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martedì 16 ottobre 2012

LA CITTA' FORITA


 
 
Aveva iniziato proprio Canio quando, nella scorsa stagione dell’inverno, aveva preso la penna e poi l’accetta e sotto il suo volere una ventina di alberi erano finiti subito per terra. Tra gli altri ricordiamo quel platano  grande, bello e tutto sano che si innalzava nel giardino del Regina, ma poi gli prese una malattia certo improvvisa, quanto forse anche infettiva, tanto che Canio, subito allertato, da deputato alla salute di città  vi provvide e ne dispose l’immediato funerale. Ora al suo posto è cresciuta una scaletta che scende nell’albergo sotterraneo, prova ne è di quale fu la causa di quella improvvisa  malattia.  Poi venne il fortunale che, venuto giù dalla collina, colpì parchi e giardini, distrusse le statue e gli obelischi, rovesciò le piante,  strappò le cime e i rami e si placò solo  dopo aver  assalito l’altra sponda e rasa al suolo Villa Taranto. Da lì altro lavoro per seghe, accette e motoseghe certo non manca, anzi va avanti, ma poi ti guardi attorno e vedi che, proprio l’altrieri,  sotto un taglio giusto a raso, finisce il parco intero di una di quelle ville acquistate e abbandonate dai soliti signori stresiani benemeriti. Certo che sto parco, poverino, era in stato fatiscente, un’altra di quelle vergogne cittadine da nascondere o sparire, comunque il suo destino, ormai, è segnato, è sparito  e sorgerà, si fa per dire, un bel parcheggio di autobus per ospiti  d’albergo.  Dimenticavo poi di dire che, di tutti i tagli fatti e ricordati, non c’è manco uno di  albero piantato, insomma andiamo bene da quando l’hanno iscritto tra i Comuni anche fioriti e pagano la quota in ogni  anno.  Morale qui si cambia, ora basta è l’ultimo giorno che pubblico solo  ste foto che mi copiano e mi invidiano, da domani in prima pagina ci metto le vergogne  cittadine e poi vediamo ……




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