque proprio questa è la
traccia da seguire per dar la spiegazione; emular questi maestri, non importa se
cattivi, la città ed il Palazzo a lor si inchina e quindi è più che naturale
che anche i giovani si adeguano all’andazzo. Arrivati a questo punto che
facciamo ? Lanciamo anche un concorso? Un altro premio “ strega”?. Mettiamo in
palio un primo premio per chi taglia il traguardo dopo aver fatto il miglior
spregio? Poi una sezione riservata per quelli che sono ancora un poco giovani, con una
coppa che, non c’è storia, è già assegnata.
CINQUE INTERPELLI
In vista del Consiglio prossimo venturo, Gruppo Insieme infila una cinquina
di domande da porre a Canio stesso e al suo Vice delegato, sperando che
rispondano sta volta che le domande non sembrano difficili e complicate.
Lo ricordiamo, andammo mesi fa dentro il Consiglio che approvò il nuovo accordo
di programma, per la scuola e per il campo, con il morituro Ente Provinciale. La
domanda è quindi la più facile: i primi tempi del cronoprogramma sono stati
rispettati ? Se si, finisce lì, se no cosa si fa ?
La domanda la ponemmo già l’ultimo Consiglio durante l’esame d’attuazione
dei programmi, ma in quella sede, ne a questa, ne anche ad altre, Canio si
degnò di dare una risposta che quindi ora, di nuovo, noi facciamo. Come va la Palazzola
? Canio cosa fa e cosa ha fatto per uscire dal lungo e buio tunnel dove par sia ormai
caduta? Aspetta ancora le pubbliche risorse da una Regione in stato di
fallimento tecnico o pensa a qualche altra
soluzione ?
C’è poi la storia di questo parcheggio di P.za Capucci che mettono e poi rimettono
nel vari programmi pluriennali, ma che sino ad ora non lo fanno. Devono essere
più chiari, dire se vogliono un parcheggio pubblico o ad uso solo privato. Un
po’ di trasparenza insomma, è anche ora.
Regione ha retrocesso l’area dove stava il vivaio dell’Alpinia. Canio
pareva avesse idee per far chissà che cosa e invece ora c’è il bando per
assegnarlo come fosse un fondo agricolo. Nell’interpello si suggerisce allora
un qualche correttivo.
Ritorna la questione della stazione di navigazione laghi capoluogo. Pagati
tanti soldi per ottenerne la cessione dal demanio, Canio non sembra essersi occupato più di tanto
e non si sa quei soldi che fine abbiano fatto. Siccome ci sono novità, è giunta
l’ora di saperne un po’ di più. Se andrà bene, le risposte la sera del nove prossimo novembre.
domenica 28 ottobre 2012
FIDARSI E' BENE, MA NON FIDARSI E' ANCORA MEGLIO
Canio ha messo il turbo e fissato il calendario. Entro il 22 del mese
prossimo venturo quell’OTC, quell’organismo tecnico comunale insediato, dovrà
consegnare la relazione, quella finale, dire se la variante di Zanetta deve o meno
andare in VAS. Se andrà in VAS le cose si allungheranno anche un po’, se no
vanno normali. Stesso giorno, stessa ora, Canio ha convocato un’altra conferenza,
no non è quella con la stampa, ma quella che si chiama di pianificazione e all’
ordine del giorno è sempre la variante di Zanetta. Si esaminano le conclusioni consegnate
dall’OTC, si contro deducono le osservazioni pervenute e, se va bene, la prima fase si conclude. Intanto
Canio cerca di chiudere anche la PAI e per il 9 del mese prossimo venturo dovrebbe
andare davanti al suo Consiglio per contro dedurre ed approvare il progetto
definitivo di quella detta, appunto, PAI. Insomma vuole chiudere in bellezza
quest’anno sfortunato e portare, se non proprio a traguardo, almeno un poco più
vicino a risultato il suo progetto. Detta così Zanetta e soci stan tranquilli,
Canio va veloce, mantiene tutte le promesse ed il traguardo, sembra si avvicini.
La verità non è pero così, Zanetta e soci sono un poco troppo in ansia. Hanno riposto le
speranze e la fiducia sempre in Canio,
ma poi fatti un po’ i conti il risultato
è magro, troppo magro. Ci son davanti ancora un po’ di nodi, la procedura è
sempre lunga e complicata, l’opposizione produce documenti a livello industriale,
la Sovrintendenza cambia, la politica traballa, meglio dunque sondare umori ed intenzioni.
Al tempo del vincolo posto sulle Ville, Zanetta aveva
trovato un po’ di appoggio nell’ onorevole che è anche un suo omonimo, ma
senza un grande effetto, ora il sondaggio è fatto con la Lega, si sa siede in
Consiglio comunale, ha la Presidenza Regionale, conta anche un po’ in Provincia. Morale, Zanetta si avvicina e si lamenta che,
per colpa di chi sta all’opposizione, non può spendere i suoi soldi che dice
sono pronti e sono tanti. Va ben Zanetta,
se proprio hai una gran fretta, incomincia e paga un poco anche di IMU.
venerdì 26 ottobre 2012
PARADISI FISCALI
Interrompiamo un attimo i servizi sulle bellezze della Perla e ritorniamo
ad altro che poi non è proprio tutto e solo altro. Neanche farlo apposta sembra
che il chiodo picchi dove sempre il dente duole e così, scavando un poco tra le carte, cosa poi per nulla affatto
inutile e dannosa, si scoprono virtù
private e pubblici vizietti. Uno di
questi è non pagare, prima l’ ICI e ora nenanche l’IMU. Il caso riguarda un
noto benemerito, in lista d’attesa per ottener da Canio un altro po’ di metri
cubi per fare il mega albergo. Non vado avanti perché chi è lo avete
indovinato; ebbene su quel sito dove già da ora si possono anche fare un trenta
mila metri cubi e la proprietà ne vuole e aspetta forse di mila, ancora una dozzina, su
quel sito dicevamo, che è circa grande quasi tre campi per il calcio, nessuno pagava ICI e paga
IMU. Per esser ancora più precisi, sono da diciassett’anni che l’imposta non si
paga e fatti i conti, a valori un po’ attuali, lo sconto fiscale complessivo praticato e che in
Palazzo non è giunto e che mai più arriverà è di circa 400.mila euro. Si dirà come è
possibile una svista così grande e poi, guarda un po’ il caso, che capita
sempre e solo a quei medesimi. No, non è una svista, ma una sentenza che ha
giudicato essere l‘area non da considerare edificabile, ma pertinente ai
fabbricati già esistenti, quindi esente,
i fabbricati poi esistenti sono pure fatiscenti e pure loro quindi sono mezzo esenti. Pazienza
allora si dirà, le sentenze semmai si criticano, ma si eseguono; pazienza mica
tanto, perché in un caso circa uguale la sentenza è uscita giusto scritta alla rovescia, cioè a dire che il terreno non era pertinenza. Pazienza ancora si dirà, tot capita
tot sententiae; pazienza mica tanto, mi par che i capita fossero poi gli stessi e poi,
mentre la prima delle due non è stata appellata dal Palazzo in Cassazione, la seconda è
andata avanti e ora, anche se forse per
profili un po’ diversi , sta ancora in Cassazione.
Insomma, questa è la storia che vi abbiamo raccontato e se non credete vi
porto il documento che lo prova; poi c’è
una piccola coda nella storia. In discussione dentro il Consiglio c’é quel
testo che regola ora l’IMU, noi lì chiedemmo che alle famiglie, proprietarie,
afflitte in casa loro dalla presenza di un gravissimo handicap motorio, fosse
concessa l’esenzione dall’imposta. Saranno pochi casi, un niente nel bilancio
del Palazzo, ebbene sino ad oggi la risposta
è stata un “NO” e se volete vi porto anche il documento che lo prova.
giovedì 25 ottobre 2012
VILLE D'EPOCA
Ora facciamo invece un passo avanti ed occupiamoci un poco dei privati.
Registriamo allora quest’ennesimo disastro che mettiamo in primo piano, compiuto, guarda caso, dai soliti benemeriti
stresiani. Presentano la “Scia”,
ottengono l’autorizzazione anche ambientale, ruspe e moto seghe allora subito si
mettono in azione ed un vecchio giardino
di una villa d'epoca, posta in fondo a via Mainardi, non c’è più. Invece al posto suo ci
fanno un bel parcheggio raso terra, vi disegnano due autobus e forse dieci auto; saranno quasi
sempre solo autobus e nulla più. Quanto al verde che c'era sino a l'altro ieri, è il caso forse proprio di
dirlo, non ci sarà più manco la sua ombra. Le prescrizioni dettate in commissione del
paesaggio, due presenti: l'architetto della vasca per il bagno e quello che ha qualche problema di pubblica morale, il terzo, invece, assente, sono ferree e draconiane: “…. che
i cordoli da mettersi sian quelli fatti
in pietra”, quanto poi al resto, si scrive che la pavimentazione sarà tutta
ecologica……bah? Valli a capire cosa vogliono poi dire. Comunque ormai il peggio
è stato fatto, che sia conforme o meno allo strumento ora vigente sembra poco o
nulla importi, ma a noi qualche fondato e serio dubbio ci sovviene. Naturalmente,
anche nel caso qui in esame, le ragioni di un’ economia che tira prevalgono e forse anche un poco premono e
questo sembra che sia quello che più di tutto abbiano a cura quelli che siedono
a Palazzo. Comunque, un colpo oggi ed uno domani, questi benemeriti che hanno l’oligopolio
dei terreni e delle ville abbandonate, di
danni ne fanno e ne faranno, su questo non ci piove.
mercoledì 24 ottobre 2012
FAR WEST
Facciamo un passo indietro e torniamo al nostro punto di partenza, la
stazione. Se il Palazzo non cura più di tanto la sua Perla, come pretendere che
gli altri facciano diverso. Così deve essersi conformata Trenitalia che anche
se il ramo non è di quelli secchi è come se anche poi lo fosse. Si, un qualche
intervento di facciata, con anche una bella congiunta conferenza per la stampa;
una bella rimbiancata, ma per il resto è meglio non guardare, rimaner sulle carrozze
e scappar via. L’intorno alle banchine sembra quello di una stazione dello
west, abbandonata in fondo ad una linea disperata, preda d’assalti di bande e
pellerossa. E’ vero, il nostro Canio emise, un giorno, un gran editto dove imponeva a tutti la cura
estrema del verde, dei fiori e delle piante; è vero, andò invece che nessuno
fece caso più di tanto a tale editto, uscito persino sulla stampa nazionale; è vero
tutti quanti non ne fecero alcun caso, mentre invece sembrò che Trenitalia lo
prendesse anche sul serio, così almeno raccontò poi Canio tanto per non
confessar il completo fallimento del suo editto. Comunque la
storia sia poi andata, la verità di adesso è questa qui che appare in prima nostra pagina di oggi. Turismo
dunque come una risorsa d’eccellenza per
rialzar le sorti dell’economia di una nazione senza fiato, questo è anche quello che dicono
i governi, che siano tecnici o politici con poca differenza e questo è giusto un micro
esempio di come il bel paese accoglie poi tutti i suoi ospiti. Quanto a fare un’ eccezione
dunque, la Perla non sembra affatto averne proprio voglia, sta nella media che,
per una Perla, vuol dire trovarsi in fondo alla classifica.
martedì 23 ottobre 2012
ARCHELOGIA TRANVIARIA
Questa di oggi non ha bisogno di commenti, tutti la
conoscono, tutti la vedono, tutti ne hanno sentito anche parlare. Era in testa
al programma del suo primo di governo, quello che inventò le grandi opere, quelle strategiche,
quelle che avevano da farsi oppure si moriva. Eppur passarono un poco i primi
anni senza che qualcosa si muovesse, poi
ma già verso la fine del suo primo di governo, ci raccontò che aveva dato un
ultimatum, ma nonostante tale autorevole proclama niente ancor si mosse. Così finì quel Canio uno senza che la questione
tanto sbandierata fosse anche soltanto un poco già risolta. Se il Canio primo
così finì, illusorio pensare che quello due la risolvesse, infatti schiacciò il
freno perché, nel frattempo, si era sognato la soluzione dei “portali”: uno
messo a sud, l’altro invece ad est ed il terzo mi pare fosse all’ovest. Il
tutto finisce dentro allora la variante, quella che ora è tutta ferma, tranne per
Zanetta; comunque in sta variante la Gabbiola ricompare per farci forse un
parcheggio piccolino, scordatevelo strategico, insomma c’è o forse meglio dir
che manco c’è, comunque sta variante non va avanti, le “salvaguardie” non ci
sono e quindi il suo destino è in mano
ancora tutto non certo a quello che dice
di governare nel Palazzo, ma a chi ne ha la assoluta e piena proprietà. E’ però
anche un bene visto che fine fanno le sue di proprietà e forse, tutto non è
perso, se fosse qualcun altro proprietario, sta Gabbiola
avrebbe già preso un’ altra via, altro che far la soluzione al problema dei
parcheggi. Rimane quindi e messo proprio in mezzo, il monumento eretto al
trasporto su ferro e cremagliera, ambita meta archeologica / turistica che
lustra, come poche, questa Perla; promessa ormai passata di programmi scritti,
stampati e poi buttati; promessa ormai futura di altri programmi che verranno
ancora scritti, poi stampati e forse poi tutti buttati.
lunedì 22 ottobre 2012
BENVENUTO AGLI OSPITI
Quel viaggiatore sbarcato giù da un treno e già un poco anche stupito, si infila lungo una bella scalinata che si
trova subito davanti ma, di nuovo, arriva una sorpresa appena mette il piede
sull’ultimo gradino, quello assassino, che mancò poco che qualcuno finisse al camposanto. Qui
quel dubbio di essere sceso per sbaglio giù dal treno diventa una certezza,
taluno allora torna indietro convinto dell’errore, qualcun’ altro, un poco
intraprendente, tira avanti e avrà così ragione. Abbia coraggio, di sicuro, solo ad avere un poco ancora di pazienza, ne vedrà, presto, anche di
peggio. Comunque, come in prima pagina mettiamo, questo spettacolo
ormai va avanti già da un pezzo, anzi nel frattempo è peggiorato; le cause sono
ignote, anche le case da un pezzo son finite, ma quell’area al pubblico dismessa
è sempre lì che aspetta: quando, come e poi perché, ancora non si sa. Come porta di ingresso quindi non c’è male, più
che salutar l’ospite in arrivo sembra dirgli di andar subito via. Vedremo
dunque quanto tempo dovrà durare ancora questa attesa. Noi proviamo a non far
neppure un interpello perché creder che il Palazzo non lo sappia non è neppur
cosa cui pensare e quindi stiamo in attesa
se, prima o poi, qualcosa accade o è proprio persa anche persino qui tutta la speranza.
sabato 20 ottobre 2012
ANDIAMO AVANTI
Ci siamo quasi, ancora pochi giorni e sono quelli dei defunti, defunti e magari anche scordati, così ci sembra se a farci una visita è al camposanto di Carciano; mezzo campo è quello antico, dove si seppeliscono i morti che portano dall'Isola, l'altra metà è quello più "moderno" dove ci mettono i trapassati residenti la frazione. Di questa ultima parte non parliamo, ci sono solo " colombari" orribili a vedersi, figuriamoci anche a starci; dell'altra parte, quella storica e che si affaccia verso il lago, oscurato dall' insegna che vende carburante, ne parliamo, ma anche inorridiamo. La rassegna delle foto che passiamo sulla pagina, da sola, ne da atto; qui siamo arrivati allo stadio terminale, che sia pubblico o privato. Ci son lapidi che crollano giù dalle pareti, le tombe in concessione abbandonate, mura che si disfano, le infestanti che trionfano, i ferri arrugginiti .......guardate voi che siete ancora vivi e giudicate. Ed anche intorno a questo caso non è che non ne facemmo oggetto di interpello, giusto all'indomani di quel crollo che lo distrusse per un pezzo. Promisero di farci più attenzione, di riassegnare le vecchie tombe abbandonate in nuove concessioni, che da lì a poco sarebbe subentrato un nuovo appaltatore che avrebbe prestato miglior cura ed attenzione, insomma un poco ancora di pazienza e tutto andava a posto. Di tutto quanto ci hanno raccontato, solo una cosa è stata mantenuta, quella del nuovo appaltatore. Leggete però un nostro post che intitolava : " Delitto senza castigo" e capirete quanto è nuovo.
venerdì 19 ottobre 2012
TANTO UN PO' PER CONTINUARE
Non è che andiamo avanti secondo una classifica stilata, ma l’immagine di
oggi in copertina, in qualche modo, è collegata a quella di ieri e l’altro ieri.
Motivo quindi sta nella
sua causa o, almeno, in una delle cause del
degrado che, collegato in posizione un po’ strategica, si mostra agli occhi di
quanti, e sono tanti, percorrono la strada del Sempione. Incrocio: via Sempione-
via Principe di Piemonte, uno si immagina chissà quale decoro anche vi stia dietro
la toponomastica stradale e invece, uno sterrato con le buche per il trial,
piante infestanti, muretti rotti e poi guardate voi. Nei giorni della scuola ci
stanno vetture abbandonate, in quelli un
po’ festivi diventa un parco per i camper di passaggio. Non è che anche di
questo ci si sia dimenticato, venne infatti fatto oggetto di mozione o di
interpello, anche su questo punto il Professore ebbe in aula un’amnesia e così
tutto venne, come sempre, rimandato. Comunque anche su nel caso qui in esame ci fu la mano
della coppia che redisse lo strumento, parliamo qui del Professore e di quello
che fu un tempo il delegato che sperimentarono sul sito un nuovo modo di fare l’urbanistica.
Già quella creativa o meglio forse, anche in tal caso, un po’ estorsiva. Per
farla breve, la norma qui prevede di fare 3000 nuovi cubi in residenza mentre
la villa, oggi succursale d’alberghiera, aveva un suo destino privato nella scuola. Per
fare “tutto” questo pensarono, anche qui, di metterci un po’ di superstandard, anzi
anche di più e se possibile molti e molti ancor di più. Insomma, in conclusione,
sullo sterrato, un bel pubblico parcheggio in superficie e va bene, ma poi su due livelli sotto terra, qualche
migliaio di metri di parcheggi. Il tutto a spese altrui e con donazione finale al
solito Palazzo; morale, passano vent’anni e le cose stanno ancora tutte lì.
giovedì 18 ottobre 2012
TANTO PER INCOMINCIARE
Lo avevamo pur promesso che ora è basta di mettere le foto patinate, ora si
metton le foto verità ed eccone una che è già in prima pagina del blog. E’ un biglietto un po’ da visita che
accoglie il viaggiatore ferroviario che, per sua sventura, abbia deciso di
scendere dal treno. Avrà subito pensato di essersi sbagliato, ma poi la scritta
è proprio quella; un po’ ingiallita, fors’ anco un po’ sbiadita, ma non c’è
dubbio, ha proprio messo il piede sul
suolo della Perla, coraggio non disperi ne troverà anche di peggio.
Qual è la causa o, almeno una delle cause cui imputar tale sfacelo ? Noi ne conosciamo almeno una,
quella che ha da ricondursi alle decisioni di Palazzo, certo non solo di ieri,
ma di quando il Professor già regnava e
un altro, invece, governava. Insomma, a rivisitar la norma messa allora da
quella coppia micidiale, chi mai volesse ripristinar quel bene e farne gli usi
consentiti, ha da pagare un obolo salato: quello di fare un parcheggio sotto
terra di superficie pari a, circa, quattro volte la tettoia di superficie ed, una
volta che lo ha fatto e anche pagato, lo passa a quelli del Palazzo. Insomma
adesso che sto Palazzo tutto monetizza,
compreso ciò che non si può, allora, ma solo per qualcuno, si inventava i superstandard che, detta in altro modo, era una sorte di estorsione. Noi ci abbiamo
ben provato a dire che sta norma è un po’ da matto e che, forse, era bene
subito variarla e ricondurla a legge più vigente, ma il Professore, allora
ancora un delegato, ricordava assai poco di quel fatto e tutto finì nel calderone
della variante per alberghi che, come sapete, dorme sonni tranquilli in un
armadio. Abbia pazienza il viaggiatore: Stresa stazione, linea del Sempione, lago
prealpino, profondo nord, l’Europa sta un po' troppo ancor lontana.
mercoledì 17 ottobre 2012
LA GIUSTIZIA FISCALE
Non aumentano le tasse e neanche le imposte, siamo bravi, così aveva detto il
nostro Canio durante il suo intervento
nell’ultimo Consiglio. Certo che quanto a memoria non va forte perché già si
scordava che proprio quel bilancio, di cui ne vantava meriti e virtù, conteneva
la nuova imposta di soggiorno, un gettito non poco grazie al quale, se lo
salva, salva il porto.
E’ vero era assente per le ferie, forse quindi non sapeva, ma giusto il
29 dell’agosto ultimo scorso era arrivata una sorpresa e in quella giunta presieduta dal suo Vice,
approvano un parere per aumentare d’un solo botto le tariffe delle concessioni demaniali rilasciate sulla sponda. Trenta per cento
questo è l’aumento , il massimo possibile a legge ora vigente, che la Regione gli consiglia,
che la Gestione Associata gira agli associati e che questo nostro di associato
subito si conforma e da l’approvazione. Ora la crisi di pubblica finanza, lo
sappiamo, diventa buona a tutto per
mettere le mani nelle tasche e chiudere le toppe delle spese, ma in questo
caso singolare, lo diciamo in assemblea
da quando siamo entrati, regna il caos.
Di quelli che devono pagare, pagano pochi o quasi più nessuno, di quanto
poi dovrebbe già arrivare ogni anno nelle casse , arriva forse un quarto delle
somme, le altre sono evase. Diamo atto, dopo anni di attese, di promesse e di
rinvii, giusto da poco, qualcosa ora si muove ed il Palazzo ha inoltrato un po’
di missive agli evasori per sapere se
son loro che non pagano o chi altri, già perché manco si sa se son poi loro.
Comunque, in questo stato ancora in confusione, mentre si attende di
sapere quanto sarà il gettito annuale che il Palazzo incasserà a ultimata
operazione di emersione di evasione,
Canio assente e non si sa, ma certamente consenziente, il suo Vice decide
quanto sopra: chi già paga , paghi ancor un po’ di più, anzi il massimo di più,
quanto agli altri, dopo si vedrà.martedì 16 ottobre 2012
LA CITTA' FORITA
Aveva iniziato proprio Canio quando, nella scorsa stagione dell’inverno,
aveva preso la penna e poi l’accetta e sotto il suo volere una ventina di
alberi erano finiti subito per terra. Tra gli altri ricordiamo quel platano grande,
bello e tutto sano che si innalzava nel giardino del Regina, ma poi gli prese
una malattia certo improvvisa, quanto forse anche infettiva, tanto che Canio,
subito allertato, da deputato alla salute di città vi provvide e ne dispose l’immediato funerale.
Ora al suo posto è cresciuta una scaletta che scende nell’albergo sotterraneo,
prova ne è di quale fu la causa di quella improvvisa malattia.
Poi venne il fortunale che, venuto giù dalla collina, colpì parchi e
giardini, distrusse le statue e gli obelischi, rovesciò le piante, strappò le cime e i rami e si placò solo dopo aver assalito l’altra sponda e rasa al suolo Villa
Taranto. Da lì altro lavoro per seghe, accette e motoseghe certo non manca,
anzi va avanti, ma poi ti guardi attorno e vedi che, proprio l’altrieri, sotto un taglio giusto a raso, finisce il
parco intero di una di quelle ville acquistate e abbandonate dai soliti signori
stresiani benemeriti. Certo che sto parco, poverino, era in stato fatiscente, un’altra
di quelle vergogne cittadine da nascondere o sparire, comunque il suo destino,
ormai, è segnato, è sparito e sorgerà,
si fa per dire, un bel parcheggio di autobus per ospiti d’albergo. Dimenticavo poi di dire che, di tutti i tagli
fatti e ricordati, non c’è manco uno di albero
piantato, insomma andiamo bene da quando l’hanno iscritto tra i Comuni anche
fioriti e pagano la quota in ogni anno. Morale qui si cambia, ora basta è l’ultimo
giorno che pubblico solo ste foto che mi
copiano e mi invidiano, da domani in prima pagina ci metto le vergogne cittadine e poi vediamo ……
lunedì 15 ottobre 2012
SILENZIO IN AULA
E così nell’ultima seduta di Consiglio, alla domanda cosa hai fatto, caro
Canio, in quest’ultimo di anno per risolvere il problema del finanziamento
della villa Palazzola, Lui, sta volta, è
stato zitto, zitto e muto come è raro gli succede. Ne sappiamo come prima, anzi,
dunque, forse meno anche di prima,
informati circa zero dal governo cittadino. Più informato e più loquace c’è
sembrato, poi per vero, il suo Vice delegato che se la sera era assente per le ferie, è poi invece assai
sempre presente tra le mura del Palazzo. Interrogato in argomento non ha
eluso la domanda, forse anche l’ aspettava e con tono molto chiaro, Lui ci ha dato la risposta. “ Non ha fatto proprio niente”. Bravo
dunque il delegato che risponde alle domande e supplisce quel silenzio imbarazzante
che ad andar avanti ancor sempre così diventerà forse assordante. Quindi, niente
è la risposta alla domanda cosa hai fatto per salvare questo pezzo di programma che era un pezzo di promessa elettorale.
Niente hai fatto, questo è il vero, ma hai deriso, tu e quel saggio cui eri accanto
l’altra sera nel consiglio, quando fatta la domanda, consigliammo un’altra
strada per salvare la questione. Poi
leggiamo che il turismo culturale sembra andare anche alla grande, con le mostre
che in autunno vanno aprirsi un po’ dovunque,
mentre qui vanno a chiudersi battenti,
in tutta fretta, per finire la stagione; niente ha fatto questo Canio, vien la
rabbia a pensare la sua impotenza, Lui si attende un salvatore che, piombato
giù d’un botto, gli risolva le questioni: porto, soldi,Palazzola, l’alberghiera, la variante,
la Zanetta e la Gabbiola…., Lui si attende anche il messia, ma che venga e lo porti pure via.
domenica 14 ottobre 2012
NEOAVENTINO
Scusate, andiamo un po' a singhiozzo perché la macchina si è rotta, comunque se c'è una cosa che il Palazzo non fa, questa è quella di dare una risposta alle attese che, una dopo l'altra, vanno perse. L'elenco è lungo e non lo ripetiamo, ora si aggiunge questo ignorare le domande, legittime e dovute, fatte nell'unica sede che la democrazia locale, anche se malferma, ci regala. Lo spettacolo è andato in scena nell'ultima seduta del consiglio il 4 ottobre u.s.. C'era in cartellone un argomento un po' noioso, fatto di numeri, ma anche di questioni, una sorte di verifica ai 3/4 dell'esercizio di bilancio, nessuna occasione è più adeguata e più conforme per fare le domande e avere le risposte. Tutto il governo dovrebbe stare in aula per dare le risposte, mancava il vice delegato è già questo è un bel segnale; mancavano i capi dei gruppi che "controllano", l'uno aveva atteso sino all' ultimo minuto concordato, ma aveva già il biglietto ed è partito, l'altra è stata attesa sino all' ultimo minuto, ma poi non è arrivata, per questo aspettiamo che giustifichi e si spieghi. Comunque che siano stati 5 o solo 3, i voti qua non contano un bel niente, maggioranza sta blindata. Se numeri non contano, contano invece le domande, se sono pertinenti e anche stimolanti, e le questioni così son state correttamente formulate. Silenzio in aula, il Professore, tirato un poco per la giacca, si desta dalla trance, ma corre troppo avanti e si rimette, già, al voto elettorale.......boh? Poi sentiamo Canio che, questa volta, l'intervento lo aveva preparato davanti ad uno specchio, ma ignora le domande, ignora le questioni, mentre ci dice che i conti sono a posto senza toccare ne le imposte, ne le tasse. Dimentica che si giova di una imposta che non c'era che getta, quest'anno, 550 mila euro e chiude lì, anzi poi dice, se volete le risposte fate gli interpelli. Insomma è come un Aventino un po' a rovescio, vengono in aula, ma forti dei numeri si arroccano e ignorano, non certo quelli che le domande in aula le leggono, ma quelli che in aula non ci sono, un pezzo insomma del popolo elettore che quelle domande avrebbero scritto e sottoscritto. Così vanno le cose dentro sto Palazzo, profondo nord, sponda di un lago, chiuso per inverno.
giovedì 11 ottobre 2012
IL PECCATO
Ieri vi abbiamo parlato della grande confessione fatta da Canio, a porte chiuse, dentro quell'aula senza testimoni e senza spettatori. Che fosse anche pentito questa è un' altra cosa; la contrizione si traduce, secondo la dottrina, nel proposito di non commeterne mai più, ma come abbiam detto, Canio è ricascato subito nel vizio, ripetendo quel peccato che ora a noi impedisce di dargli anche il perdono. La prima volta era caduto per errore, lo aveva consigliato, per il vero, un vecchio saggio cui aveva delegato la materia e a cui aveva riposto la fiducia. A esaminare dunque bene quel peccato si trovano scusanti e attenuanti, imperizie e imprevidenze che, nel caso si fosse poi pentito, lo avremmo certo assolto e perdonato. Invece lui ricasca un'altra volta e, questa volta, il vecchio saggio si è eclissato, o meglio, forse è anche scappato, così non c'è l'attenuante, non c'è più neppure la scusante. Decide tutto lui da solo e come recita quel detto: errore umano est, perseverare è anche diabolico. Recitando la sua di confessione Canio ammise di avere chiuso tutto in un armadio, non perchè ne temesse la fuga o la rapina, ma per un'esigenza più che giusta: studiar le carte bene fino in fondo, consultar i testi scritti del diritto, analizzar per bene quanto osservato sul tema della città nel suo futuro; insomma, quasi quasi, sembrava voler dire di aprire un' accademia del pensiero e radunarci le menti intraprendenti. Poi si scorda, Zanetta lo richiama, Lui si scuote dal pensiero, quello astratto, ricorda di essere ancora il condottiero, risalta su a cavallo e via, ordina una carica. Qui consuma il suo secondo di peccato, anche mortale, certo quello che, forse, c'è anche nel codice penale. Se i temi infatti sollevati da quelle menti astratte che lo turbano in Consiglio sono veri che ci deve pensar su per qualche anno, sfilare lo Zanetta da quel pacco, così sottratto, soltanto lui Zanetta, dal risultato poi finale della valutazione attenta cui Canio, ci dice, che è impegnato, questo sol fatto, lo capisce anche un bambino, è un privilegio già accordato. Ecco il peccato dunque si è formato ed ecco il peccatore intento a consumarlo e accordare il perdono in corso d'opera il codice canonico, per ora, ce lo esclude.
mercoledì 10 ottobre 2012
LA CONFESSIONE
Dopo un po' di gestazione, durata circa solo poi tre mesi e qualche giorno, il Palazzo ci consegna un documento che, da tempo, attendavamo. E' un verbale della prima riunione della nota Conferenza convocata per Zanetta, tenutasi il quinto giorno dell'estate ormai passato. L' aveva convoca, presieduta e fissato l'ordine del giorno il nostro amico Canio, cui queste funzioni gli piacciono parecchio, anzi ne va matto. Cos'è poi sta Conferenza, ne abbiamo fatto cenno tante volte; è un organo mezzo tecnico/politico. In questa fase deve veder se la variante "personale", quella di Zanetta, è compatibile con quelle così dette "strutturali" e poi deve esaminare e valutare le osservazioni che, in questa prima fase, sono giunte. Non voglio affatto qui tediarvi con spiegazioni più di tanto su quel che deve o no anche fare, comunque quella seduta era la prima, poi ce n'è stata una seconda e la terza è fissata per il giorno 17 del mese che è già in corso. Come è andata ? Un po' è già storia ormai passata, perché è anche noto che il Consiglio venne convocato il 24 luglio per approvare una richiesta formulata proprio in quella sede. La copia del verbale a nostre mani, consente però di leggere le fonti , insomma di fare un po' la ricerca nell' archivio e di cogliere qualcosa che, diversamente, potrebbe sfuggire agli storiografi locali. Quindi, a parte il fatto che Canio, in quella sede, deve essersi esibito mica poco, interessante è un passo del verbale riportato in cui sta scritto perché la variante alberghiera strutturale, quella grande per intenderci, sta ferma in un armadio. Perchè dice Canio : " contenendo più oggetti sottoposti a modifica, ha avuto in sede di pubblicazione, numerose osservazioni che necessitano di attenta valutazione e di conseguenza si è ritenuto di non attivare sulla succitata variante la procedura..........." Detto in un linguaggio un pochino diverso, no..... non lo diciamo proprio come anche lo vorremmo, questo significa che le 25 osservazioni redatte da Piervalle, ma non solo tutte quelle sue, hanno messo Canio in un angolo e da lì non sa come uscirne. Nessuna confessione è mai stata più sincera e vera di questa che abbiano letto; una volta tanto Canio ha detto tutta la santa verità, diamogliene atto. Quanto invece a dargli anche l' assoluzione per questa confessione, andiamoci un po' piano, perché Canio deve essere un peccatore un po' seriale e ne ha commesso subito anche un altro, sino ad oggi non ancora confessato e che porta il nome di "variante, quella stralcio", ma che, tra gli amici, tutti la chiamano " La Zanetta". Ma verrà un tempo in cui.....................
martedì 9 ottobre 2012
PER FATTO PERSONALE
Gli eccessi cui Canio va soggetto lo portano, molte volte, a fare e dire cose che magari non vorrebbe o che , comunque, in condizioni stabili, ben si guarderebbe. Noi lo sappiamo e siamo preoccupati per quanto, prima o poi può combinare, per questo ogni tanto , tentiamo di dargli una calmata. Nell'assemblea di luglio ne aveva dette d'ogni colore ed ecco , allora, la risposta letta in aula il 4 ottobre u.s..
"Nella scorsa seduta, a fronte della lettura di una legittima tesi, sottoscritta dalle minoranze, nei confronti della variante strutturale stralcio, il Consiglio ha assistito ad un severo richiamo del Sindaco nei miei confronti, indicato come persona contro cui “l’Italia intera deve combattere”, in quanto io reo di utilizzare, nel contrasto alla aggressiva politica urbanistica inaugurata dal Sindaco, gli strumenti che la legge mette a disposizione. Tali strumenti, propri di uno stato di diritto, sono stati indicati dal Sindaco come strumenti fascisti, salvo dal medesimo utilizzare e a sua personale difesa, le tutele che risalgono, come è noto, al codice Rocco di fascista memoria.
Questo a illustrare il ribaltamento della oggettività di
cui qui dentro, un po’ spesso, si fa uso. Ora non sarò io a dovermi difendere da
accuse tanto ridicole, avendo assolutamente a posto tutto il mio curriculum
personale e non solo. Spiace però che, in questa maldestra trappola tesa dal
Sindaco, sia caduto, ingenuamente, anche il mite consigliere Scarinzi che ha cercato di trasformarsi in pubblico
ministero di accusa nel processo, non ancora avviato, per diffamazione o chissà
cosa altro. Io quel testo recensito dal Consigliere non
solo lo avevo scritto, ma l’ho letto e riletto, prima e dopo e ho anche
riascoltato la registrazione consiliare; ebbene non c’è nulla, ma proprio nulla
che riguardi una valutazione su persone, c’è solo un’
analisi, forse troppo efficacie, di quei documenti che dovevano essere
approvati o
respinti. Se il Consigliere anziché prender nota e
sottolineare singole parole fuori contesto, ne avesse, con maggior attenzione,
ascoltata la lettura, avrebbe avuto modo di farsi un miglior giudizio della
vicenda in esame e avrebbe trovato molte più assonanze con le proprie dichiarate
appartenenze piuttosto che non con quelle praticate dal Sindaco, cui invece
sembra aver voluto manifestare o confermare un’ assoluta fiducia, anche a
scapito della propria dichiarata appartenenza e dei suo
valori. Mi auguro quindi che i consiglieri ed il Sindaco, da subito e nel
seguito, abbiano ad affinare i propri criteri di giudizio, distinguendo ciò che
è la critica e il contrasto anche forte e aspro a proposte non condivise,
contrasto cui non può essere precluso l’utilizzo di nessun lecito strumento, con
le critiche rivolte alle persone che, ove, invece, in tal senso il contrasto è
erroneamente inteso, si traduce poi in
repliche, queste si che intaccano il
rispetto che ciascuno pretende che in ambito consiliare sia osservato nelle
reciproche relazioni.
Grazie
Commento finale di Canio: " Spero che non creda a quello che ha letto, altrimenti sarebbe preoccupante ".
Commento finale di Canio: " Spero che non creda a quello che ha letto, altrimenti sarebbe preoccupante ".
lunedì 8 ottobre 2012
APPROFONDIMENTI
Per chi ha voglia di seguirci, forniamo qui a seguire il testo, letto in aula giovedì ultimo scorso , e che fa il punto ed interroga Canio e il suo governo sullo stato del programma, quello Suo ben lo si intende. Solo una cosa che, quanto alle risposte, neanche manco una.
GRUPPO INSIEME
Intervento
in aula nel merito dell’esame degli equilibri di bilancio e di verifica dei
programmi.
L’annuale
appuntamento con la verifica degli equilibri di bilancio e di attuazione dei
programmi è o dovrebbe essere l’occasione per fare l’esame, da parte del
Consiglio, al Sindaco e al suo intero
governo e per assegnare loro un voto. Dico
dovrebbe perché, più volte, ci è parso di osservare che questo Consiglio non
abbia inteso il proprio ruolo che è appunto proprio quello di fare esami, dove
Sindaco e Giunta stanno sui banchi e in cattedra sta tutto il resto del
Consiglio. Questa
è la fisiologia che l’ordinamento assegna al Consiglio e non a caso,
negli enti sopra i 15.000 abitanti, lo presiede, per legge, un
Consigliere estraneo all’esecutivo. Tale possibilità qui è stata, a suo tempo,
rifiutata ed i risultati si vedono con un consiglio troppe volte prono al suo
Presidente, presidenzialista assai, che gli impone il suo ritmo e la sua
volontà, sottraendo al Consiglio stesso la sua vera funzione: l’esame ed approvazione degli atti di indirizzo,
l’iniziativa propositiva ed il controllo dell’attività dell’esecutivo.
La
assoluta mancanza di depositi di interpellanze o interrogazioni o altro ancora da
parte dei Consiglieri di maggioranza, marca in maniera visibile questo stato di
insufficienza rispetto alla funzione che il Consiglio ben avrebbe e potrebbe
svolgere, appiattito, invece, sotto l’ unica volontà che ha peso e ciò di
fronte anche a clamorosi insuccessi, piuttosto che a cambiamenti repentini di
programmi o persino di fronte ad azzardate ed acrobatiche procedure e tutti
sanno a che cosa ci si vuole riferire.
Comunque
dieci con lode per quanto riguarda il mantenimento degli equilibri di bilancio,
ma nessun merito va agli Organi di Governo, quanto piuttosto e tutto alla
struttura che attraverso l’attenta attività della sua Responsabile, ormai infila con
millimetrica precisione le previsioni di entrata e non lascia spazio alla finanza
creativa di un qualche delegato pro tempore e infatti, in una delle poche scelte
che si riconducono alla responsabilità
degli organi di governo, si rileva un evidente errore, laddove si bruciano
sul piatto del patto di stabilità i circa 350/390.000 euro impegnati, nella
annualità in corso, per la costruzione del porto e derivanti dalla nuova
imposta di soggiorno. Questa
somma infatti non verrà spesa durante questo esercizio e quindi sarà persa, ai
fini di patto, diventerà, insomma, non spendibile, mentre con più attenzione
avrebbe dovuto essere impegnata sulla annualità 2013 o forse anche 2014, e
destinata quella del 2012 a
investimenti immediati. Ciò
vanifica oltretutto, in parte, il risultato positivo economico che, forse, per la
prima volta il bilancio preventivo aveva
conseguito, non tanto anche qui per merito degli amministratori diventati
improvvisamente virtuosi, quanto per effetto della istituzione della nuova
imposta di soggiorno e per i tagli imposti da leggi dello Stato, a
dimostrazione, in tale ultimo caso, che se si è costretti si può, altro che : “
ma come si fa !” .
Ma
questo errore fa il paio con quello consumato lo scorso esercizio dove una
attenta tempistica programmatoria, anziché il ricorso a strumenti creativi
esterni per baipassare i vincoli di patto, avrebbe potuto conseguire
l’obiettivo con l’utilizzo della seconda trance del patto verticale che,
invece, manco fu oggetto di richiesta e mi riferisco alla questione degli
imbarchi per la navigazione, questione sulla quale poi ci torno. In quella
circostanza dovemmo prendere atto della nostra ignoranza in materia di patto e
della vostra lungimiranza che infatti non ottenne successo.
Non
si condivide l’utilizzo di rilevanti somme derivanti da avanzi di
amministrazione vincolati, per opere di esclusiva manutenzione e , nel caso
della viabilità. Non si torna sulla questione di chi ha sfasciato le strade e
non è stato chiamato a risarcire il grave danno arrecato, questione che pur
rimane aperta, ma sullo scriteriato utilizzo dei proventi delle monetizzazione
degli standard, proventi che vengono dirottati verso un utilizzo non proprio, quale
invece quello che dovrebbe essere e cioè; l’incremento delle dotazioni per
servizi a beneficio dell’intera collettività in conformità a quello strumento
urbanistico che, per quanto riguarda l’ attuazione delle sue pubbliche
previsioni, ha avuto ben scarsa applicazione.
Manifestiamo
invece soddisfazione per il vistoso calo a cui assistiamo delle richieste di
riconoscimento di debiti fuori bilancio, specie per quanto riguarda le spese
legali, tuttavia si giudica eccessivo il reiterato ricorso alla pratica della
acquisizione di pareri legali, anche e soprattutto se, come afferma il Sindaco,
questi pareri vengono resi secondo la volontà di chi li chiede e non, quindi,
“pro veritate”. Detta così non servono proprio a nulla, salvo che a spender soldi, ma men che meno a scriminare
responsabilità nella assunzione delle decisioni successive.
Consulti
pure il Sindaco la giurisprudenza a riguardo e se ne renderà edotto.
Quanto
al resto, cioè alla verifica dell’attuazione dei programmi, anche in questa
occasione il governo se ne lava le mani
e rimette il tutto alla relazione dei Servizi.
Già
lo scorso anno ne facemmo oggetto di un rilievo, poiché non è possibile che in
occasione
di questo momento obbligato di verifica, il Governo non si assuma le proprie
dirette responsabilità e non sottoscriva un documento da presentare in
Consiglio ove dia conto dell’attuazione, dei ritardi, delle modifiche, insomma
di tutti i problemi, ma anche dei successi così come degli insuccessi che il
programma di mandato, poi calato nelle singole programmazioni annuali e
triennali, incontra lungo il suo percorso.
Invece
di tutto questo non c’è ombra, non c’è una relazione del Sindaco, non c’è una
relazione dei delegati per singola materia, insomma nulla; eppur siete pagati
anche per questo.
Soltanto
attraverso l’esame trasversale degli obiettivi assegnati ai singoli Servizi è
possibile ricavare un qualche quadro dell’andamento del programma, ma è un
quadro incompleto e insufficiente senza alcuna assunzione di responsabilità da
parte dei soggetti di governo, quasi che l’andamento gestionale risponda a
logiche proprie e diverse da quello dell’ apparato di governo stesso.
Comunque
dobbiamo farcene, oramai e nostro malgrado, una ragione; prendere atto e ogni anno, di questa cattiva abitudine di
un Governo che evita, in tutti i modi,
di venire in Consiglio e sottoporsi al suo esame per dire cosa è che va
bene e cosa c’è che non va bene, questo almeno dal suo punto di vista. Manco
questo dunque.
Nel
merito dell’andamento non manchiamo noi
di compiere una serie di osservazioni cui spetterà all’esecutivo dare una
compiuta risposta e allora, per iniziare, riprendendo subito la questione
lasciata in sospeso degli approdi della navigazione, si chiede perché mai non
avendo voluto ed omettendo di far rimuovere gli abusi a carico di chi li aveva
commessi, non si sia avuta la determinazione e la volontà di porre sul medesimo
tavolo anche la questione, irrisolta, della
stazione laghi del capoluogo. In quel caso, sino ad oggi, viene negato
il trasferimento all’ente dell’immobile, peraltro già pagato, mentre in questo
caso si accolla all’ente una rilevante parte della spesa di realizzazione
imputandone la competenza. Non c’è forse in questo un’ evidente contraddizione
? E quale occasione migliore, credo è andata persa per risolvere, insieme, le
questioni con una soluzione univoca ed il passaggio definitivo della proprietà
dello scalo del capoluogo al Comune.
Comunque
che fa l’esecutivo ? Riuscirà a portarsi a casa l’immobile o, almeno, a farsi
restituire i soldi che il Comune ha speso, sino ad oggi, senza esito?
Come
non pensare di toccare in questa sede la questione di villa Palazzola. Quale è
stata l’attività che il Sindaco ha svolto durante questo esercizio
affinchè la vicenda potesse avere una
positiva soluzione ? Non se ne ha traccia e pertanto chiediamo, se vi è stata,
di conoscerla o, invece, si ritiene la questione, definitivamente persa e
quindi manco meritevole di ulteriore attenzione ?
Ci
si chiede poi se nella ipotesi, niente affatto peregrina, di una lunga notte
di sofferenza che attende il bilancio
regionale, cui peraltro la politica trova modo di ancora alimentarsi senza
tregua seminando contratti cococo a go go, non sia possibile pensare ad altre
strade.
In
altri termini ci si chiede se sia del tutto peregrino pensare che
l’investimento privato possa avere un qualche interesse nei confronti del
turismo culturale. Se anche ci fosse una lieve aspettativa di interesse in tale
senso e non penso solo ad investitori italiani, allora sarebbe forse bene che
il Comune, nell’ambito della Fondazione, si facesse parte attiva per assegnare
alla stessa Fondazione una nuova
missione capace di individuare un percorso diverso di finanziamento e di
successiva gestione del contenitore, una volta realizzato.
Pensate
forse che l’ allestimento di una mostra quale quella recentemente aperta e che per
oltre un anno si svolgerà a palazzo Reale di Milano, non sarebbe un
investimento pagante anche per un investitore privato?
E’
quindi bene che il locale Governo si dia una mossa un po’ decisa e sondi
percorsi anche diversi per raggiungere un obiettivo che, sino ad oggi, anziché
avvicinarsi, si allontana.
Le
relazioni non ne fanno cenno, ma le notizie le ricaviamo da altri atti e cioè
che a Stresa Servizi srl è stato affidata l’incarico di far redigere lo studio
di fattibilità riferito a parcheggio interrato da realizzarsi in P. za Capucci.
Questa opera è inserita nel piano triennale, annualità in corso, ma come non
rilevare l’incoerenza con la quale si procede, laddove lo studio di fattibilità
è invece uno strumento utile e necessario, richiesto per la formazione del
piano triennale. Qui invece prima si fanno
i piani e poi gli studi per i
piani.
Quanto
poi al metodo di finanziamento di tale opera, non si crede che il progetto di finanza sia lo strumento
adeguato. Tale opera, nella volontà e desideri di alcuni amministratori ha un
solo scopo e cioè risolvere un problema di parcheggio stabile per residenti nel
centro. Se ciò è vero, crediamo si debba abbandonare l’idea di un parcheggio di
sosta breve da porre su di un primo livello sotto il piano strada, perché non
vi sono le condizioni minime necessarie: (le vie di accesso sono inadeguate e
inadeguabili, il centro va liberato e non affollato dal traffico), mentre ci si
concentri allora sull’unico scopo perseguito, assegnando con bando concessioni
ultradecennali a residenti o proprietari
di immobili in area centrale e con le
somme che dovranno essere raccolte si realizzi un’ opera con una capienza pari
e non superore alla richiesta che emergerà dal bando.
Quanto
al porto, essendo oggetto di trattazione in altri punti dell’o.d.g. non ci si
sofferma in questa sede più di tanto, salvo osservare che, quando e se mai
l’obiettivo sarà raggiunto, esso ha visto vanificarsi, nell’arco dell’ultimo
anno, tutti e non solo, i vantaggi
riferiti ai costi, conseguiti dopo un
tormentato esito di gara, andando ad impattare invece contro una vertiginosa
impennata dei costi, altro che spending review, ma spendi pure anche di più.
Questo
solo fatto costituisce un’ indubbia pesante sconfitta di un programma dove un’
amministrazione, dopo sette anni di attività, non è riuscita a portare in gara
un progetto“ eseguibile” così, almeno, viene definito quel progetto nel parere
reso dall’Avvocato Pafundi, legale di fiducia dell’amministrazione.
Vi
sono poi una serie di osservazioni, anche minori, sulle quali, in questa sede,
è anche utile soffermarsi avendone la opportunità e traendole dalla lettura dei
documenti di verifica posti agli atti.
Brevemente:
1) Viene
riproposta la revisione della convenzione asilo nido con Baveno,
medesima previsione pare fosse contenuta in pari documento dello scorso anno; si vorrebbe
sapere qualche cosa in più.
2) Leggiamo circa la predisposizione di un nuovo
regolamento motoscafischi che, personalmente, ritengo necessario, salvo un suo
esame di merito; si chiede se l’amministrazione avrà il coraggio di portarlo in
approvazione e di conoscere le linee cui si informa.
3) Si chiede di conoscere lo stato di attuazione della
concessione fonte acqua di Levo ed, in particolare, se i valori economici della
concessione siano stati, come previsto, sottoposti all’esame di congruità ed il
relativo esito.
4) Si chiede di conoscere per quale motivo
l’amministrazione abbia ritenuto procedere subito ad un tentativo di
assegnazione a privati e con una previsione di lungo periodo, senza una
preliminare valutazione consiliare circa la miglior destinazione d’uso
dell’area o di parti di essa del sito dell’ex vivaio Alpinia già riassegnato
nel possesso del Comune da parte della Regione. In particolare
si chiede di conoscere come non si sia pensato, nel corso della
trattativa per la riassegnazione al Comune del possesso dell’area, di
coinvolgere la stessa amministrazione regionale, nell’ambito del progetto di
rinnovo degli impianti funiviari, per un utilizzo di una, seppur limitata,
parte di essa area in funzione delle esigenze di parcheggio della stazione
intermedia della funivia in prospettiva di un alleggerimento della pressione
automobilistica invernale sul Mottarone vetta ed anche in una prospettiva di
maggior utilizzo e quindi produttività degli impianti del secondo tratto,
ampiamente sottoutilizzati durante l’intera stagione invernale.
5) Nell’ambito della verifica dei programmi assegnati al
Servizio sicurezza sociale, si chiede di conoscere notizie di maggior dettaglio
in punto: “ controllo del territorio con previsione di pattugliamento per il
controllo della viabilità” e ciò stante la constatabile assenza di una attività
visibile di vigilanza sull’asse viario di maggior intensità di traffico, pur
rilevandosi, in orari di picco e in tratte sensibili, il consumarsi di
violazioni in serie e anche serie del cds, ribadendo che più di video
sorveglianza sarebbe necessaria la istallazione di sistemi automatici di controllo della velocità.
6) Che venga data
ragione del criterio con cui si intenda operare nella individuazione
prioritaria delle tratte di viabilità da sottoporre a manutenzione.
7) Che vengano forniti chiarimenti in ordine ai criteri
di progettazione per il recupero, ai fini museali, dell’immobile comunale sito
in Isola Pescatori. In particolare se sia possibile progettare un recupero
edilizio senza disporre di un progetto museale o se si ritenga già
valido quello oggetto di studio di fattibilità peraltro collegato ad una
prospettiva più ampia che ,oggi, non sembra più attuale, almeno nella dimensioni e nei costi in quella sede,
ipotizzati.
8) Che venga data ragione del mancato assolvimento
dell’impegno, assunto in aula dal Sindaco, circa la revisione delle opere
eseguite sulle Isole per l’adeguamento degli attracchi di emergenza, ricordando
che sei giorni dopo l’assunzione di quell’impegno le opere sono state, definitivamente,
approvate ed accettate dall’Ente .
9) Che venga dato conto delle ragioni per le quali
l’assenza di finanziamento precluda la possibilità di attuare la progettazione,
si ritiene interna, delle opere di ampliamento del parcheggio stazione ferroviaria.
Confidando che quanto sopra possa quindi essere
oggetto di risposta in sede del presente esame circa lo stato di attuazione dei
programmi.
Morale; manco una parola.
sabato 6 ottobre 2012
QUOTA 500
Ieri, 5 di questo mese già di ottobre, abbiamo compiuto un compleanno, quello di essere arrivati a quota 500. Questo è il numero dei post che ci sono ora sul blog che per titolo ha una speranza e per sotto titolo anche un' illusione. Quanto al numero, quel 2, è stato solo un certo escamotage per non confonderlo col primo che era uscito in sperimento. Comunque siamo qui e abbiamo festeggiato in una serata riscaldata di cui la cronaca lo dice e la descrive. La tiratura, se fosse anche di carta, sarebbe un fallimento, comunque 30.628 hanno cliccato sino a qui, la media stabilizzata giornaliera è di 50. Poi ci sono i cali per i viaggi, quelli nostri, i giorni che sono i festivi e quelli prefestivi dove si hanno quelli più vistosi e poi i giorni prima e dopo l'assemblea dentro il Palazzo dove il pennino ha il suo picco, sfiorando anche il raddoppio della media giornaliera. Questi sono i numeri, ma ve ne dico ancora uno ed è che il record raggiunto, in assoluto, degli accessi mensili e quelli giornalieri, è stato nel novembre dell' anno 2011, al culmine della campagna qui lanciata per la difesa della città da quell' assalto sventurato e ancora in corso che Canio si è inventato e fu un aumento di anche oltre punti 60 per ogni 100. E' poi anche vero che c'è la questione del linguaggio che divide in due i lettori; tra quelli che anche applaudono e quelli, invece, un po'.... indecisi, però così lo avevo detto che, anche su questo, non ero un ortodosso, ma sono anche un trasformista secondo i tempi e luoghi dove sono. Però c'è poi una cosa che mette tutti, credo, un po' d'accordo: amici, meno amici, quasi amici, anche i nemici, i lettori abituali e quelli occasionali e son le foto che, quasi, ogni giorno vi regalo e dunque tanti e tanti un po' anche di auguri.
venerdì 5 ottobre 2012
IL MURO DI GOMMA
Così alle 21 si comincia messi in fila per l'appello, manca Vecchi che è in Oriente, Bottini che sta in ferie, Coppola è assente come sempre, la Cabrini non si vede, la Luini arriva dopo e Severino non si sa. Si inizia e Piervalle chiede spazio per il fatto personale, ossia le accuse di condotta disdicevole fatte da Canio nella seduta di luglio, il 24. Ottiene la parola e da lettura, nessuno la commenta, Canio non perde l'occasione di tacere. Via, si inizia per davvero, spetta tutto o quasi tutto al buon Dottore e saranno 70 minuti di lettura di numeri, di dati e di commenti tutti già depositati in atti e qui, ampiamente, conosciuti. Ci vuole la pazienza ad ascoltar proposte di ratifiche, storni e variazioni, aggregati di bilancio, e poi, il pezzo forte che è la verifica degli equilibri di bilancio e dei programmi. Finito, Canio lo ringrazia e passa la parola che prende Bertolino, lui per primo, il quale osserva che si va bene tutto, ma del programma di mandato che non gira che ci dite? Proprio e quasi niente. Tocca a Piervalle fare il mattatore, e da lettura del testo preparato dove tocca le pecche del programma, fa domande cui chiede le risposte, da spunti per esami e discussioni; pressato dal gran Capo, accelera sul fondo, sfonda il tempo a lui assegnato, si scusa, chiude, ma Canio gli fa una romanzina. Sollecitato un poco, riemerge dal silenzio il Professore, è un sermoncino con il finale come il prete che rimette i peccati al suo Creatore e Lui al suo elettore. Arriva allora Canio, si alza dritto in piedi, si abbottona e si sbottona, si stringe il nodo e poi lo allenta, ci dice che il bilancio è in equilibrio, si fa vanto, ma la cosa è solo poi la norma, ci dice che Lui è bravo e questo è un tantino meno vero, ma le risposte alle domande non le da. Così finisce il primo tempo con l'astensione, su tutta la partita di bilancio dei tre di minoranza ed il voto a maggioranza. C'è ancora una cosetta, ma sono solo euro 200 di debiti fuori dal bilancio, Piervalle riconosce che la cosa adesso è migliorata. Si cambia ora registro, si va ai tre punti del finale. Canio chiede un inversione dell'ordine del giorno, la ottiene e la prima è la mozione per salvare l'opera del porto. Qui Canio fa il furbetto e cerca di sondare gli umori del nemico se mai la cosa va in malora. Se mi ricordo bene, dice, minoranza non sarebbe poi contraria a lasciar perdere. Ricordi male o non ricordi affatto caro Canio gli risponde minoranza, lascia stare e vai invece avanti a raccontarci tu sta cosa. Non è che si capisca molto di quel che dice o anche che non dice, ma sembra intenzionato a mettere davanti le sue mani sia che arrivi quel parere per l'uso del denaro, sia che il parere non arrivi. In un caso sembra dire che ormai è tardi ed il patto non consente fare il porto, se poi invece sarà no, metterci denaro del bilancio, forse è meglio anche di no. Comunque vada, per ora la mozione che impegna Canio e il suo governo a trovar la soluzione mica possono bocciarla, ovvio che si approva, poi dopo si vedrà. Si passa ad altro punto che interpella sempre sul porto o meglio, ripete l'interpello già inevaso l'altra volta. Qui l' ambiente, già un poco riscaldato, sale ancora un po' di qualche grado. Canio legge le cose già passate l'altra volta, ma non dice quello che l' interpello vuol sapere. Allora la cosa si chiarisce e Piervalle lo dice molto e molto chiaro che l'errore è aver messo a bando un progetto ineseguibile. Non son parole sue, ancor chiarisce, ma di Pafundi il famoso legale del comune, il legale di fiducia di Canio e del governo; ineseguibile perchè e qui è Pievalle a sostenerlo, basta leggere le carte e si capisce che se ci sono gli imprevisti di progetto, ossia le cose manco prima viste, non ci sono le cose imprevedibili, ossia le cose che anche a cercarle non c'erano e chi conosce il codice dei pubblici contratti ben lo sa che, in tal caso, la gara è da rifare, senza cercar, peraltro, il solito consenso regionale per l'uso del denaro. Morale, è un fallimento cercato e meritato. Si, certo, poi sbraitano le truppe cammellate: " fai i nomi, fa i nomi", ma state zitti non siete all'osteria, basta poi leggerli sti nomi, stanno in calce agli studi ed ai progetti. Si chiude l'argomento con la stanza un poco troppo anche riscaldata e allora si passa a quello che è il finale, ma qui le truppe cammellate non reggono lo sforzo di stare più sedute al loro posto, un poco si ribellano e vogliono sciogliere le righe. Morale, è un' argomento che, sebbene, interessante a loro brucia un poco perchè riguarda la bassa produzione dentro gli uffici, ma quanto a produzione anche queste truppe..... mica poi stan tanto male !
giovedì 4 ottobre 2012
CANDIDATO ALLE PRIMARIE
Nell’ultima
seduta di Consiglio, il nostro caro Canio si era lasciato prendere la mano e, in
un eccesso della foga, indirizzato al solito Piervalle aveva poi auspicato, udite udite, che contro persone
come lui : “ L’italia intera ha da combattere “. Qui era proprio andato fuori un
po’ di troppo anche le righe, la scala è sempre quella, di un comune piccolino,
si…. la chiamano la Perla, ma suvvia, questo nomignolo se l’ era guadagnata l’altro
secolo al suo esordio, oggi è solo una dei tanti e mica messa poi più tanto bene.
Comunque, sempre Canio non parve essersene accorto che non stava in Parlamento,
ma in un’assemblea di soli 17 componenti e manco presenti tutti sempre; niente
affatto è andato avanti per un pezzo a dirne di cose che uscivan di misura, tanto
da credere noi altri che stesse facendo delle prove generali per un suo salto
prossimo venturo al governo nazionale. Per ora comunque è sempre qua e questa
sera ritorna al suo Consiglio e non è ancora finito in Parlamento. Speriamo non
replichi le prove perché ne abbiamo avute a basta l’altra volta e poi ci manca l’altra
prova: le primarie. Ecco trovato un posto al nostro Canio: candidato alle
prossime primarie, per chi ? Ancora non si sa, ma per ora e forse anche un po’
dopo, poco importa; quel che importa è che ci creda, si convinca di potersi
candidare con chiunque, si presenti, salga il palco, manca poco, forse è pronto, è
più che pronto è superpronto.
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