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martedì 9 febbraio 2016

A DOMANI







Domani, ore 18, c'è il consesso. Per verità c'è poca roba nel carniere del nostro Borgomastro; è magro il suo carniere, da un po' di tempo dice che è intento nella caccia, ma la preda ancor gli sfugge o almeno così pare che gli sfugga. Può darsi che sta preda sia più furba, può darsi che una volta già inquadrata si sia in fretta dileguata, può darsi che l'arma già puntata abbia poi fatto cilecca; può darsi, e questo è più fondato, che manco la preda abbia mai neppur trovato. Insomma la serata sta volta sembrerebbe destinata non tanto ad approvare chissà quali degli atti dal Governo preparati, ma piuttosto ad ascoltare le domande e le richieste dei Gruppi chiamati a controllar questo Governo. Incidenti di percorso non volendo, vi sarà dunque tutto un gran tempo per sentire le domande e ascoltare le risposte intorno alle lanterne dei semafori, sulla prossima tassa dello sbarco e sul tema del baratto. Ritornano poi nell'aula le domande che già presentate, invece, saltarono nell'ultima seduta un po' rissosa: ancora la vasca per il bagno, la Gabbiola e, dulcis in fundo, il pubblico demanio del Grand Hotel. Intorno a sto ultimo tema sarà messa alla prova la nota sincerità del Borgomastro. Dovrà questi smentire o confermare l'esistenza di un dubbio che da anni, ormai, ci trasciniamo; che dietro questa storia si celi un'affittopoli locale. Fin'ora nessuno ha mai risposto alla domanda; più volte interpellato Canio sempre rinviò la sua risposta; al "Comandante" è stato negato l'accesso anche alle carte; noi più fortunati le carte possediamo. Ed ora la parola al Borgomastro.

 

 

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