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martedì 2 febbraio 2016

CRONACHE












Venerdì 5 del mese il Borgomastro convoca le parti dell'impianto funiviario; da un lato il solito gestore, dall'altro i licenziati. Motivo dell'incontro conoscere che mai questo gestore vuole poi fare adesso che ha vinto anche la "gara"; se vuole riassumer tutti quanti, se vuole riassumerne un po' meno o se vuole riassumer più nessuno. Per vero noi pensiamo che la risposta il Borgomastro già pure la conosca, ma occorr la messa in scena pensando di far credere che possa influire sull'impresa. Alla fine qualcuno starà fuori e qualcuno invece no e questa che sarà mezza sconfitta, sarà fatta passare come fosse un gran successo. Intanto si scaldano i motori in vista del varo, a tutto campo, della tassa per lo sbarco. Deludente è stato l'incasso già versato dalla flotta dello Stato, in crisi evidente di trasporto, ormai quasi al collasso. Di contro, i battellini, cresciuti sempre più in stazza ed in potenza, dovrebbero aver visto andare in impennata la curva del loro trasporto e aver, di gran lunga superato quello dello Stato. Se qualcuno smentisce questo dato occorre ritenere che il grosso dei turisti vada a nuoto. Comunque le parti stanno in guardia e spetta al Borgomastro indicar la prima mossa. Non sarà la soluzione; sarà quella più comoda, veloce e praticabile, forse anche sol di carta, in attesa, si spera, che venga introdotto un marchingegno che impedisca, nel futuro, ogni evasione. In questo panorama che attende smentite o anche conferme, un allarme viene ora dal porto. Finite le trivelle, l'impresa in sub appalto ha tolto anche le tende. Nonostante la magra di lago eccezionale non c'è più nessuna traccia. Il cartello di cantiere indica il prossimo settembre quale data della fine dei lavori. Speriamo dunque che non siano, in sommo grande anticipo, già tutti finiti.

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