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venerdì 13 marzo 2015

CONSIGLI ELETTORALI






Corre sta sera dunque il Gran Consiglio, corre e come spesso accade se troppo poi si corre anche un poco poi si inciampa. Si mette a posto l'Alberghiera, almeno questa è l'intenzione, si mette a posto la cascina di Carciano, anche questa è l'ennesima e ultima intenzione; non c'è, per ora, nell'ordine del giorno la solita questione funiviaria; c'è sicuramente, ma è soltanto un' adozione, la variante parziale, stralcio 2. I temi, com'è tutto evidente, assumono importanza e rilevanza elettorale, così che premendo il grande Capo l'accelaratore della fretta, di strappi e confusioni ce ne sono. Vedremo dunque questa sera quando faremo l'esame in aula, punto punto, la reazione. Per ora noi qui si contesta il metodo seguito, quest'arroganza che porta in aula le cose già belle che fatte, senza confronto alcuno preventivo. Sì lo sappiamo, è il metodo di Galli, così lo teorizzò sto Professore il giorno in cui fece la prima prolusione dinnanzi al plenum del Consiglio che era stato, allora, da poco già insediato. Quante poi volte si sarà pure pentito, ma ormai lo aveva detto in pubblico consesso e il cambiar la sua teoria avrebbe messo in discussione il suo primato. Se ne impossessò, ben saldo, il grande Capo che l'applicò per tutto il tempo del mandato, senza riguardo alcuno e senza alcun ritegno. Di rilevanti poi nel gran Consiglio, rimangono sta sera gli interpelli che furono inevasi e una mozione. C'è poi anche un affare che si tinge un po' di giallo; una missiva indirizzata al Gruppo Insieme sulla vicenda porto e che il Palazzo "dimenticò" di consegnare.

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