Andiamo avanti, c’è la questione di quel
museo di pesca che, ormai son anni, doveva prender forma e vita nell’Isola che
fu il suo centro ed ora Canio sembra voler declinar a solo edificio per
ospitare qualche artista di passaggio. Così, almeno, stava scritto nell’atto
assunto a inizio di quest’anno dove sembrava esser quel progetto, più volte
detto, ormai lasciato. Canio risponde e,
in parte, si corregge, così che par che quel progetto non sia del tutto
abbandonato, ma solo un poco ora cambiato.
Di nuovo va in onda il noto impianto, quello che sta appeso al filo. L’interrogante
insiste e chiede perché mai tanta certezza a dir che quel rottame è regionale ?
La legge regionale n. 15/97 è ancor
vigente, tanta certezza è quindi un po’ sospetta. Tanto è l’insistenza che,
questa volta, Canio cede e riconosce che la “struttura” spinge a dir che è
comunale e la politica frena per dir che è regionale. Sembra capir che sia un
po’ in atto un braccio, anche di ferro, tra gli uffici e il governo subalpino: gli
uni a dir che c’è la legge 15, gli altri a dir che c’è, ma che è come se non c’è.
Insiste l’interpello: questa sta legge 15 deve sparir di fatto e di diritto, se
la politica è d’accordo perché allor non la cancella? Ora c’è in gioco solo sto
rinnovo, fra ancor solo tre lustri e poco più ci sarà in gioco tutto quanto. Anche
Canio allor lo ammette che occorre cercar di cancellar la legge, ma dopo, dopo
quel che è in corso, lasciamo un poco ancor calmar le acque e poi vediamo, così
dice. Già che siamo in tema l’interpellante incalza e vuol sapere perché si
fece un gran can can dicendo che occorrevano altri soldi e ora che sti nuovi soldi
mica poi ci sono, tutti però che dicono che adesso è tutto a posto. Insomma, è solo una scommessa, questa è un po’
la risposta che Canio confeziona, quindi vedremo come andrà a finir poi la
gara che andrà in corso.
Si arriva in fondo, è il punto più dolente,
tanto che, anche se la partita ormai è finita, si accelera l’uscita programmata
del gruppo che governa. Rimane in aula Canio, la sua giunta senza il noto
Professore e Piero Poletti che resiste
sino in fondo. Si tocca quindi il fondo, cioè si va alla radice del fallimento
di Canio e del programma, si spiega nel dettaglio perché sono mancate le
risorse e non c’è scampo, altro che patto, le ragioni sono elencate tutte e stanno altrove.
Canio non vuole o meglio non vorrebbe farle manco ascoltare, d’accordo ha
pianificato l’uscita della metà dei suoi, d’accordo il pubblico è davanti alla
partita, ma c’è la stampa…, allora inizia lui e questa volta gli da man forte anche il mite
Dottore alle finanze, l’azione di disturbo programmato contro il relator di
minoranza: interruzioni, parlargli sopra, interventi strampalati, riscaldamento
al massimo livello, tutto quei due maleducati mettono in campo per toglier
attenzione e rubar tempo, il filo e la parola. Così si arriva al fondo
che il relator minaccia l’abbandono e, col fiato sempre addosso del Presidente
prepotente, conclude disgustato. Dir che Canio abbia dato risposta è dir soltanto il
falso, lui ha parlato solo d’altro. Siccome dunque né lui, né i suoi,
chiamati in causa, hanno risposto, la prossima volta gli riproporremo ancora le
medesime domande che, se volete, ve le posto, in sintesi, anche qui poco più sotto.
1) La mancata attuazione dei programmi di
investimento è stata, sempre, giustificata a causa dei vincoli di patto di
stabilità interno che limita, di fatto, la spesa di investimento; alla luce però
di quanto emerge dalla relazione di accompagnamento della presente
interpellanza vi sarebbero state molte altre forme di finanziamento cui far
ricorso. L’amministrazione condivide l’analisi qui svolta e se no quale sarebbe
invece la corretta lettura da attribuire al fatto che a nessuna delle fonti
alternative di finanziamento l’amministrazione ha mai fatto ricorso ?
2) E’ consapevole l’amministrazione ed in
particolare il delegato alle risorse ed alle spese, dell’andamento della curva
della spesa corrente che è cresciuta, a parità di servizi effettivi erogati,
ben oltre l’andamento della svalutazione monetaria sino ad attestarsi a circa venti volte quella
dell’anno 1976, a fronte di una perdita di valore della moneta di, circa,
dieci volte ? Quali iniziative ed attività intende attuare o ha attuato per
attenuare questa tendenza alla crescita lineare di spesa onde consentire che, a
parità di prelievo di fiscalità locale, quote non marginali di entrate correnti
posano andare a finanziare spese di investimento ?
3) E’ consapevole il delegato alle risorse
umane che la spesa per il personale, al di là del suo apparente contenimento
entro una percentuale sostenibile, in realtà , in termini assoluti, assorbe una
rilevante quota del bilancio dell’ente ? Quali iniziative, in tema di
riorganizzazione, accorpamento e riduzione
delle posizioni organizzative, gestione
associata di alcuni servizi, blocco di tour over, mobilità interna e/o
esterna, ha inteso o intende assumere affinché anche questa importante voce di
spesa possa concorrere, attraverso la sua sensibile riduzione, all’obiettivo indicato nella presente
interpellanza e cioè lo spostamento di risorse da spesa corrente a spesa per
investimento ?
4) Quali sono le ragioni che hanno impedito,
sino ad oggi, di attivare un qualche "progetto di finanza" pur in presenza di
programmi in tal senso proposti ed approvati in sede di programmazione
triennale degli investimenti ? Vorrà il delegato alle opere pubbliche ed alla
viabilità illustrare le ragioni di tale mancato avvio ed in particolare vorrà
illustrare quali documenti preliminari sono stati redatti per valutare la
fattibilità e sostenibilità economica di un progetto quale quello di
realizzazione di autorimesse in P.za Capucci e non invece aver compiuto analisi
e valutazioni preliminari riguardo altri investimenti, giustamente, ritenuti un
tempo strategici ed ora oscurati ?
5) E’ consapevole il Sindaco ed anche il suo
delegato al turismo, delle importanti opportunità che in questi anni vi sono
state per ottenere finanziamenti attraverso il ricorso al programma operativo
regionale, ma non solo ad esso, che ha
veicolato nella Regione flussi finanziari consistenti, indirizzati e mirati
verso obiettivi assolutamente coerenti
con le esigenze di questa cittadina e che se ottenuti avrebbero consentito di
avviare a risoluzione molti dei problemi che da anni attendono una adeguata
risposta ? Per quale motivo queste opportunità sono state tralasciate ? E’ da
imputarsi a distrazione, non consapevolezza e conoscenza dei bandi,
sottovalutazione della portata delle iniziative di finanziamento ? Quali sono ,
insomma , le giustificazioni che oggi sono dovute ad un Consiglio davanti al
quale è sempre stato ripetuto il mantra del patto di stabilità e che poi,
invece, si scopre che, forse, il vero problema era altrove e cioè in tutte
quelle opportunità mancate che in questa interpellanza abbiamo cercato di
indicare ?