Il buco è ancora lì, quello del porto; i lavori, è vero, sono ripresi con tanto di conferenza a mezzo stampa, ma il buco è ancora lì e, questa volta, il buco non è più quello del porto, ma quello del conto. Sembra un paradosso; il contratto è pur stato firmato, ma il suo importo è, finora, sconosciuto. Non ne ha parlato Canio che pure ne era interrogato nell'ultimo Consiglio, malamente dimezzato; non ne ha fatto, sempre Canio, neppure un solo accenno in conferenza stampa della vigilia elettorale. Silenzio dunque ancora e bocche chiuse sin tanto che, piuttosto dopo che mai prima, la cifra vera sarà resa poi nota. Per ora, dunque, a occhi chiusi vanno avanti e prendon tempo; la fine di mandato ormai già incombe ed evitare di staccare un altro assegno è un'evidenza che solo a pochi sfugge. Eppure un altro assegno è quello che ci vuole per compiere e completar l'opera omnia, salvo fermare ancora il tutto e ripartir da capo, un'altra volta. Meglio mascherar allora la falla dentro i conti, tirando in lungo da qui alla metà del mese che è di maggio. Slitterà perciò anche sto Consiglio, quello che ha aperto Canio il diciotto di febbraio e che ha chiuso, soltanto, un'ora dopo, facendo una mezza sceneggiata. Più che va avanti il porto e più che è oscuro il suo percorso, si sa dei soldi dati senza una ragione; si sa dei soldi spesi per un nulla; ora neppur si sa cosa ci costa. Questa signori è la promessa di avere l'Amministrazione trasparente, di far conoscere e partecipe il popolo elettore; così sentenziava Canio quando arringava la folla dal palco del Rosmini. Ora di tempo in mezzo ce n'è stato, ma quanto alle promesse, era soltanto delle balle.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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martedì 3 marzo 2015
CONTI IN ROSSO
Il buco è ancora lì, quello del porto; i lavori, è vero, sono ripresi con tanto di conferenza a mezzo stampa, ma il buco è ancora lì e, questa volta, il buco non è più quello del porto, ma quello del conto. Sembra un paradosso; il contratto è pur stato firmato, ma il suo importo è, finora, sconosciuto. Non ne ha parlato Canio che pure ne era interrogato nell'ultimo Consiglio, malamente dimezzato; non ne ha fatto, sempre Canio, neppure un solo accenno in conferenza stampa della vigilia elettorale. Silenzio dunque ancora e bocche chiuse sin tanto che, piuttosto dopo che mai prima, la cifra vera sarà resa poi nota. Per ora, dunque, a occhi chiusi vanno avanti e prendon tempo; la fine di mandato ormai già incombe ed evitare di staccare un altro assegno è un'evidenza che solo a pochi sfugge. Eppure un altro assegno è quello che ci vuole per compiere e completar l'opera omnia, salvo fermare ancora il tutto e ripartir da capo, un'altra volta. Meglio mascherar allora la falla dentro i conti, tirando in lungo da qui alla metà del mese che è di maggio. Slitterà perciò anche sto Consiglio, quello che ha aperto Canio il diciotto di febbraio e che ha chiuso, soltanto, un'ora dopo, facendo una mezza sceneggiata. Più che va avanti il porto e più che è oscuro il suo percorso, si sa dei soldi dati senza una ragione; si sa dei soldi spesi per un nulla; ora neppur si sa cosa ci costa. Questa signori è la promessa di avere l'Amministrazione trasparente, di far conoscere e partecipe il popolo elettore; così sentenziava Canio quando arringava la folla dal palco del Rosmini. Ora di tempo in mezzo ce n'è stato, ma quanto alle promesse, era soltanto delle balle.
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