Dunque, nella rete elettorale si tenta di incastrare gli avversari o almeno i già presunti tali. Maestri di catture sarebbero due nomi sconosciuti; non dico che la loro identità sia sconosciuta, dico che soltanto i loro nomi sono perfetti sconosciuti. Usano argomenti che, per un verso, son scontati, per altro magari inaspettati. Affibbiano agli uni una qualifica, agli altri un precedente, ci provano a lanciar provocazioni, suscitar qualche reazione, innervosire il destinato; comunque son anche divertenti perché non è che poi sian molto raffinati. Ultima in ordine di tempo è la difesa di accordi trasformisti di cui la cronaca locale da conto essere in atto e niente di meglio par che abbiano per farlo, scavando nella storia del secolo passato, riesumando presunte ed inventate appartenenze, mentre del secolo presente, ricordano più recenti disomogenee alleanze. Insomma per giustificar se stessi e le poltrone su cui un amore infinito li trattiene, essi mostrano di usare gli argomenti, uguali e un po' contrari, che sono utilizzati proprio avverso a loro stessi. La cosa però sta un po' diversa; si parla con insistenza, e ne da conto sulla Stampa il Capo Cronista elettorale, di un approccio di quelli del Carroccio per conquistare tre posti su un carro presunto vincitore. La cosa andrebbe bene, in fondo sarebbe una conquista, ma il carro, presunto vincitore, è il carro del nemico dichiarato sino a ieri. Va ben che è un altro secolo, va ben che il muro è andato giù, va ben che siamo liquidi e indecisi, va ben che tutto sfuma e si perdona, ma qui la storia è un'altra cosa. Non è un'ideologia che si confronta, non è che di massimi sistemi si discuta, non è che d'ideali ora si tratti, insomma….,ma la linea divisoria della storia è molto più vicina, risiede in quel Palazzo occupato che è stato da qualcuno con mano autoritaria e ormai, da dieci anni contestato. Che bastino le prossime elezioni per stringersi in abbracci e tanti baci, chi vuole pur lo faccia, ma se ne assuma anche il giudizio che può farsi anche la gente; a me onestamente pare che sia poco decente.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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martedì 17 marzo 2015
CALCIO MERCATO
Dunque, nella rete elettorale si tenta di incastrare gli avversari o almeno i già presunti tali. Maestri di catture sarebbero due nomi sconosciuti; non dico che la loro identità sia sconosciuta, dico che soltanto i loro nomi sono perfetti sconosciuti. Usano argomenti che, per un verso, son scontati, per altro magari inaspettati. Affibbiano agli uni una qualifica, agli altri un precedente, ci provano a lanciar provocazioni, suscitar qualche reazione, innervosire il destinato; comunque son anche divertenti perché non è che poi sian molto raffinati. Ultima in ordine di tempo è la difesa di accordi trasformisti di cui la cronaca locale da conto essere in atto e niente di meglio par che abbiano per farlo, scavando nella storia del secolo passato, riesumando presunte ed inventate appartenenze, mentre del secolo presente, ricordano più recenti disomogenee alleanze. Insomma per giustificar se stessi e le poltrone su cui un amore infinito li trattiene, essi mostrano di usare gli argomenti, uguali e un po' contrari, che sono utilizzati proprio avverso a loro stessi. La cosa però sta un po' diversa; si parla con insistenza, e ne da conto sulla Stampa il Capo Cronista elettorale, di un approccio di quelli del Carroccio per conquistare tre posti su un carro presunto vincitore. La cosa andrebbe bene, in fondo sarebbe una conquista, ma il carro, presunto vincitore, è il carro del nemico dichiarato sino a ieri. Va ben che è un altro secolo, va ben che il muro è andato giù, va ben che siamo liquidi e indecisi, va ben che tutto sfuma e si perdona, ma qui la storia è un'altra cosa. Non è un'ideologia che si confronta, non è che di massimi sistemi si discuta, non è che d'ideali ora si tratti, insomma….,ma la linea divisoria della storia è molto più vicina, risiede in quel Palazzo occupato che è stato da qualcuno con mano autoritaria e ormai, da dieci anni contestato. Che bastino le prossime elezioni per stringersi in abbracci e tanti baci, chi vuole pur lo faccia, ma se ne assuma anche il giudizio che può farsi anche la gente; a me onestamente pare che sia poco decente.
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