Ordunque si va in aula anche sta volta alle 18, ma maggioranza sta un po' scarsa. Facendo infatti anche la conta, Di Milia e i suoi son solo in sei, ma con i tre disposti in minoranza il quorum ci sarebbe, giusto giusto. Ma Di Milia è un gran volpone, ha infatti due cose cui tiene di approvare, ma sa che se minoranza al momento del voto poi si assenta, gli manda buca la questione. Per vero Diverio detto Matteo gli aveva proposto di variare un po' l'ordine del giorno, mettendo in testa gli interpelli e in coda tutto il resto. Ma Di Milia non vuole trattare gli interpelli per cui respinge la richiesta e poi spedisce i suoi, che manco capiscono il perché, fuori dall'aula così che manda buca la seduta alle 18 e la richiama un'ora solo dopo. Inizia dunque l'intervallo; la minoranza esce a prendere un po' d'aria, la maggioranza si riunisce, dopo, poco, in un conclave. Non sono ancora le ore 19, arriva Canio e fa la conta. Si parte dunque col ritardo, più o meno, di un'ora circa sul programma. Inforca le carte dunque il condottiero, spiega e comunica un paio di vecchie variazioni di bilancio, poi inizia davvero la serata. La prima è la convenzione per dare, o confermare, il contributo per quattr'anni al Festival Musicale. Obiezione vostro onore, è un atto senza bilancio, è a forte rischio di essere viziato perché contro la legge. Si cita l'articolo e il suo comma e si richiede sia scritto anche a verbale. Così dice Piervalle, poi passa la parola al buon Matteo che punta il dito sull'obiettivo elettorale, per cui accusa Canio di usare gli ultimi Consigli per farsi propaganda con sti atti. Respinge l'accusa, ma non convincete il dittatore che poi chiama al voto gli scudieri che lo votano uniti e combattivi. Minoranza non partecipa a sto voto. Si replica poi subito dopo; si porta in discussione un'altra convenzione; 150.000,00 in euro in cinque anni per lavori straordinari alla casa di riposo Tadini. Prima Canio ci disse che era anche urgente perché le Settimane richiedono sapere se avranno questi soldi, qui non c'è neppur questa ragione che giustifichi l'urgenza, ma la violazione ancora di qualche norma è la sua regola. Si replica pertanto lo stesso copione precedente sino a che si arriva in fondo al voto. Gli ascari son pronti e scattano al richiamo, gli altri neppure vi partecipano. C' è un argomento che attiene ancor la question dell'Alberghiera. Trattasi di spostare quei diritti di uso civico dall'area prevista per il campo ad altro sito. C'è una protesta in aula perché questa proposta non è pervenuta, come di prassi, ai Consiglieri a mezzo posta certificata. Ma taglia corto Canio, dice che non importa, così che manco spiega e se la votano da soli. Poi c'è una questione più leggera. La nuova convenzione per lo sportello SUAP . Si chiude quello Comunale e se ne aprirà da luglio un altro presso la CCIAA che servirà ben 27 comuni tutti insieme. Lo spiega, diligente, il buon Falciola. Sempre corretto e, a modo suo computo, fornisce alla richiesta le risposte. Si sfiora la vicenda che interessò questo Comune e vide sottrarre lo SUAP alla vigilanza. Rimane, quindi, insoluto il sospetto su cosa non funzionò in quei giorni che indusse il governo a togliere alla Comandante anche sto ufficio. Comunque si va al voto e lo si approva. Finita che sta dunque la partita che portava maggioranza, ci si aspettava che, stante l'ora ancora presta, si decidesse Canio a esaurire gli argomenti all'ordine del giorno. Difatti inizia ancora il porto e si va al voto sulla mozione che chiede di definire i nuovi costi e solo dopo proseguire nei lavori. Il voto è un no scontato e la polemica che Canio innesca se la poteva anche evitare. Difatti un suo dovere sarebbe stato quello di dire un qualche cosa intorno al costo e non snobbare l'aula dicendo che tutto è andato a posto, senza però spiegare niente. Comunque questo è Canio; che volete. C'è poi questa mozione che minoranza ha fatto chiedendo di utilizzare una norma contenuta nel decreto mille proroghe che concede da un milione a cinque d'euro per i progetti che valorizzano i beni culturali e del paesaggio ai fini di migliorare l'offerta anche turistica. La Villa Palazzola sarebbe l'oggetto da indicare. Ma Canio è negativo, non crede nella legge, dice che 5 milioni ora non bastano, che neppure più sa cosa farne della Villa, che forse è meglio che ci pensino i privati. Gran delusione dunque viene espressa dall'ala in minoranza, mentre la maggioranza unita vota compatta la rovina. Sono le 20 passate da mezz'ora, Canio chiude le carte e spegne anche le luci; inutili proteste per questo ennesimo suo sgarbo. Lui le interpellanze sulla piscina, la funivia, l'Architetto Ermini e ad altre ancora le rinvia.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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martedì 31 marzo 2015
SENZA MAI FINE
Ordunque si va in aula anche sta volta alle 18, ma maggioranza sta un po' scarsa. Facendo infatti anche la conta, Di Milia e i suoi son solo in sei, ma con i tre disposti in minoranza il quorum ci sarebbe, giusto giusto. Ma Di Milia è un gran volpone, ha infatti due cose cui tiene di approvare, ma sa che se minoranza al momento del voto poi si assenta, gli manda buca la questione. Per vero Diverio detto Matteo gli aveva proposto di variare un po' l'ordine del giorno, mettendo in testa gli interpelli e in coda tutto il resto. Ma Di Milia non vuole trattare gli interpelli per cui respinge la richiesta e poi spedisce i suoi, che manco capiscono il perché, fuori dall'aula così che manda buca la seduta alle 18 e la richiama un'ora solo dopo. Inizia dunque l'intervallo; la minoranza esce a prendere un po' d'aria, la maggioranza si riunisce, dopo, poco, in un conclave. Non sono ancora le ore 19, arriva Canio e fa la conta. Si parte dunque col ritardo, più o meno, di un'ora circa sul programma. Inforca le carte dunque il condottiero, spiega e comunica un paio di vecchie variazioni di bilancio, poi inizia davvero la serata. La prima è la convenzione per dare, o confermare, il contributo per quattr'anni al Festival Musicale. Obiezione vostro onore, è un atto senza bilancio, è a forte rischio di essere viziato perché contro la legge. Si cita l'articolo e il suo comma e si richiede sia scritto anche a verbale. Così dice Piervalle, poi passa la parola al buon Matteo che punta il dito sull'obiettivo elettorale, per cui accusa Canio di usare gli ultimi Consigli per farsi propaganda con sti atti. Respinge l'accusa, ma non convincete il dittatore che poi chiama al voto gli scudieri che lo votano uniti e combattivi. Minoranza non partecipa a sto voto. Si replica poi subito dopo; si porta in discussione un'altra convenzione; 150.000,00 in euro in cinque anni per lavori straordinari alla casa di riposo Tadini. Prima Canio ci disse che era anche urgente perché le Settimane richiedono sapere se avranno questi soldi, qui non c'è neppur questa ragione che giustifichi l'urgenza, ma la violazione ancora di qualche norma è la sua regola. Si replica pertanto lo stesso copione precedente sino a che si arriva in fondo al voto. Gli ascari son pronti e scattano al richiamo, gli altri neppure vi partecipano. C' è un argomento che attiene ancor la question dell'Alberghiera. Trattasi di spostare quei diritti di uso civico dall'area prevista per il campo ad altro sito. C'è una protesta in aula perché questa proposta non è pervenuta, come di prassi, ai Consiglieri a mezzo posta certificata. Ma taglia corto Canio, dice che non importa, così che manco spiega e se la votano da soli. Poi c'è una questione più leggera. La nuova convenzione per lo sportello SUAP . Si chiude quello Comunale e se ne aprirà da luglio un altro presso la CCIAA che servirà ben 27 comuni tutti insieme. Lo spiega, diligente, il buon Falciola. Sempre corretto e, a modo suo computo, fornisce alla richiesta le risposte. Si sfiora la vicenda che interessò questo Comune e vide sottrarre lo SUAP alla vigilanza. Rimane, quindi, insoluto il sospetto su cosa non funzionò in quei giorni che indusse il governo a togliere alla Comandante anche sto ufficio. Comunque si va al voto e lo si approva. Finita che sta dunque la partita che portava maggioranza, ci si aspettava che, stante l'ora ancora presta, si decidesse Canio a esaurire gli argomenti all'ordine del giorno. Difatti inizia ancora il porto e si va al voto sulla mozione che chiede di definire i nuovi costi e solo dopo proseguire nei lavori. Il voto è un no scontato e la polemica che Canio innesca se la poteva anche evitare. Difatti un suo dovere sarebbe stato quello di dire un qualche cosa intorno al costo e non snobbare l'aula dicendo che tutto è andato a posto, senza però spiegare niente. Comunque questo è Canio; che volete. C'è poi questa mozione che minoranza ha fatto chiedendo di utilizzare una norma contenuta nel decreto mille proroghe che concede da un milione a cinque d'euro per i progetti che valorizzano i beni culturali e del paesaggio ai fini di migliorare l'offerta anche turistica. La Villa Palazzola sarebbe l'oggetto da indicare. Ma Canio è negativo, non crede nella legge, dice che 5 milioni ora non bastano, che neppure più sa cosa farne della Villa, che forse è meglio che ci pensino i privati. Gran delusione dunque viene espressa dall'ala in minoranza, mentre la maggioranza unita vota compatta la rovina. Sono le 20 passate da mezz'ora, Canio chiude le carte e spegne anche le luci; inutili proteste per questo ennesimo suo sgarbo. Lui le interpellanze sulla piscina, la funivia, l'Architetto Ermini e ad altre ancora le rinvia.
lunedì 30 marzo 2015
IL CANDIDATO OMBRA
Va forte questa sera il nostro Canio; arrivato in chiusura di mandato, lui pensa di lasciare anche un ricordo. Lo fa siglando due atti che contengono la spesa per più anni. Con uno promette di dare, o meglio di far dare, 150.000,00 in euro in cinque anni alle Sorelle che reggono la casa di riposto; con l'altro promette di dare, o meglio, sempre, di far dare, 280.000,00 in euro e in quattro anni all'Associazione Settimane Musicali. La questione che qui si pone non è, ben inteso, di merito, ma quella di metodo. E' giusto che l'Alcade, passati che sono dieci anni a governare, or che è arrivato a soli sessanta giorni dalla fine di mandato, prometta di far dare 430.000,00 in euro a chi vuol lui ? La mossa ha un forte sapore elettorale, tanto più forte ancor se anche poi si pensa che l'operazione è pensata e architettata quando ancor questo Comune è privo del bilancio di quest'anno. Per quanto ne sappiamo prima che il bilancio sia approvato, impegnar questa spesa non è cosa neppure consentita che equivale a dire che è vietata. Già lo sentiamo però il nostro Canio che, davanti all'obiezione, accusa i detrattori di usare dei tecnicismi per impedir a lui, grande statista, di governar con arte e con maestria. Or ci si domanda pure perché mai dunque Canio non abbia atteso il giorno del bilancio per destinar sti soldi a chi vuol lui. Forse perché il giorno del bilancio cadrà nel tempo, prossimo venturo, in cui il Consiglio non avrà più pieni poteri. Meglio metter le mani avanti dunque, forzare un po' le cose, sbattersene in fondo dei tecnicismi da strapazzo e andare a risultato. Sostener dunque che non sia una mossa elettorale diventa difficile e maldestro e che fa un po' il paio con gli eterni rinvii delle risposte agli interpelli in quanto sgraditi sotto il profilo elettorale. Sino alla fine dunque ci tocca sopportar il peggior Canio.
giovedì 26 marzo 2015
CONVOCAZIONE
CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
IL SINDACO DISPONE di convocare il CONSIGLIO COMUNALE
In sessione straordinaria - seduta di 1° convocazione per il giorno
Lunedì 30 Marzo 2015 - ore 18.00
presso Palazzo Municipale - Sala Canonica e, qualora non si raggiunga il numero legale in 1° convocazione, in sessione straordinaria seduta di 2° convocazione, per il giorno di
Lunedì 30 Marzo 2015 - ore 19.00
presso Palazzo Municipale - Sala Canonica
Per deliberare il seguente
ORDINE DEL GIORNO
Seduta pubblica
1. Comunicazione deliberazione G.C. N. 179 del 10.12.2014 ad oggetto "Prelievo dal fondo di riserva".
2. Comunicazione deliberazioni G.C. NN. 13 del 28.01.2015 e 19 dell' 11.02.2015.
3. Esame ed approvazione convenzione con l' Associazione Settimane Musicali di Stresa e del Lago Maggiore - periodo 2015/2018.
4. Esame ed approvazione convenzione tra il Comune di Stresa e la Congregazione Suore di San Giovanni Battista per interventi di ristrutturazione della Casa di Riposo T. Tadini di Stresa.
5. Accordo di Programma con la Provincia del V.C.O. e l' Associazione HOSPES per la realizzazione della nuova Scuola Alberghiera E. Maggia ed il nuovo campo sportivo. Trasferimento vincolo uso civico per realizzazione campo sportivo.
6. Esame ed approvazione convenzione tra Comuni della Provincia del V.C.O. e la Camera di Commercio I.A.A. del V.C.O. per la gestione dello Sportello Unico Attività Produttive (S.U.A.P.).
7. Gruppi Consiliari Insieme e Lega Nord. Mozione. Costruzione porto turistico. (prot. N. 16758 del 22.12.2014).
8. Gruppi Consiliari Insieme e Lega Nord. Mozione. Expo 2015 D.L. 23.12.2013 n. 145 comma 24 convertito in L. 21.02.2014, prorogato con decreto milleproroghe dicembre 2014. Finanziamento progetti di accoglienza turistica, valorizzazione di beni culturali e ambientali (prot. N. 45 del 05.01.2015).
9. Gruppi Consiliari Insieme e Lega Nord. Mozione. Concessione in gestione dell' impianto natatorio Lido di Carciano. Inadempienze del concessionario (prot. N. 16756 del 22.12.2014).
10. Gruppo Consiliare Insieme. Interpellanza. Gestione liquidazione spese tecniche di progettazione e direzione lavori porto turistico, primo progetto (prot. N. 16518 del 17.12.2014).
11. Gruppi Consiliari Insieme e Lega Nord. Interpellanza. Costruzione porto turistico. Nuove problematiche (prot. N. 16519 del 17.12.2014).
12. Gruppo Consiliare Insieme. Interpellanza. Esito negativo di bando per la concessione di rinnovamento e esercizio dell' impianto funiviario di trasporto a fune Strsa-Mottarone. Iniziative dell' Amministrazione (prot. N. 1585 del 06.02.2015).
13. Gruppo Consiliare Insieme. Interpellanza. Stato della passeggiata lungolago. Mancanza di manutenzione ordinaria, danni straordinari (prot. N. 1726 del 10.02.2015).
mercoledì 25 marzo 2015
CIVETTA
Se ne è parlato come di un'ipotesi possibile; quella che vedrebbe scendere in campo, non solo una di lista, ma persino un tandem accoppiato e derivato dalla vecchia maggioranza. L'ipotesi, in apparenza assai incredibile, sarebbe, invece, anche credibile. Nella realtà la cosa è certo è che è un po' balzana, in quanto non serve aver due liste per vincer le elezioni; ne basta una che prenda un solo punto più dei concorrenti. Di più, c'è il rischio che chi tenta quest' azzardo, rosicchi troppi voti alla lista designata per vincente, così che si prenda, alla fine, una fregata. Comunque l'ipotesi della lista che faccia la civetta, a oggi, non pare abbia ricevuto una smentita e quindi è ancora in campo e va presa anche per buona. Lo scopo di sta lista non servirebbe, dunque, a vincer le elezioni e a quale fine oscuro essa poi serva non viene, al momento, da nessuno dichiarato. Non serve a governare; i due terzi dei seggi del Consiglio già spettano in fondo di diritto al vincitore, che farsene degli altri non si sa; si rischia persino un po' l'azzardo di perdere dei voti al vincitore e dunque ….? A cercare una risposta allo scenario che è stato designato non par che, alla fine, si trovi una risposta che sia tanto razionale. Comunque, scartando questa o quella delle possibili risposte interpellate, rimane in fondo un 'unica risposta alla domanda. La vecchia maggioranza, nell'ipotesi possibile di vincere, di nuovo, le prossime elezioni, ha un incubo che turba le sue notti. Sto incubo ha un paio di nomi e di cognomi che al sol loro pensiero, la maggioranza uscente, con velleità ancor di ritornare a governare, va in crisi di panico da cui poi, a stento, si riprende. Rosicchiar quei pochi seggi che rimangono in Consiglio a chi dovrebbe far l'opposizione, è l'unico rimedio che par abbiano pensato per evitare sto incubo tremendo. Rischierebbero quindi il tutto per il tutto, nel tentativo di evitar questa, giudicata da loro, terribile sventura e a un male che è giudicato estremo, metterebbero in campo sto rimedio che sarebbe anche lui quello più estremo. Poi vedremo.
martedì 24 marzo 2015
COPPA ITALIA
La palla, dopo un' incursione in campo altrui, sembra che ritorni ora a centro campo. Finisce così l'allenamento di una squadra che pareva volesse comprare sul mercato i calciatori della squadra contro cui aveva giocato per due intere stagioni del nostro campionato. Secondo alcuni malevoli commenti andati in rete, la manovra sul mercato avrebbe avuto il solo scopo di garantire il risultato nell'imminente inizio campionato. Giocando con la squadra che sin qui è stata sempre vittoriosa, si sarebbe garantito un risultato: vincer la partita e quindi anche la coppa senza manco toccar palla. Smentisce la versione l'allenatore della squadra, sostenendo che l'ipotesi avanzata non è giustificata. Ma se l'ipotesi avanzata non è giustificata, ci si chiede da che cosa sia stata,semmai, giustificata l'offerta di acquisto formulata sul mercato. Insomma, se anche l'ambizione di vincere l'imminente campionato, non è lo scopo dichiarato, che cosa rimane d'altro ancora a giustificar l' o.p.a. lanciata sul mercato ? Perder persino anche la palla ? Per ora la rete non pare capace di trovare anche soltanto una risposta, vi è solo una smentita, non dico convincente, dico che è solo una smentita. Comunque la storia sarà presto accantonata e non sembra che sarà interesse di alcuno a riesumarla e ricordarla . Il gioco riprende, a questo punto, a centro campo; si aspetta dall'arbitro che giunga presto un fischio che segni la ripresa del gioco tra le squadre, finito l'intervallo, dopo il fallo.
lunedì 23 marzo 2015
INIZIO DI STAGIONE
Aperta che sta, un poco, la stagione; sta chiuso ancora, a tratti, il lungo lago e il ponte sta sbarrato. Ce lo ricorda pure Gemelli sulla Stampa che son passati ben sei lunghi mesi da quando un ordine imperiale ne dispose la chiusura e che poi due transenne, con tanto di catene e di lucchetti, ne sbarrarono il passo a chi mai fosse stato anche solo un poco incauto. Era settembre dunque quando si chiuse il ponte indiavolato; poi venne la piena di novembre e si disposero anche altre transenne, ma poi venne il vento a fine di gennaio che finì così tutte le transenne. Un grosso impegno dunque del Governo che sparò per danni un po' di cifre anche a casaccio, partendo da 200 mila euro per arrivare poi a quota soltanto ottanta mila, ma evocando sempre poi l'altro fantasma, cioè quello del patto. Questo Governo uscente offre pertanto a tutti il buon esempio come, in soli mesi sei, senza spendere in euro manco un sol centesimo, si possa riuscir a far della passeggiata una groviera e di un ponticello un posto di frontiera. Che su questo posto di frontiera fosse in corso una battaglia era pur già molto noto, ma spetterà veder fra qualche giorno ancora quale sarà l'esito finale della guerra. Quanto poi al resto, qui sembrerebbe ancora anche tutto assai incerto. Nulla di meglio dunque, verrebbe meglio dir di peggio, per dimostrar come funziona un po' tutto il Palazzo. Il Vice Delegato sarebbe, in questo caso, la persona cui graverebbe l'infausto risultato. Lui sta delegato al patrimonio, lui sta delegato anche al demanio, lui sta delegato a far opere pubbliche e a far tante altre cose; insomma la somma dei poteri è impressionante che, se non fosse un poco anche aiutato, rischierebbe di finir, più volte, anche schiacciato. Sta volta, non sarà poi manco la prima, comunque è andato in crisi. Gli impegni elettorali, uniti a quelli familiari, la somma impressionante dei poteri che a lui son delegati, devono aver provato la sua fibra, pur forte e combattiva. Riuscirà dunque l'eroe a tagliar, almeno in tempo, il nastro sul ponte contestato ? Questa è la domanda che la cittadella ora si chiede e sulla quale si giocano scommesse e si raccontano solo barzellette.
venerdì 20 marzo 2015
CONSULTAZIONI
Sarebbe ormai saltato l'accordo cercato dal Carroccio e poi svelato. Gli incontri nel Palazzo, seguiti di nascosto dal Capo Cronista elettorale, avrebbero portato proprio a un niente, o meglio, la base del Carroccio avrebbe manifestato un tal disagio da indurre i dirigenti a ripensarci o meglio ancora a manco più pensarci. Si tornerebbe, dunque, al gioco delle squadre dentro il campo che già era stato, da un po' di tempo, disegnato. D'altronde ci voleva un bel coraggio a pensar di entrar dentro il cerchio del magico Palazzo per rovinar la festa al Vice delegato che par che sia il novello designato. Insomma era, forse, proprio un grande azzardo pensar di tener Canio col guinzaglio senza rischiar di finire cucinato. Dispiace che,operando con tattica d'azzardo, sia stato bruciato, probabilmente, un altro candidato, anche se adesso par che avanzi un altro nome. Sta volta non è nuovo, è un nome di rispetto, ma forse ciò non basta. Si muove dunque il campionato, si chiude da una parte il calcio e il suo mercato, poi di nuovo si apre un po' il mercato; si provano le squadre, si cerca di allenarle per il gioco; la verità comunque è che, a distanza esatta di un mese e dieci giorni dalla data del primo calcio del pallone, le squadre non stanno ancora tutte pronte e già schierate. C'è gente capace e c'è gente che vorrebbe. La gente capace, però, è già molto occupata e quella che vorrebbe, o meglio, piacerebbe, si mette nella testa che avrebbe poi solo da temere. In questa situazione la formazione delle squadre par che vada lenta e anche il gioco del mercato che vi abbiamo disegnato sarebbe, soltanto, lo specchio di quanto prospettato. Intanto, in queste giornate di occulte trattative, anche la rete par si sia fermata; ma ora il Capo Cronista della Stampa riuscirà, sicuramente, a dargli, un'altra spinta.
mercoledì 18 marzo 2015
LO STRILLONE
Alla vigilia dell'uscita della stampa, ormai più che imminente, del notiziario informativo e illustrativo, ne anticipiamo il contenuto. Piaccia o non piaccia questo è ciò che stato fatto. Di balle non ne sono raccontate, e questo è un primo punto e quanto a possibili querele sta volta siamo anche assai tranquilli. Un altro punto è che non contiene la versione delle cose del Governo; è un'analisi critica e fondata delle cose di Governo, ma non dalla parte del Governo. Sgombriamo dunque il campo; non è che parla bene o parla male, ma prende tante cose e le analizza e ne trae la conclusione. A quelli che dicono, e forse son anche un po' troppi, che noi siamo polemici oltre modo, noi rispondiamo: uno che se l'elettore ci ha mandato a sedere in minoranza noi li dobbiamo stare e controllare; due che criticare, analizzare e controllare, non è polemizzare, inteso come fosse perder e far perdere sol del tempo. Questa, signori cari, è democrazia in funzione e se a voi poco vi piace, eleggetevi soltanto un bel nuovo padrone. Noi la parte che era uscita dalle urne l'abbiamo tenuta e osservata; abbiam quindi controllato e criticato, ma abbiamo, molte e troppe volte, pur proposto. Abbiamo tenuto alta sempre la guardia, abbiamo poi offerto, come ho detto, tante soluzioni; purtroppo nessuno, men che men il gran Padrone le ha ascoltate. Da qui a pochi giorni comunque ci sarà la sua distribuzione.
martedì 17 marzo 2015
CALCIO MERCATO
Dunque, nella rete elettorale si tenta di incastrare gli avversari o almeno i già presunti tali. Maestri di catture sarebbero due nomi sconosciuti; non dico che la loro identità sia sconosciuta, dico che soltanto i loro nomi sono perfetti sconosciuti. Usano argomenti che, per un verso, son scontati, per altro magari inaspettati. Affibbiano agli uni una qualifica, agli altri un precedente, ci provano a lanciar provocazioni, suscitar qualche reazione, innervosire il destinato; comunque son anche divertenti perché non è che poi sian molto raffinati. Ultima in ordine di tempo è la difesa di accordi trasformisti di cui la cronaca locale da conto essere in atto e niente di meglio par che abbiano per farlo, scavando nella storia del secolo passato, riesumando presunte ed inventate appartenenze, mentre del secolo presente, ricordano più recenti disomogenee alleanze. Insomma per giustificar se stessi e le poltrone su cui un amore infinito li trattiene, essi mostrano di usare gli argomenti, uguali e un po' contrari, che sono utilizzati proprio avverso a loro stessi. La cosa però sta un po' diversa; si parla con insistenza, e ne da conto sulla Stampa il Capo Cronista elettorale, di un approccio di quelli del Carroccio per conquistare tre posti su un carro presunto vincitore. La cosa andrebbe bene, in fondo sarebbe una conquista, ma il carro, presunto vincitore, è il carro del nemico dichiarato sino a ieri. Va ben che è un altro secolo, va ben che il muro è andato giù, va ben che siamo liquidi e indecisi, va ben che tutto sfuma e si perdona, ma qui la storia è un'altra cosa. Non è un'ideologia che si confronta, non è che di massimi sistemi si discuta, non è che d'ideali ora si tratti, insomma….,ma la linea divisoria della storia è molto più vicina, risiede in quel Palazzo occupato che è stato da qualcuno con mano autoritaria e ormai, da dieci anni contestato. Che bastino le prossime elezioni per stringersi in abbracci e tanti baci, chi vuole pur lo faccia, ma se ne assuma anche il giudizio che può farsi anche la gente; a me onestamente pare che sia poco decente.
lunedì 16 marzo 2015
RITARDI INGIUSTIFICATI
Mentre ci si rintuzza in aula di Consiglio accusando gli uni contro gli altri di far delle proposte elettorali, ci si dimentica una cosa che qui la ricordiamo. In data 31 del gennaio di quest'anno, i Gruppi in minoranza scrivevano una nota al Capo del Palazzo, chiedendogli fissasse la data di un Consiglio dove trattare tutti gli argomenti sino a allora presentanti. A norma della legge, il Capo del Palazzo doveva fissare quella data non oltre il venti di febbraio e infatti la fissò per il diciotto di febbraio. Come sapete, arrivata che fu la discussione al primo dei punti richiesti dai Gruppi in minoranza, sempre sto Capo di Palazzo ebbe a inscenar na sceneggiata così che chiuse i battenti e mandò tutti quanti a casa. Passato che fu dell'altro tempo, Lui stabilì la data del tredici di marzo per continuar l'esame in aula. Il tempo, però, non passò peraltro invano e nuovi argomenti vennero iscritti nell'ordine del giorno, così che quelli richiesti per l'esame in data 31 gennaio di quest'anno, slittarono in coda alla seduta. Sta volta la seduta era più calma; il Professore, a inizio di ripresa, aveva ammonito le parti a star composte, il tempo e lo spazio c'era tutto per arrivar tranquilli in fondo di seduta, ma quando rintoccaron le 21, il Capo del Palazzo chiuse le carte e la seduta. Anche sta volta dunque, giunto che fu a dover trattare del porto, la piscina, la Gabbiola, la funivia e il lungo lago, rinviò il tutto a altra data ignota e, forse, assai remota. Quindi se vero è, come anche ci insegna il Professore, che vanno in aula le proposte dal sapore elettorale, altrettanto vero è anche che non vanno in aula le questioni che possono essere al governo di danno elettorale. Se poi si aggiunge che questa manovra astuta la si combina in elusione anche di legge, a noi pare che questo sia ancor più grave, tanto che ora i Gruppi danneggiati si stanno consultando per ottener rispetto di un diritto. Presto vedremo dunque cosa dirà il Gran Capo e cosa dirà il caro Professore poiché la buona condotta in aula va anche bene, ma poi c'è pure la sostanza che, non di meno, è da rispettare.
sabato 14 marzo 2015
INTERVALLI CONSILIARI
Ore 18 passate da mezz'ora, ancor qualche minuto e si da il via. Ne mancano diversi, qualcuno lentamente arriverà, ma intanto è Galli, il Professore che tiene una breve introduzione. Lamenta l'ultimo Consiglio assai indisciplinato, non vuole dar la colpa a questo o quello, ma se minoranza ha i suoi sistemi, non è per questo che maggioranza si perdona. Insomma noi lo sappiamo, al Capo del gran Gruppo non è che possa chiedersi una piena sconfessione, per cui ci accontentiamo. Finalmente inizia veramente, ma subito ribalta l'ordine del giorno. In aula c'è un pubblico un po' insolito, utenti, docenti e interessati all'Alberghiera che Canio non vuole fare aspettare o meglio, non fargli ascoltare niente altro e quindi passa in testa la variante chiamata non variante. Qui si assiste dunque la lezione che Canio impartisce nell'aula consiliare con tanto di video e proiezioni. Lui parte da lontano, racconta una storia che è lunga è risaputa, si assolve da ogni colpa e dal ritardo e arriva ai giorni nostri dove spiega che la scuola va dove c'è il campo, il campo va dove c'è un bosco, un altro campo torna ancor nel bosco e poi c'è ancor un poco d'altro. Per fare questo c'è questa variante che lui chiama e si chiama non variante che entra in aula come proposta e esce dall'aula belle fatta. Terminata che ha questa lezione concede la parola a chi ci ha voglia. Diverio contesta la questione; sostiene che il Consiglio, en che meno mai coinvolto, è in vista del traguardo e che questa vicenda che procede da una vita, ormai, dovrebbe essere demandata a quello che sarà il prossimo consesso; replica e nega però il saggio Professore che la proposta sappia di gusto elettorale. Che sia elettorale lo dice anche Piervalle che afferma che Canio non può addossar tutta la colpa dei ritardi solo agli altri, ma deve prendersi la quota di spettanza e quanto alla prova che è in corso la corsa elettorale, essa si trova anche nel fatto di utilizzare, impropriamente, la procedura veloce e non prevista. L'accusa che fa non lascia spazio alla polemica; è tecnica e fondata; cita l'articolo, il comma, le lettere del comma, le quantità previste, quelle non viste. Come da sempre, Canio quando rischia di far la fine anche del topo, la gira sul piano della politica peggiore, quella che dice che con la volontà, ossia la prepotenza del padrone di turno di governo si passa sopra tutto e si va subito a meta. Così anche sta volta finisce con il voto. Vota compatto il gruppo in maggioranza, non partecipano al voto, sta volta pur compatti i gruppi in minoranza. Breve passaggio in aula dell'accordo Comune/Provincia VCO che aggiorna la questione della scuola. L'accordo modifica i siti prescelti per la scuola e per il campo, ma quanto al resto dimentica, del tutto, di aggiornare le date, ormai tutte saltate. Nulla di meglio trova Canio che addossar tutta la colpa solo agli altri, promettendo però di aggiornar, al più presto, tutto il testo. Termina dunque la prima fase del consesso; breve intervallo dunque così che lasciano l'aula quelli del pubblico presenti per la scuola. C'è nell'agenda in aula la deroga edilizia per l'ex albergo Garden, anche sta volta dunque due pesi e due misura; per Villa Lasio, obbligatoria era la convenzione, ma non c'era, qui obbligatoria non è, ma guarda il caso adesso c'é. Si scaramuccia soltanto un po' tra Canio e Valle che non sopporta proprio sentir solo cazzate fatte passar per verità divine. Si anticipa, sta volta, la mozione sull' ex stazione del trenino. Piervalle relaziona, ma anticipa che la decision sembra scontata poiché nella posta di variante essa non c'è. Egli si duole e si dispiace che, dopo tant'anni, ancor l'amministrazione non pensi che debba risolversi questo problema che segna di degrado la città. Una soluzione, o almeno avvio di soluzione noi l'abbiamo data, questo lui dice, ma non basta, se la maggioranza non la coglie, noi siamo impotenti. Anche Matteo Diverio segue a ruota con la speranza ancor di fare breccia. Replica Canio, abbassa i toni, capisce che è un problema, ma poi inizia a raccontare così tante scuse che si capisce subito dov'è che poi finisce. Insomma dice che la cosa subito costa e non è vero, poi dice che l'area costa troppo e non è vero, poi dice che l'investimento pure costa troppo, questo per vero non è noto e poi dice che si è in scadenza elettorale, per cui si fanno le cose che propone, soltanto, maggioranza. Questo, per verità, non dice, ma si capisce. Il voto poi non da sorprese, la minoranza approva, la maggioranza, sta volta, boccia. Ora va in aula una variante; la illustra Canio brevemente e poi lascia parlare. Le contestazioni non son tanto di merito, quanto piuttosto di metodo e di tempi. Il metodo è ormai noto; fare e mai una volta concertare; i tempi sono pure molto noti, quando si avvicina al voto arriva una variante. In fondo lo confessa un poco anche il nostro Professore che non lo nega affatto che in vista del traguardo si cerchi di chiuder più cose sia possibile; quanto poi a Canio è un'altra storia, lui non ammette mai proprio un bel niente, così che si innervosisce ancora sul finale e spinge l'acceleratore verso il voto. Adotta dunque questo Consiglio la variante o meglio variantina che ora si espone al pubblico perché faccia lui le osservazioni. Ritornerà poi in aula, probabilmente, dopo il voto. Sta volta arriva in assemblea la cascinetta Sempre decisa fu dalla sol giunta, or che è in vista il voto si pensa di far pubblicità portandola in Consiglio. Si avvia pertanto un'altra volta ancora un tentativo di darla in concessione a costo quasi zero con oneri di spesa in capo al fortunato. La lega contesta un'altra volta che, dopo trascorsi gli anni si arrivi in aula alla vigilia per far bella figura e si dissocia. Pievalle contesta non tanto che si arrivi ora nell'aula, ma che sia passato il tempo invano e che soltanto ora si provveda. Quanto poi al testo che viene presentato lo contesta;una somma di errori, di sviste, di incoerenze che bisognerebbe aver vergogna a presentare. Così si va al voto che, come sempre, è rassegnato. Quanto poi al resto, rimane nel cassetto. Giunte che sono le 21, Canio si alza e scioglie l'adunata. Possono aspettare ancora gli interpelli; lui non ha voglia di dargli una risposta.
venerdì 13 marzo 2015
CONSIGLI ELETTORALI
Corre sta sera dunque il Gran Consiglio, corre e come spesso accade se troppo poi si corre anche un poco poi si inciampa. Si mette a posto l'Alberghiera, almeno questa è l'intenzione, si mette a posto la cascina di Carciano, anche questa è l'ennesima e ultima intenzione; non c'è, per ora, nell'ordine del giorno la solita questione funiviaria; c'è sicuramente, ma è soltanto un' adozione, la variante parziale, stralcio 2. I temi, com'è tutto evidente, assumono importanza e rilevanza elettorale, così che premendo il grande Capo l'accelaratore della fretta, di strappi e confusioni ce ne sono. Vedremo dunque questa sera quando faremo l'esame in aula, punto punto, la reazione. Per ora noi qui si contesta il metodo seguito, quest'arroganza che porta in aula le cose già belle che fatte, senza confronto alcuno preventivo. Sì lo sappiamo, è il metodo di Galli, così lo teorizzò sto Professore il giorno in cui fece la prima prolusione dinnanzi al plenum del Consiglio che era stato, allora, da poco già insediato. Quante poi volte si sarà pure pentito, ma ormai lo aveva detto in pubblico consesso e il cambiar la sua teoria avrebbe messo in discussione il suo primato. Se ne impossessò, ben saldo, il grande Capo che l'applicò per tutto il tempo del mandato, senza riguardo alcuno e senza alcun ritegno. Di rilevanti poi nel gran Consiglio, rimangono sta sera gli interpelli che furono inevasi e una mozione. C'è poi anche un affare che si tinge un po' di giallo; una missiva indirizzata al Gruppo Insieme sulla vicenda porto e che il Palazzo "dimenticò" di consegnare.
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