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mercoledì 19 novembre 2014

DARE UN TAGLIO

















Avviene un altro taglio ordinato dal Palazzo; però non è la spesa, ma le vittime son solo quattro piante; succede un finimondo sulla rete; c'è chi da l'annuncio, poi seguono i commenti; gli uni un po' indignati, altri un po' più moderati ed altri ancora giustificano l'evento, ma ad occhio e croce, i più sono incazzati. Non è la prima volta, bisogna ricordarlo; però sta volta non si è vista ancora l'ordinanza da cui, di solito, partiva quell'ordin perentorio, cui Canio disponeva di far piazza pulita; si vede che non c'era tanta urgenza, ma il tutto avrà seguito le vie normali ed anche "regolari". Comunque, qualunque sia la causa, l'effetto finale è poi lo stesso; arriva qualche impresa e taglia il tutto al piede. Per verità occorre anche pur dire che non sempre il taglio è stato fatto raso terra; guardate per esempio 5 tigli che stanno messi accanto l'ingresso del parco di Villa Palazzola, lì sono andati un po' più cauti e adesso rimangono dei pali mozzati a un quarto di quella che era loro altezza. In questo caso l'effetto è andato anche più perfetto, perché manco c'è posto di metterne degli altri, così rimangono sti pali malandati che gridano vendetta. Nel caso più recente, qualcuno poi anche dice che questi quattro alberelli, soltanto un poco storti, erano una grave minaccia per auto ed elettori, ma nessuno che abbia visto lo stato di morte dichiarata in cui, proprio lì accanto, ci sta tutto un filare di piante tutte secche ancora in piedi, mentre nessuno, che si sappia, abbia però, in natura, mai visto un pino marino essere dritto. Eppure non cadono mai a terra, ma resistono al vento più impetuoso e se qualche rametto traballava, bastava col seghetto dargli anche soltanto un po' un taglietto. Nessuno a oggi ancora sa se al posto lasciato dai quattro sventurati qualcuno qualcosa metterà; ne dubitiamo. Perché ne dubitiamo è presto detto; di solito, l'Alcade quando emette un ordine di taglio, dispone che venga rimpiazzato, ma a oggi, crediamo che mai sia stato fatto. Chiudiamo la rassegna ricordando quell'ordine di Canio che, un paio d'anni fa, ordinò per taglio al piede con la scure, la morte di un singolo magnifico esemplare di platano cresciuto, suo malgrado, nel parco del Grand Hotel che sta lì molto vicino. La causa dichiarata era lo stato di salute malandata; l'effetto fu che tolto fu di mezzo, ci fecero una scala per scendere nei nuovi sotterranei alberghieri. Ma così vanno le cose nella Perla che, accanto alla porta d'ingresso del Palazzo, espone una targa di città fiorita al merito europeo. Boh ?!

 

1 commento:

  1. piervalle, faccia un favore a chi di stresa non è, ma che di stresa è affezionato: nel denunciare un fatto o un qualcosa che è accaduto indichi dei particolari a riferimento in modo da poter meglio inquadrare il tutto.
    grazie
    oggioni

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